sabato 21 dicembre 2013

lo scandaloso Presidente USA!


Scandal.

Trattasi di una “telenovela” a puntate, scenografata e sceneggiata intorno alla vita di un “immaginario” presidente degli Stati Uniti d’America, trasmessa da Rai3. Protagonisti: il Presidente, sua moglie, un consigliere del presidente, una avvocata afro americana, ed una quantità incredibile di personaggi che tessono storie tratte dalla realtà della cronaca di tutti i giorni, Sia da quella che si legge sui giornali che da quella che si intuisce accada dietro le quinte della scrivania e del letto dell’uomo che occupa una delle poltrone più determinanti del mondo.
Il Presidente: un idealista, con punte di onestà intellettuale, in rotta con la moglie, attento ai consigli del suo entourage, pronto alle meschinità più totali in nome del dovere di Stato.
La moglie: trascurata, con amante, per dovere di Stato in una pace guerresca col marito di cui resta incinta … cosa che serve ad intenerire gli americani, una donna capace di colossali intrighi.
Il consigliere: di una astuzia e di una cattiveria diabolica, sempre in grado di sapere cosa serve al suo Presidente ed al popolo americano, ( si fa per dire) sposato con un giornalista … che non chiama ne marito ne moglie, sono una coppia fatta da due mariti. Salvataggio disperato del “maschio”!
L’avvocata: piccolina, astuta, innamorata ed amante del Presidente, ne bella ne brutta, dotata di un bel culino che evidenzia con abiti appositi. Di una bravura colossale: sa sempre qual è la scelta giusta, sia che debba nascondere un cadavere, far uccidere una persona … difendere a spada tratta l’immagine famigliare – marito e moglie- del suo Presidente,. Il suo studio è formato da ex tutto. Puttane, assassini, ubriaconi … tutti redenti e furbissimi! Questa avvocata sa tutto ed ha una risposta per tutto. Compresi piani b e c nel caso che quello a fallisca. Da l’impressione di aver letto la storia fino in fondo e sapere come va a finire!
La domanda che io mi faccio è questa. Ma veramente alla Casa Bianca si agitano personaggi di quel tipo, che si muovono su un palcoscenico fondamentale per il destino di tanti uomini, con tanta … disumanità? Dai risultati che appaiono nella realtà di tutti i giorni sembra proprio di si!! Anche perché i films prodotti negli USA che hanno lo stesso argomento sono così tanti che c’è da pensare rispecchino una reale realtà.
Allora, dov’è il titolo della “telenovela”, altresì chiamata "fiction", vale a dire dov’è lo “scandal”?
Secondo me sta nel fatto che qui, in Europa, in Italia particolarmente, “telenovela” del genere subirebbero censure totali e perentorie. Vi immaginate una storia del genere ambientata tra il Vaticano, il Quirinale e qualche villa in Brianza?!! Altro che segnale rosso sotto il titolo o divieto ai minori … se il cinema o una qualche telenovela, raccontasse storie del genere, agli autori non resterebbe che espatriare su Marte ed a noi tutti invocare, a bordo di un patino, il ritorno del diluvio universale!
Scandal … “ma de che?!” Forse è scandaloso vedere il Presidente USA che spoglia l'avvocata e tra mugolii vari la scopa appoggiandola ad  un cassettone?! Ovviamente registrato e filmato, a sua insaputa?! Pensare ad uno dei nostri che fa una cosa del genere ed il tutto si trasforma in una scena di grottesca comicità!

Una nota: dialoghi serratissimi ed intelligenti, ottimo, veloce ed efficace il montaggio e la fotografia. Un complimento particolare ai doppiatori italiani, bravissimi!

mercoledì 18 dicembre 2013

vicinanze



Vicinanze


Il frullo di un passero
alle mie spalle.
Sento il tuo corpo caldo,
vicino.
Allegra la tua voce,
mi sorride,
vicina.
Tranquillo e felice
della tua felicità,
aspettavo, lieto
di averti,
almeno vicina
Un fremito profondo
inaspettato ed improvviso,
scuote quell’ attimo,
eterno
rendendolo.
Le tue mani tra i miei capelli,
un bacio leggero
sulla mia testa.
Inaspettato e profondo
un fremito, al mio cuore
vicino.













martedì 10 dicembre 2013

Le prime 60 pagine!

Le prime 6o pagine del libro, che sto rileggendo per l’ennesima volta, sono a dir poco piene di esilaranti sorprese! Se qualcuno pensasse che io stia scrivendo di uno dei tanti autori sull’onda della pubblicità si sbaglierebbe di grosso. Nel pensare a queste prime sessanta pagine vedo, nella mia libreria preferita in centro a Firenze, le pile dei libri dei vari Brown, Follet, Rowling e via elencando … e vengo assalito, nel confronto, da una profonda tristezza! Se poi penso che anch’io ho la pretesa di “fare” lo scrittore, la tristezza si trasforma in lacrima!
Quanti tra i compratori di  libri, e tra di loro i lettori di ciò che comprano, hanno mai letto o riletto di recente il Don Chisciotte di Cervantes?! Non c’è che dire, ma più che lo rileggo e più  penso che si tratti di uno dei libri più belli e più profondi di tutta la creazione letteraria mondiale! So che da qualcuno potrei essere considerato colpevole di blasfemia, ma se lo potessi fare o, meglio, lo avessi potuto fare, mi piacerebbe che nelle disastrate scuole italiane invece del mio antipaticissimo Manzoni, si potesse leggere o studiare il Don Chisciotte!
Un aspetto curioso delle prime sessanta pagine è quello in cui si narra del “processo” a cui la governante e la nipote del povero Hidalgo, con l’aiuto del Curato e del Barbiere, sottopongono la straordinaria raccolta dei libri del nostro eroe, incriminati per aver stravolto la mente del loro impazzito parente e padrone. Il Barbiere porge al Curato i vari testi, lui li squadra attentamente, alcuni li salva, altri li censura, e molti li porge alla governante che li vola dalla finestra per poi dar loro fuoco. Già l’idea di vedere censurare e poi bruciare un libro … e poi un libro, ovviamente, stampato nel ‘500!!
Se ne ricava, dall'elenco dei vari titoli, uno spaccato interessantissimo della letteratura cinquecentesca, non solo spagnola, sia narrativa che poetica; in particolare quella forma, allora moderna, in cui si raccontavano le epiche gesta di cavalieri e di nobili dame. Narrativa che aveva stravolto la visione della vita del nostro eroe, in cui si racconta, sotto metafora e con straordinaria fantasia, la trasformazione di quel mondo cinquecentesco, che, avvicinandosi rapidamente al suo declino,  si liberava dalle pastoie di una tradizione piena di forme e scarsissima di sostanza. Tra i libri della biblioteca del Don Chisciotte ce n’è uno dal titolo La Galatea, posizionato sullo scaffale accanto a Il canzoniere di Lopez Maldonado, di Luis Galvez di Montalvo ( Madrid, 1582) che il Curato dice essere l’autore grande amico suo. Così grande amico suo è l’autore di La Galatea, di cui parla in questi termini: “ Sono molti anni che questo autore è grande amico mio, e so che è più versato in sventure che in poesia. Il suo libro ha qualcosa di buona invenzione; annunzia alcune cose ma non conclude niente: bisogna aspettare la seconda parte che promette; forse correggendosi otterrà la indulgenza che ora gli si nega e, mentre ciò si accerti, tenetelo chiuso in casa vostra.”
Il libro non è destinato a volare dalla finestra e ad essere bruciato! Il libro dal titolo “La Galatea” fu editato nel 1585 in Alcalà, l’autore, Miguel De Cervantes !!!!

Straordinario, fantastico romanzo che anticipa, ancora oggi il futuro che verrà ed al momento, diverte, informa e ci sorride con straordinaria intelligenza!

giovedì 5 dicembre 2013

Perché il mondo esiste? Di Jim Holt

Ne leggo la recensione su Domenica di  Il Sole24Ore. Lo compro. Divertendomi, lo leggo in poco più di una settimana! Nel frattempo lo consiglio ad alcuni amici che so curiosi come me. Diceva Leibnitz “ Pourquoi y-a-t-il quelque chose plutot que rien?” Perché c’è qualcosa anziché niente? Su questa domanda Holt costruisce la sua ricerca analizzando le risposte che la filosofia e la storia della scienza hanno dato, nel corso dei secoli, alla stessa domanda formulata in altri termini ancor prima che fosse posta dal filosofo tedesco. Contemporaneamente, Holt ha posto la stessa questione agli scienziati ed ai filosofi ed agli storici della scienza, oggi viventi. La contro copertina del libro definisce questa ricerca come fosse l’indagine di un detective che indaga per scovare il colpevole:  chi è, se c’è, l’autore di questo nostro mondo e del suo immenso contorno. Mi veniva, nel leggere la prima parte di questa opera, la sensazione di trovarmi di fronte non tanto  ad uno straordinario viaggio nella storia del pensiero umano, quanto ad un dottissimo “bignami” a tema!
In realtà si  tratta di una indagine difficilissima; resa ancora più complicata dalle migliaia di false piste disseminate durante il cammino. Piste dove la ricerca scientifica e pseudo scientifica, le varie interpretazioni religiose-filosofiche mettono costantemente i bastoni tra le ruote ogni volta che il mistero sembra chiarirsi. Riemerge ad ogni piè sospinto la stessa domanda: perché c’è quello che c’è e non c’è il nulla? Ogni risposta, come diceva Galileo, fa nascere una nuova domanda. Se c’è il nulla, questo nulla cos’è? E se siamo noi ad esserci, cosa siamo, visto che, se ci siamo, questo avviene nel tempo e nello spazio? Mi immaginavo, nel leggere Holt, il grande Marlowe che nel suo ufficietto, alle due di notte, all’ ennesimo “scotch” senza ghiaccio, riceve la biondona di turno, tutta cosce e puppe, che gli svela il mistero! Ma questo non succede nel libro di Holt. Accade invece che qualcuno si faccia domande estranianti e fondamentali. Una, per me, delle più fulminanti nasce dall’incontro con l’inglese David Deutsch,  considerato come uno dei pensatori più coraggiosi dell’oggi. Costui riflette su ciò che esiste: la parte che noi abitiamo non soltanto è minuscola, ma potrebbe essere poco, anzi pochissimo rappresentativa del tutto, facendoci un’idea parziale e distorta. Ci aveva già pensato Platone nella metafora della caverna! Deutsche rincara la dose: potrebbe persino darsi che noi stessi si esista in una realtà simulata, creata da esseri superiori …! Più oltre, il pensiero  di Sir Eddington (1928) recita che “ la sostanza del mondo è sostanza mentale” . Forse l’unica pista che Holt non batte è quella dei biologi che si occupano del cosmo, facendosi continuamente distogliere dalla sua educazione di base che lo porta a discutere con chi accusa un “Bene Assoluto” come autore di questo nostro cosmo. Concordo pienamente sulla  conclusione finale, quando l’investigatore, secondo me stancato dalla sua ricerca, offre la guancia al pensiero buddista. Un consiglio: dico sempre che leggere serve per capire. Ora sostengo che leggere il libro di Holt serve per aprire una propria investigazione!


martedì 3 dicembre 2013

Dell’amore in fb


Scorro rapidamente e volentieri, spesso con divertimento, quanto, di testi e di foto, viene pubblicato  su fb. Appare, secondo me, un mondo pieno di tanti interessi, di tanta voglia di presentarsi sia come pensiero, che come immagine. Sinceramente trovo che fb sia un veicolo formidabile di comunicazione. In alcuni casi, quelli troppo personali e legati al proprio ambito di conoscenze ed anche di parentele, illustrano un vivere giovane e sufficientemente sereno, nonostante le passioni e le tragedie che attraversano tante vite. Le valutazioni del momento politico in cui viviamo, lettura consigliabile a tutti coloro che di politica si occupano, sono dure e spietate,  e molto realistiche; c’è solo da augurarsi che al momento di dire pubblicamente la propria (il voto) ci si ricordi di cosa sono stati questi anni di crudele idiozia, di falsi e falsificanti progetti. Purtroppo nell’analisi proposta non vi appare quasi mai un suggerimento, una ipotesi di lavoro che trovi dei “mi piace” criticamente costruttivi. Altre espressioni come quelle legate ad un linguaggio poetico sono carezzevolmente romantiche, di un romanticismo leggermente incipriato e gradevole. Non è la mia, in questo caso, una critica letteraria, che per altro  non sarei in grado di fare, ma una valutazione che tende a comprendere lo spirito dell’autore o dell’autrice, nel loro giusto bisogno di esternare a se stessi e, perché no, anche ad altri, un sentimento intimo come l’amore. Quest’ultimo non mi pare sia trattato con la profondità che, secondo me, merita. Con quella profonda serietà che pur nella gioia che produce dia, a chi ne legge, opportunità di giudizi e suggerimenti che transitando dal cuore al cervello, possano aggiungere gradi di conoscenza su uno dei più straordinari sentimenti dell’umanità, l’amore. Qui, su fb, l’esprimersi è sintetico, quasi sempre riportando brevi “pensierini” adatti più che altro alla lettura durante la gustazione di un bacio di cioccolata!
C’è, nel maggiore dei casi, riferimento solo alla fisicità dell’amore e molto spesso alla delusione ed alla perdita di questo lato, fondamentale, dell’amare.

Cosa sia, da cosa nasca, di che cosa viva e del perché a volte ci muoia tra le braccia, non ne parla nessuno, o sono io che non ne percepisco alcuna nota. Non mi aspetto certo di leggere Fromm o Freud oppure il loro banali imitatori, che tutto sommato altro non fanno che offrire riassunti statistici di fatti e persone; ne mi aspetto analisi di esperti navigatori tra neuroni, sinapsi e aggeggi del genere! Mi piacerebbe poter leggere “i perché” di ognuno per capire se l’amare e l’amore siano qualcosa di diverso da un “software” inventato dai cosiddetti “geni”, di cui siamo spesso ignari portatori,  per indicarci la strada più piacevole a prolificare e così continuare, loro, a vivere il più a lungo possibile.