domenica 31 agosto 2014

Che ci sia vita nell'universo?



Cosa cambia per me se la risposta a questa domanda fosse positiva o fosse negativa? Mi pongo una seconda questione: la vita su questo pianeta, che chiamiamo Terra, potrebbe essere considerata tale se ne fosse osservato il “modus vivendi di alcuni viventi”, in particolare dell’umanità, da un'altra galassia? Noi umani visti da lontano come potremmo essere considerati? Un esempio extra galattico di vita… un brulichio incessante di strani esserini … oppure, data la nostra brevissima esistenza, potremmo essere visti come delle curiose ed evanescenti flatulenze. Vero è che abbiamo spedito oltre il confine del nostro sistema solare un disco d’oro o di platino con incise tracce della nostra civiltà, come fossimo dei naufraghi che in una vecchia bottiglia  parlano di se stessi, sperando di essere letti e magari salvati. Forse un giorno, girando e rigirando per l’universo, questo dischetto ricadrà su questa terra, tra tante di quelle migliaia di anni che, una volta raccolto e letto, farà gridare al miracolo perché verrà interpretato come una prova dell’esistenza di un certo tipo di vita nell’universo! E’ giusto indagare ed investire in questa ricerca. Più giusto ancora se, nel farlo, riuscissimo a scrollarci di dosso tutto quel guardaroba di falsità che ci opprimono. Mettiamo il caso che riuscissimo a scoprire che esiste una pianeta abitato da viventi di tipo umano che abitano una terra ricchissima di tutto quello che noi consideriamo fonte di ricchezza. Loro non ne fanno uso perché per essere felici, e la felicità è il loro obbiettivo, non abbiano bisogno di sfruttare quelle tante ricchezze. Vivono serenamente e il loro più straordinario spettacolo è applaudire al sorgere del loro sole e l’apparire delle loro sette lune. Mi domando: in quanto tempo saremmo capaci di distruggere il loro pianeta? In quanto tempo ridurremo in schiavitù quella gente felice? In quanto tempo cercheremo di arruolarli in una delle nostre religioni? Ora fantastichiamo insieme al capitano Kirk … “la nostra etica ci impedisce di intrometterci nelle vita di altri esseri viventi” dice lui.
Credo che non impiegheremmo più di un nano secondo per impadronirci delle ricchezze altrui. Noi siamo “grandi potenze” nel nostro sistema solare. Dominiamo di qui a Giove ed anche oltre. Ci avviciniamo ad essere premiati come i bipedi più idioti di tutto il sistema solare. E ce ne facciamo un vanto!
Forse qualcuno qualcosa sa! Oppure fa trapelare una mezza informazione sull’esistenza di altre vite altrove. Sostenendo che meno la gente comune ne sa e meglio sta. Poi, in realtà, meno ne sa e più sopporta chi sostiene di saperne di più. Un ipotesi interessante e futuribile è quella che auspica una visita al nostro pianeta da altri esseri viventi a tal punto più progrediti di noi da poter viaggiare per l’universo ovunque li porti la loro curiosità. La nostra ricerca scientifica più avanzata sostiene che noi umani vediamo cose e diamo loro nomi differenti in virtù del fatto che cervello ed occhi immaginano, da centinaia di migliaia di anni, di vedere un albero la dove non c’è che un mucchio di atomi che girano a velocità diverse in spazi diversi tali da farsi distinguere da un papavero che gira ... … e se, i cosiddetti alieni avessero altri sistemi, altri cervelli ed occhi per vedere le cose, potrebbero non vederci! Giudicando il nostro pianeta abitato da strane nebbioline in perenne movimento, praticamente delle flatulenze! E questo potrebbe essere la loro salvezza! Il nostro dramma è che crediamo di essere ciò che non riusciremo mai ad essere! 

domenica 24 agosto 2014

Il senno del poi

Ho fatto una scoperta Il sogno è forse l’unica cosa che resterà nel nostro privato, a meno che non ne raccontiamo noi le vicende. Per fortuna i sogni sono così gelosi di se stessi che scompaiono al nostro risveglio! Stavo tentando di trattenere uno splendido sogno, che vigliaccone proprio sul più bello, stava svanendo quando ho visto, ad occhi chiusi, passare un ombra. L’ho guardata e l’ombra, sorpresa di essere stata scoperta, si è fermata un attimo. Sorridendo, quasi scusandosi, ha accennato ad un saluto. Le ho subito chiesto chi diavolo fosse e se potesse fermarsi un attimo. Gentile ed affettuosa, sempre sorridendo, si è seduta sull’orlo del letto.
Chi sei? Ho ripetuto la domanda.
Sono il senno del poi! Mi ha sussurrato.
Ma dai! Che dici? Il senno del poi! E dove stavi andando?
Come puoi immaginare, sto andando … dopo!
Dopo? E dov’è questo dopo?
Mi sembri ingenuo! Dopo è un posto che viene un bel po’ dopo del prima.
Bella risposta! E che ci vai a fare?
Come sempre, vado a giustificare l’oggi.
Credo di aver capito, sei quella forma di saggezza con cui ci giudichiamo con la bonarietà di chi è sicuro che ciò che abbiamo fatto non è del tutto di nostra responsabilità! E’ questo il tuo compito,  il tuo essere, vero?
Potrebbe esserlo. Anzi, è questo quello che mi attribuite e che mi attribuirete finché dura questo vostro … modus vivendi!
Questa la capisco poco, anzi te ne chiedo una spiegazione!
Ve la aveva data Cesare Zavattini, un piccolo grandissimo pensatore, quando si chiedeva dove lui fosse quando gli accadevano le cose che gli stavano accadendo!
Già, la ricordo! A proposito: io dove sono quando faccio quello che faccio?
In quel inutile cavolo di un presente infarcito del giudizio che dai sul tuo passato, grazie anche al uso che fai di me  e gettato nella prospettiva dell’immagine che ti stai facendo sul tuo futuro!
Cosi detta si tratta di un attimo! Un presente che non dura niente!
Vedi, se non stai ancora sognando, ci sei arrivato da solo! Il tempo che vivi non è fatto di presente, futuro e passato. A questo tempo devi dare un altro nome, se lo vuoi vivere senza dover ricorrere a me!
Fantastico! E che nome potrei dargli?

( una voce fuori campo)

Ehi! Dormiglione! Che fai oggi! Non ti vuoi svegliare, lo sai che sono le otto?!


mercoledì 20 agosto 2014

Qualche perché e qualche per come!

Ai grandi capi che smuovono le masse fedeli ai vari credi religiosi  non gliene importa una fico secco, né della particolare fede né delle masse stesse! Per grandi capi non intendo quelli che salgono sui pulpiti a dichiararsi messaggeri del loro dio ed assurgono alle cronache come ispiratori di qualsiasi spinta ideologica. Per grandi capi intendo quelli, che vivendo al riparo delle loro banche e dei loro  grattacieli, sono stati capaci di accumulare tante e poi tante di quelle ricchezze di cui non sanno più cosa farsene.  Seduti su queste immense fortune si guardano in giro per vedere dove ci sia ancora da sfruttare qualcosa. Così, per un divertimento di smisurato potere.  Loro non hanno fatto altro che approfittarsi delle straordinarie debolezze ed insensatezze politiche e militari di tanti governi, da loro stessi finanziati che, più o meno auto definitisi democratici, hanno creduto, l’un per l’altro, di fare esclusivamente il proprio interesse, appoggiando una fazione pseudo religiosa o pseudo democratica contro un altra! Abbattendo un dittatore amico diventato arrogante e presuntuoso. Oppure inviso ai nuovi e democratici governanti. Due sono le voci delle straordinarie ricchezze, su cui vogliono mettere le mani: l’acqua ed il petrolio. A queste si aggiungono i nuovi minerali che alimentano industrie di nuovo ed universale reddito. Per le acque ed il petrolio era abbastanza facile tentare di armare della povera gente, forse senza promettere loro il paradiso, ma invitandoli alla vendetta contro questo o quello, scegliendo con cura motivazioni che fossero accettabili e riscontrabili nelle superstizioni nate dalla ignoranza totale delle stesse basi della loro proclamate fede religiosa. Un vecchio, logoro ma efficace “armiamoci e partite”. Nel salutarli alla partenza, la raccomandazione principale deve essere stata quella di suggerire loro di dimenticarsi la ferocia delle belve più feroci, perché solo la ferocia umana è insuperabilmente l’arma che terrorizza la gente più semplice e arruola quegli uomini che di uomo hanno solo l’aspetto, nel più assoluto disprezzo dell’universo femminile.
Non solo, ma e, per la prima volta, dandosi una parvenza di Stato organizzato, utilizzando  i net work per vendere di se una immagine positiva indicando che con i soldi “rapinati”, con i finanziamenti enormi ottenuti da chi finora ha fatto combattere guerre per corrispondenza in tutto il medio oriente, si sono avviate scuole, pagati stipendi ed altre amenità. Scuole dove in nome di un innocente libro s’insegna, forse oltre all’alfabeto, l’odio contro tutto ciò che non appartiene alla propria tribù. A differenza delle bande che li hanno preceduti in giro per il mondo, questi sudditi di un estemporaneo Califfo stanno dimostrando di aver capito l’antifona e si stanno arricchendo enormemente. Ovvio che lo fanno per il bene di oltre un milione di loro correligonari. Pochi giorni prima della presa di Mosul, le cronache dicono che in tasca di un prigioniero sono state trovate  160 chiavette con informazioni dettagliate su molti conti bancari e quant’altro. Da questo materiale emerge che l’auto proclamatosi “stato islamico” dispone di ben 875 milioni di dollari in contanti ed altro, oltre al mercato nero del petrolio, alla vendita tramite aste di reperti archeologici di enorme valore, ( su queste terre nacque nientemeno che il Neolitico) alla vendita come schiavi di donne e bambini …dopo aver massacrato tutti quegli esseri umani che rifiutavano di aderire alla loro religione.Inoltre nella Banca Centrale di Mosul hanno trovato 425 milioni di dollari, che non hanno preso. Si sono presi la banca. Con capitali del genere ci si può comprare di tutto! Da bande solitarie di delinquenti feroci operanti nei Paesi confinanti fino a manifestazioni di simpatia nella politica di alcuni Paesi occidentali. Di tutto e di più! Magari non comprate, ma trovate per assoluta ignoranza pronte a vendersi
Tutto ciò non sarebbe stato loro possibile se i fili non fossero stati tesi e sapientemente tirati dai tranquilli investitori poc’anzi citati.
Non si deve fermare la loro manifesta atrocità con le bombe su inermi abitazioni, né serve far esplodere camionette armate di mitraglie … Ma, se e veramente, le organizzazioni che da anni sostengono di voler operare in nome della giustizia e dei diritti dei popoli, decidessero di dover indirizzare il loro bombardieri, devono farlo rapidamente ma su altri definitivi obbiettivi.

Io so quali sono?! Ma li conosciamo tutti, indirizzi, numeri di telefono, persino gusti sessuali!! E, se, li volessimo veramente eliminare il conto si chiuderebbe presto! Ma chi ha il coraggio di sbattere la porta in faccia a tale gentaglia? Che oltretutto è proprietaria sia delle maniglie che delle porte! A me, agnostico ed a-religioso riempie di tenerezza Francesco Bergoglio, sempre che sia sincero ( in ogni caso meglio tardi che mai) che invoca un “fermate senza bombardare!!!” Salvo poi accogliere le proteste di chi fabbrica bombe che vede sfumare un’altra buona occasione! Non mi resta che pensare con tristezza al destino dei figli dei miei figli e di tutti i loro coetanei presenti ed a venire. Mi consola l’idea che potrò tentare di spiegar loro qualche perché e qualche per come!

venerdì 15 agosto 2014

La vita è sogno. Da Pedro Calderon de la Barca



Più o meno all'alba, pensavo: da dove diavolo vengono le idee senza che, lucidamente, le si richiamino sul palcoscenico della mente? Di prima mattina ce l’avevo col mondo di quel cosiddetto sport, quello della palla, chiamato calcio, per l’immane quantità di denaro buttato al vento del lucro, mascherato, per l’appunto, con il nome di sport. Quasi sorridendo m’è venuto in mente un testo teatrale tanto famoso quanto poco rappresentato. L’ho cercato e trovato immediatamente tra i miei libri e con sorpresa ho subito notato la data in cui lo avevo letto per la prima volta. Allora, ero un ragazzino diciottenne e notavo, sulla controcopertina dei miei libri, il mio nome e la data in cui li avevo letti; in questo caso era il 1952! Una edizione Bompiani, con una traduzione di Gherardo Marone del 1927 ed una nuova introduzione dello stesso, del 1947. Certo dal 1635, anno di scrittura de “ La vita è sogno” al 1927, e poi al ’47, e quindi al ’52, anno della mia lettura, ad oggi, 15 agosto 2014, qualcuno potrebbe pensare che sia passato un bel po’ di tempo. Macché, meno, molto meno di un battito di ciglia!!!! Della straordinaria e tumultuosa vita dello spagnolo Don Pedro Calderon de la Barca se ne può leggere quel che si vuole in internet, senza alcun problema. Di cosa accadde tra il re di Polonia, Basilio e suo figlio, Sigismondo, raccontato in poesia dal Calderon, bisogna, invece, districarsi nelle parole del testo teatrale, dove i personaggi lottano contro quel fantasma che, molto più una volta di oggi, assillava l’umanità: il destino. Le armi, erano e sono quelle di sempre, dell’uomo: la religione, la fede, la filosofia, il potere, la ricchezza, la malvagità, i soprusi, le battaglie, contro quel destino che immaginiamo incomba, colpevole di tutti i misfatti, su di noi.
Per finire, nel dramma, con un gesto clamoroso per l’epoca, ed altrettanto inaspettato, un atto di  perdono.
Scrive ad un certo punto Calderon:” la vita è un pallido sogno, le cose e le persone che incontriamo sono fantasmi della nostra nobile immaginazione; il mondo intero, con le sue albe, i suoi tramonti, con le sue montagne e i suoi fiumi è una incessante creazione della nostra inestinguibile fantasia”.
Intuizione incredibilmente meravigliosa che gli uomini hanno espresso fin dal tempo dei tempi, in tutte le religioni e filosofie, dagli indù ai taoisti, opponendosi con pervicace cattiveria a questa unica realtà. E che, solo in questi anni, trova conferma degli studi di Enrico Bellone, di Carlo Rovelli e di tutti quegli scienziati che aprono gli occhi sulla realtà del nostro mondo. Senza dimenticare il grande Lucrezio, la cui conoscenza agli albori del ‘500, sconvolse il mondo, aprendo una squarcio di sole nel cattolico buio del medio evo!
Dice Sigismondo.” E l’esperienza ci insegna/ che quanto s’agita e muove/ è solo l’ombra di un sogno/la nostra folle illusione/Sogna il re che è re e vive/ in tale inganno regnando …. Che è la vita? Un delirio./ Che è la vita? Illusione. Una ombra ed una finzione,/ che tra le mani ci sfuma/ come una nuvola leggera/ quando il vento la disperda, perché un sogno è questa vita/ e anche i sogni, sogno sono.”
Se l’umanità resiste ancora qualche centinaia di anni, non dimenticando nel frattempo, di farsi tutto il male possibile, è quasi certo che assumerà il pensiero di Sigismondo come regola di vita e solo  in allora le albe ed i tramonti, i fiumi e le montagna ed in tutto questo, il genere umano potrebbe vivere rispettando ed amando se stesso.
Mentre mi sto rileggendo, in mattina avanzata, per l’ennesima volta “La vita è sogno”, per contraltare, mi sovviene nientemeno che Marylin Monroe, una intelligente e bella svampita, quando affermava che: “ dovendo piangere era meglio farlo seduta sua una Cadillac che su un marciapiede”.
Così mi si chiude il cerchio della mia antipatia per un certo mondo! Lui sogna di essere un allenatore milionario, e con lui sognano tre o quattro italiani! Ma si tratta solo di un sogno! Auguro a quei tre o quattro italiani che credono nel sogno di non imbattersi mai in un incubo, magari, chiamato Corea!!! Perché, loro tre o quattro piangeranno seduti su un marciapiede, mentre lui, forse, piangerà a bordo di una Rolls Royce!


mercoledì 13 agosto 2014

La vergine di Norimberga





Non è come molti potrebbero pensare una gentile e timida signorina nata a Norimberga. E’ un micidiale armadio, inventato nel XVII secolo, con una vaga forma esteriore femminile. Nella ante interne sono sistemati lunghi aculei di ferro. Dentro questo armadio si rinchiude un essere umano e la tortura consiste in una lunga e dolorosa morte perché gli aculei sono sistemati in modo da non uccidere subito. Gli umani progettano sempre, o quasi, per i loro simili, macchinazioni che procurano infiniti dolori e morte sicura e posticipata. C’è da dire che la fantasia degli umani è sconfinata. Secondo me, questi sono alcuni esempi di Vergine di Norimberga di  utilizzo quotidiano, al contrario di quella originale forse mai usata..
1   1)  I tassi d’interesse. Nazionali e privati. Pezzetti di carta con su stampata l’immagine di questo o di quello, con una cifra che varia da 1 a 500 od a 1000, con firma di potenti capi banca ( ho scritto banca e non banda). Ogni pezzetto di carta che passa di mano, da uno Stato all’altro, da un cittadino all’altro si auto moltiplica all’infinito di un valore fittizio., da capestro Con questi pezzetti di carta, indispensabili alla vita di una minima parte dei viventi su questo pianeta, gli stessi viventi intessono trame da capogiro, dando a questi pezzetti simbolici ed effimeri valori, dichiarando ricchezze o fallimenti che nella vita reale di milioni di viventi non hanno significato, forse in tutta la galassia. E’ questa, o non è questa una delle torture più strepitose inventate dall’uomo, nella quale l’uomo stesso si rinchiude ringhiando di sadico e masochistico piacere?

2  2) Inflazione o deflazione. Valori in percentuale minima che, secondo gli studiosi e i maghi dell’economia, modificano la quantità di uomini impiegati nella produzione di questo e di quello. Grande attenzione: se i prezzi salgono c’è più richiesta e più lavoro, se scendono vuol dire meno richiesta e più licenziamenti. L’unica invariabile e difendibile è la percentuale d’interesse di chi produce. In ogni caso: se più lavori, più ti costa vivere, se lavori meno non puoi più vivere. Chi va e viene da questa Vergine di Norimberga è sempre uno solo: il popolo che lavora.Il resto sono parole.

3  3)L’ONU, grande magia del mondo moderno, ha costituito una commissione ad hoc, che valuti se nella battaglia continua tra Israele e Palestina sono stati commessi crimini di guerra. Sic et simpliciter. Ma non è la guerra stessa un assoluto crimine? Oppure è una occasione di enormi guadagni per qualcuno, in cui le pallottole, per rispettare i diritti dell'uomo, devono distinguere chi uccidere? Purché non siano uccisi quegli esseri umani che per essere ammazzati devono prima crescere e produrre? Diversamente è un crimine. A me sembra una smisurata Vergine di Norimberga.

4   4) Per restare tra di noi. Etereologia o no? Uteri in affitto o no? Inseminazione artificiale o no? Noi umani siamo unici! Se il nostro sviluppo e mutamento, come ben ne scrisse il Darwin, fosse dipeso da leggi etiche e morali, dettate da interessi religiosi sociali e chi più ne ha più ne metta, non saremmo cambiati di un pelo dall’ameba originale. In questo caso la succitata Vergine di Norimberga, non l’avrebbe inventata nessuno, per il bene di milioni di esseri viventi.


     5) Una piccola risatina. Un politico italiano, importante, nato in quella terra meravigliosa che è la Sicilia, combina il proprio cognome da un verbo greco: fainomai= apparire ( scritto in lettere nostrane) Al fainomai. Alfano= l’apparente! Chiedo scusa a questo Signore per lo scherzo! Ma  volte uno resta prigioniero di se stesso!!!

mercoledì 6 agosto 2014

Vacanze


Trattasi di una derivante da “vacante”, participio presente dal verbo latino “vacare”. Lasciare libero, abbandonare un posto. Recentemente tre miei carissimi amici, nati assai prima di me, se ne sono andati in vacanza, sempre tra luglio ed agosto, intraprendendo uno di quei viaggi lunghissimi da cui alcuni ne sostengono il ritorno. Altri ci mettono una pietra sopra con tanto di requiem. Io, invece, in questa non estate mi ricordo di loro, con affetto.
Ci sono vacanze e vacanze. Da quella estiva, agostana, ne è previsto il ritorno alla tal data ed alla tal ora.
Di una partenza e di un ritorno sono certo! La partenza: mi riempie di gioia sapere che, chi in questo caso parte, lo farebbe, se potesse, mettendosi le ali ai piedi!  Non solo perché torna nella terra natia, ma perché rivede una o due delle persone che ha più a cuore. La sua felicità mi si trasmette in altrettanta felicità. Per troppi giorni soffrirò di nostalgia: dolore ed ansia, algos, per il suo “nostos”. Ritorno. Anche se in realtà, sia al passato che al presente e tan poco al futuro, rispetto a ciò che mi piacerebbe avere, non avrò che la sua straordinaria amicizia ed il suo solare sorriso. Due miracoli!
Per debellare rischi di definitiva partenza, anche perché al momento non l’avrei in programma, farò brillanti e vivissime vacanze a casa mia. Finirò di leggere Ovidio, riprenderò in mano l’ultimo libro di Rovelli e mi occuperò di alcuni amici che stanno per ospitare a cena niente meno che Pirandello! Naturalmente nel libro che sto divertendomi a scrivere. A parte il fatto che avrò tutto il tempo a disposizione per ricamare il programma di presentazione del mio ultimo libro, dal titolo: I colloqui del dottor Mamo. Anzi, con l’occasione invito gli amici che per caso mi leggono di tenersi pronti per il 4 ottobre prossimo, alle ore 18, presso lo studio di scultura, la Galleria Romanelli in Borgo San Frediano a Firenze, ad intervenire per una merenda e per parlare con il dottor Mamo!!!