giovedì 26 giugno 2014

Potrebbe non servire a niente ...

... scriverlo, qui o da un altra parte, né urlarlo da un balcone! Non serve a niente nemmeno invocare il risparmio di carta, di energia elettrica e neppure serve dire a chi di dovere che state  commettendo, per pura e banale scempiaggine, danni prolungati e difficilmente calcolabili da un punto di vista psichico! Non serve a niente dirvi che il cosiddetto calcio professionistico non è uno sport, ma solo e solamente uno spettacolo! Come lo era la battaglia tra gladiatori nell’antica Roma. Lì, c’erano più morti. Qui e purtroppo un morto, che stava a questo spettacolo con l’illusione che fosse uno sport.
La tragedia per  aver perso una partita rasenta il ridicolo. Gli attori di questo spettacolo, alcuni senza alcuna colpa da parte loro perché sono come innocenti infanti, lamentano parole e strafanno discorsi. Altri crollano come statuine di gesso, perché altro non erano. Se anch’io, a vent’anni, avessi un contratto di “lavoro” da undici milioni di euro ogni anno, e trovassi giornalisti e non, pronti a registrare ogni mia scorreggina, mi sentirei un dio! Non avrei certo il tempo di chiedermi che sarà di me a ottant’anni?! Quasi quasi lo invidio! Poi guardo i miei libri, quelli letti e quelli scritti; ripenso alla mia vita; ai miei figli, alle mie amicizie; a quelle antiche ed a quelle, straordinarie, del mio oggi ed auguro a questo ragazzo di essere felice come lo sono io! Anzi lo auguro a tutti i ragazzi del mondo! Soprattutto li invito a non perdere tempo dietro al niente, ma a darsi da fare per cercare di capire il tutto!!!
Se potessi, direi loro che il magnifico della vita di oggi è la possibilità, per tutti, di farsi una cultura, di leggere soprattutto la storia del nostro universo! Oggi, scrollati, da più di un secolo, falsi dei con tutti i loro corredi, si ha la possibilità di indagare la realtà della natura! Di ritornare ad un lontano passato in cui un pugno di uomini, dalle assolate spiagge del Mediterraneo, erano quasi arrivati, solo guardando le stelle ed il mare, a capire l’essenza delle cose! Oggi rinascono e vengono studiati. Loro hanno avuto ragione! Vi aspetta, ragazzi, un mondo favoloso in cui potrete vedere cosa c’è nella realtà della natura e sbeffeggiare tutti coloro che della loro vita ne fanno uno strepitoso guadagno sulle spalle di interi popoli. La loro fine sarà vicina se i giovani di oggi continueranno ad approfondire la loro conoscenza del mondo, evitando di ripopolare di falsi dei un nuovo ed inutile Olimpo.
Mi illudo? No! Non troppo!

martedì 17 giugno 2014

Il delitto perfetto e le dimissioni del diavolo

Si sta dimostrando che il delitto perfetto non esiste. E già questo è un ottimo risultato. Bravi tutti, carabinieri, polizia, tutti! Uno può sperare di farla franca, uccidere, cambiarsi d’abito, fuggire … ma se la polizia ci si mette d’impegno, con l’aiuto della scienza, prima o poi viene arrestato. Se poi è idiota, si mette dei guanti per coprire le impronte digitali, ma lascia tracce di sperma o di quant’altro. Una firma ineccepibile. Un mediocre avvocato qualsiasi, soprattutto se è stato commesso un delitto incomprensibilmente atroce invocherà la semi infermità mentale. Se questa  tesi difensiva non potrà avere successo dichiarerà che il delitto è stato commesso quando l’assassino era in preda al demonio. Perché solo il diavolo può essere così cattivo da indurre un uomo a …
Stamattina pensavo che se io fossi il diavolo sarei tentato di dare le dimissioni! Anzi le avrei già scritte, ovviamente col sangue, e spedite a chi di dovere! Ma come “IO” induco in tentazione, ho indotto in tentazione pochissimi uomini a fare del male a milioni di uomini, tutti insieme per secoli e secoli, e mi si accusa di aver indotto un imbecille a sterminare la sua famigliola?! Ma la gente si rende o no conto del mio potere? Io, dico, io prendo da una parte un imbianchino qualsiasi, un ricco, oppure un governo, oppure un dittatore e suggerisco manovre per far fare a migliaia di loro seguaci tanto di quel male che nessuno se lo può immaginare!
Non lo faccio da ieri, ma da migliaia di anni senza che nessuno, tranne che a parole se la prenda con me! Senza che il cosiddetto “bene” insorga e mi si opponga! E, ora, Io vengo tirato in ballo per un povero imbecille! Qualcuno penserà che su una tragedia di tale portata nessuno ha il diritto di scherzare, Sono pienamente d’accordo. Non sto scherzando. Non ho più voglia di scherzare col genere umano e aggiungo che persino la loro beneamata televisione dove omicidi, stupri singoli, di massa, in qualsiasi parte di questo mondo che chiamano civile… bene… questa loro televisione mi disturba, mi fa un po’ paura.
Avrei deciso: mi dimetto! Il diavolo maligno lo faccia qualcun altro.

venerdì 13 giugno 2014

Baghdad - Venezia A/R

Può anche darsi 
che il Presidente degli USA, giusto per dare una rinfrescatina ai propri arsenali, decida di bombardare i “ribelli” che stanno per conquistare la capitale dell’Iraq, ed a loro volta, assumere il potere su tutto il Paese. Ovviamente si avvalgono dell’intero arsenale lasciato dalle truppe Onu. Quelle italiane, comprese. La scoperta del niente, che è costata la vita a migliaia di esseri umani, da che parte combattessero o meno non m’interessa, continua la sua strada trionfale. Il niente vince sempre. La mancanza d’intelligenza vince ovunque. L’esportazione della democrazia, che già in partenza era una colossale bufala, è fallita. Il padre del responsabile di tal progetto, ormai novantenne e semi paralitico, si lancia col paracadute, appiccicato ad un istruttore, per celebrare il suo compleanno. I giornali e le tv riportano festosi l’evento. Le famiglie di tutti i morti, i feriti, coloro che sono stati resi disgraziati da 11 anni di guerra in quel paese e nel resto del mondo, stanno a guardare.
Scusatemi, ma: visto da un altro lato, i guerrieri dell’Isis stanno combattendo una guerra di liberazione del loro paese, con l’aiuto di altri uomini motivati nello stesso modo,  per abbattere un regime imposto da stranieri che … Suppongo che di tutti coloro che muoiono, fisicamente e moralmente, in queste guerre, ovunque nel mondo, qualunque ne sia la motivazione spacciata da  chi sta al potere (leggi: capacità di  sfruttamento delle risorse naturali) non gliene “fotta” un bel niente.
“La gente”, cioè noi, che non potremmo essere molto più scemi di così, per l’appunto, continueremo a morire, bevendo tutto ciò.
Io provo un forte senso di smarrimento, percependo la tristezza che non sono bastati i 100 milioni di morti del secolo scorso per iniettare intelligenza nei popoli della terra ed in qualche reggitore di popolo. 
Ci sono due cose, tuttavia, che mi danno speranza! Anzi non solo speranza ma anche m’infondono la voglia di sorridere!
La prima. Sono convinto che prima o poi gli alieni verranno ad ararci, e semineranno, in questo autentico e solo paradiso che è la Terra, una nuova razza umana, che non soffrirà più amarezze del genere.
La seconda. Questa è degna di un popolo ilare e fantasioso come quello italiano! Il Sindaco di una delle più belle città del mondo, uomo ricco e dimorante in un suo splendido palazzo che lui stesso ha definito “comodo”, accusato di aver preso soldi malamente, ha dichiarato che credeva che quei soldi servissero al partito, a cui non è iscritto, per la sua campagna elettorale, e che lui non ha preso personalmente un euro … e se, qualcuno, ha lasciato qua e là dei “pacchi” in giro per casa sua, lui non li ha toccati!!
Soldi, bombe e risate a “pacchi” !!! C’è dunque ancora speranza!

martedì 10 giugno 2014

Lettera ad una amica

Sorridi. Con sicurezza mi dici, quasi schernendomi, che non è vero. Che non so niente di te! Vorresti aggiungere che non è possibile che io ti conosca così come dico di conoscerti. In fondo cosa sono i pochi ultimi anni che hai passato guardandomi, sentendomi raccontare di me, delle mie gioie, delle mie lacrime! Non credo tu mi abbia mai ascoltato veramente. Non hai idea di chi io sia veramente. E’ questo che sembra tu voglia dirmi.
Io ti sorrido. Anche perché vederti, per me, vuol dire sorridere, alla vita! E tu, questo, lo sei! Confesso che non ho mai visto il tuo corpo, dal vivo. L’ho visto, fotografato, al mare. L’ho intravisto sotto i tuoi abiti. Ho visto la tua pelle. Potrei se ne fossi capace, disegnarti! Non posso non dirti che il tuo corpo mi suscita immagini bellissime, comunque esso si ponga. Ti osservo camminare, ondeggi lentamente, sei un vento leggero.
Così dipinta, ti confesso, sembri essere agli occhi miei e non solo, molto graziosa, a tratti bella. Un modo, di essere bella, discontinuo, come l’apparire e il non apparire. Il tutto crea fascino. Un particolare fascino che s’imprime nella mente a chi si sia fermato a guardarti. Ma non basta. Un fascino che va capito perché entusiasma alla vita. Strapazzarlo vorrebbe dire non aver capito il senso della bellezza del vivere. Averlo, è cosa che può rendere un uomo consapevole del paradiso.
Non è solo questo che dico di aver  capito, quando ti dico che so chi sei. Sorridi. M’inviti, con un silenzioso: sentiamo. Anzi, sostieni che non posso averti capita. Può anche darsi che l’esserti scoperta troppo ti dia fastidio, e così ti cerchi un rifugio sicuro, in un tuo smagliante sorriso. M’incanti.
Sostengo non soltanto di sapere chi sei ma, persino, cosa potresti essere. Inizio da quest’ultima. Basterebbe tu lo volessi veramente e potresti essere qualsiasi cosa tu volessi. Perché c’è in te una forza che si chiama perseveranza, a cui si aggiunge una sicura capacità di adattamento, miscelata ad una totale e fervidamente coltivabile intelligenza, leggermente frenata da una non volontà timida di credere in te stessa. La parte di te che io applaudo è che hai in te una capacità di amore e di amare straordinaria; lo vedo nel rapporto che hai con la tua famiglia, con i tuoi cari. Credimi è una rarità. Un loro dolore ti distrugge. Anche un diamante può essere spezzato. Se ne possono fare due. Sempre diamanti sono. Il sapere chi sei nasce anche nell’ascoltarti  affrontare la tua vita, e quindi il mio restarne stupito. E’ vero! E’ vero che con lo straordinario e dolcissimo carattere che ti stai costruendo ti credo anche capace di non essere te stessa, di rifugiarti in un giudizio negativo sulla tua capacità di affrontare il presente, magari cedendo per ottenere complicità ad una troppa espansione di te. E’ comunque un tuo sistema di difesa dovuto al fatto che ancora non hai piena coscienza della tua forza. Potrei, in una parola, su queste basi disegnare il tuo futuro!
Radioso, se imparerai a convivere, senza paura, con te stessa!
Io ho solo una fortuna: sapere che, questa mia lettera, non la leggerai mai!!

venerdì 6 giugno 2014

La vetrina di Van Cleef & Arpels al n° 12 di Place Vendome a Parigi.



Non credo ci sia vetrina al mondo dove io abbia, per quel tanto di mondo che ho visto, potuto ammirare il più bello degli smeraldi. Lo smeraldo è la mia preferita tra le pietre preziose. La parola nasce, forse, dal sanscrito “acmagarha” e poi dal latino “smaragdus”. Ne vidi uno, una volta, in quella vetrina, di un incredibile e lucente color verde. Meraviglioso! Desidero, voglia di possesso, di mille sguardi e carezze, invidia per chi poteva tenerlo nel palmo della mano. Penso proprio di no. Ammirazione per quello splendido esempio  di una meravigliosa natura. 
Una vetrina come uno scrigno.
A proposito di scrigni: d’improvviso e inaspettatamente mi è stato chiesto di entrare per vedere la sua nuova casa. Ho sempre pensato che la casa  sia la vetrina della vita di chi la abita. Disordine compreso! Che poi quest’ultimo è relativo: quello che per me è ordine o disordine per chiunque altro non lo è. Nel varcarne la soglia mi si sono affollate alla memoria tutte le storie vissute e patite e raccontate per la sua ricerca; l’entusiasmo per la sua scoperta, ma e soprattutto il significato profondo di questo desiderio: avere un luogo tutto suo dove abitare. Tutto suo… tutto loro! Occorre pazienza! Così sono entrato!
Non descrivo questa casa! Non avrebbe senso il descriverla. Come non avrebbe senso descrivere “la bottega” dei signori Van Cleef e Arpels.
A parte il fatto che entrandovi ho provato una sensazione di dolcissimo calore! 
“Questo è l’ingresso, poi la cucina, il salotto, la camera da letto, il bagno, il cortile …”
Avevo detto di non  voler descriverne l’interno anche se sono ore che non faccio altro che ripercorrerne l’itinerario. Per riprovare la fantastica sensazione di star camminando nella vetrina dei Van Cleef ed Arpels, stando a fianco di uno dei più incredibili e splendidi degli smeraldi, la mia dolce ospite!
Desiderio, voglia di possesso, di mille sguardi e carezze, invidia per chi poteva tenerla nel palmo della mano… penso proprio di no. E se lo pensassi non me lo confesserei proprio! Mai confessione sarebbe più bugiarda! Ammirazione per quel meraviglioso risultato di una meravigliosa natura. 
Una casa come uno scrigno.

Tornandomene solo, verso l’auto, abbagliato dal sole al tramonto, mi dicevo che al mondo esistono smeraldi di incredibile lucentezza che senza dubbio sanno dare immense felicità. 
Farò così, dedicherò la mia prossima vita a trovarne uno tutto per me!!