Intanto ti uccido, poi vedremo.
Senza alcun ritegno, non parliamo di pietà, lui
prende a martellate in testa lei mentre i loro figli, terrorizzati, chiedono
aiuto ad una zia.
Lui è ferito, agonizzante appoggiato ad un muro
sporco di una cantina, lei allarga le gambe sopra di lui e gli scarica addosso
tutto un caricatore di una pistola.
Ah! Scusate, ma quest’ultimo episodio è una scena
di uno dei mille film che ogni giorno qualsiasi rete televisiva ci propina.
Secondo me, se è vero che la televisione ha favorito l’unificazione linguistica
dell’Italia, insegnando una equilibrata pronuncia sia ad un calabrese che ad un
veneto, è anche vero che, dai e ridai, è stata maestra di tante altre cose! Di
cucina, per esempio. Di calcio, in particolare, oltre che di altri sport. Di
inglese: anche perché molti programmi in Italia sono così titolati … the voice
of Italy … Una stupidità sconfinata! Perché a furia di far vedere come si
cucina, come si gioca, come si canta (in inglese!) e che tipo di successo si
ottiene giocando bene o cucinando meglio, cantando … è anche vero che …
Molti anni fa negli U.S.A fu fatta una indagine sui
giovani fruitori della televisione. Risultò che un bambino di undici anni,
dall’inizio della sua vita televisiva aveva assistito a centinaia e centinaia di
omicidi. I blu bravi ragazzi contro i pellirosse cattivi, i pellirosse buoni
contro i blu violentatori e involontari donatori di scalpi, i bianchi contro i
neri e viceversa, la polizia contro i banditi ed i criminale contro la polizia
… una casistica spaventosa di violenza, di uccisioni di esseri umani. Per non
accennare ai film di guerra, in cui si narra nel dettaglio come si uccidono più
persone in un colpo solo e, mai o quasi mai, si narra della delinquenza di chi
organizza le guerre, di chi guadagna
immense fortune sulle teste altrui. L’uccisioni di civili, di qualsiasi età, è
un fatto collaterale.
La maggior parte degli omicidi è perpetrata per
cattiveria pura, per vendetta, per la più odiosa delle gelosie, per i motivi
più abbietti … e non poche le impiccagioni, le fucilazioni, i cattivi
elettrizzati su sedie mortali, in nome di uno Stato vendicatore. Un campionario
talmente immondo che da come risultato il disprezzo più totale per la vita
altrui.
Intanto ti spacco la testa … ragazzi: imparate come
si fa quando una donna, per caso vostra madre, pretende di avere una sua vita!
La mia è solo una ipotesi suffragata dalla noia
serale di vedere, fritte e rifritte sempre le stesse storie. La maggior parte
importate, ma una buona dose anche di produzione nostrale a cui si aggiunge una
particolare lentezza filmica miscelata con ombre e musichette ad hoc. Non
senza, ovviamente, le solite due o tre belle attricette nude, ma … bravissime!
Suggerimento: spengere la televisione. Io, si, lo
posso fare! Ma centinaia di migliaia di persone restano imbambolate,
acriticamente, davanti allo schermo della tv ed imparano una sola cosa:
l’assoluto disprezzo per la vita altrui. Non tutti si trasformano in odiosi
omicidi, certamente: ma i più deboli, i meno difesi dalla società, i più
confusi sulla realtà e sui valori fondanti della vita umana, sono plasmati da
una assuefazione tale che appena scatta un loro particolare semaforo non si
reggono più ed uccidono. I più vigliacchi, ma solo ai nostri occhi, uccidono le
persone più deboli, quasi mai chi è in grado di reagire.
Tutta colpa della Tv? No! La televisione, per
accordi internazionali, segnale le cose cattive con una barretta colorata.
Quando è rossa, si può dar per certo che riesce ad attirare maggior attenzione
di altri pallidi colorini. Se le reti televisive trasmettessero meno ore al
giorno, selezionando i programmi con cura maniacale … non riesco a finire la
frase … perché pur non essendo mai stato assunto da alcuna televisione, sono
già stato licenziato!!
Così, senza lavoro, seduto su un marciapiede, mi
viene d’invitare tutti a riflettere su questa curiosa maestra di vita.
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