come è vero che c’è del Teatro a Portoferraio! Ho
scritto teatro con la T maiuscola. Un primo applauso, da appassionato del
teatro quale io sono, va alla signora Emanuela Bonfiglioli. Si nota subito che
questa signora ha una sponsor eccezionale, che le permette di mettere in scena un’opera
così magistralmente piena di idee intelligenti, commoventi ed emozionanti. Sponsor
che pochi hanno e che sono in grado di accogliere con dolce sapienza. Questa
straordinaria sponsor si chiama “passione”! Ero seduto, domenica
sera, il 13 Aprile scorso, nella platea di un gioiello di un antico teatro, in
quel di Portoferraio, riportato alla gloria, mi dicono, nientemeno che da
Napoleone (a riprova che qualcosa di buono l’ha fatto anche lui) per assistere
alla “recita” di una trentina di giovanissimi studenti.
L’Amleto di Shakespeare, per di più!
Erano anni che non “godevo” così intensamente sia
per l’interpretazione della figura di Amleto, espressa da sette o otto Amleti,
ragazze e ragazzi, interpreti, bravi, divertiti e divertenti pur nei mille
stati d’animo di questo fondamentale personaggio del teatro shakespeariano.
Fondamentale come ognuno di noi lo è per se stesso.
Perché questo è il motivo della trascrizione di Amleto messa in scena: una
ricerca dentro se stessi per trovare quell'equilibrio che la drammaticità della
vita tende a sconvolgere. Certo non a tutti capita la tragedia di Amleto; ne, a
tutti, viene in mente di fingersi pazzo per sconfiggere e punire i nemici veri
o i nemici che ci costruiamo con il nostro modo di essere. Non mi addentro
oltre ad aggiungere mie parole a parole antiche e sagge. Solo mi compiace a
distanza di qualche ora, e sarà così in futuro, ricordare con ammirato piacere
questa curiosa e preziosa esperienza elbana, fatta di una profonda ed originale
interpretazione dell’Amleto, della straordinaria passione della signora
Bonfiglioli, della bravura di questi ragazzi giovanissimi ed appassionati che, all'ultimo scrosciante applauso, si sono esibiti in una divertentissima danza
liberatoria, una danza di guadagnata felicità.
Sottolineo come non solo il “resto sia silenzio” ma
come a volte il “silenzio” esprima con profonda sensibilità cose per cui le
parole sono inutili. Mi riferisco a quel dolcissimo e sofisticato volo di
Amleto ed Ofelia, come due farfalle una su l’altra, che si muovono in un
silenzio sottolineato a tratti da sensibili note di musica. Emozioni da pelle
d’oca!
Non dimentico certo di applaudire un altro
bellissimo “personaggio”, Michele Tumiati, che, incorniciato da barba e capelli
quasi d’argento, ha scelto ed accompagnato il tutto con musiche talmente giuste da essere in realtà anch'esse protagoniste della scena! Bravissimi
Tutti!
Un unico rammarico! Che una operazione teatrale
così ben amalgamata non possa essere goduta in città e teatri di maggior
ampiezza. C’è tanto bisogno di ottimo teatro, soprattutto quando come in questo
caso, c’è solo la passione che lo sponsorizza!
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