lunedì 31 marzo 2014

Un centesimo di miliardesimo di secondo ...




Un centesimo di miliardesimo di secondo

dopo il big bang, sortì fuori una particella che fu poi battezzata come il bosone di Higgs. Piccolissima ed invisibile ma così brava da trasformare l’energia in materia. Di materia in materia si costituirono gli universi, con dentro tutte le galassie che potevano esserci contenute e forse qualcuna di più! Come è stato dimostrato le galassie viaggiano espandendosi e nell' espandersi creano anche lo spazio dove gironzolare. (Quest’ultima  non riesco a capirla, comunque dicono sia così!) Oggi riusciamo con potenti cannocchiali, eredi del piccolo tubo di Galileo, a scoprire migliaia di stelle, in miliardi di galassie, come il nostro sole con qualche delizioso pianetino, come la Terra, di contorno. Noi, però, li vediamo di luce riflessa che pur viaggiando velocissima, se no che luce sarebbe, arriva ai nostri occhi, dopo un viaggio di miliardi di anni luce …  praticamente vediamo quei pianetini come erano quando la loro luce è partita, qualche tempo fa. Nello stesso modo e forse, caso mai, qualcuno vede noi. Se una  navicella fosse partita da una di queste galassie, alla ricerca di vita nello spazio e ci avesse scoperto potrebbe voler dire che noi emaniamo inconsapevolmente dei richiami o che loro sono talmente  bravi da immaginare la nostra esistenza ed averci trovato, oppure che sono naufragati, qui, per caso. E, cosa da non trascurare, dovrebbero vedere il nostro mondo così come lo vediamo noi. E non come un ammasso di atomi vorticanti a cui, noi, per abitudine diamo il nome di albero o di Diana (una mia deliziosa e cara amica!!). Ammettiamo che sia avvenuto uno sbarco e che avendo visto i film di Star Treck, abbiano deciso di rispettare il relativo copione che impone  la non intrusione negli affari degli altri. Bene. Poi hanno perso la pazienza e dopo secoli e secoli e secoli dove hanno visto i più colossali imbroglioni  guidare stupidamente l’umanità, si siano decisi a dare a qualche umano un po’ di suggerimenti, lasciandogli onestamente il tempo necessario per rifletterci. Il cannone ed il fucile è stata una  invenzione selvaggia dell’uomo, vista l’irrisolutezza della spada e delle frecce. Da parte loro, il motore a vapore, il motore a scoppio, l’elettricità … visto che quel Leonardo c’era andato vicino e basta. Poi hanno aggiunto due ali per farci volare, e noi a rotta di collo .. il telefono, lo sfruttamento dell’energia atomica, i razzi V2, nonni dei voli spaziali  … A questo punto si sono grattati la testa e una delegazione di loro è andata a trovare il generale Eisenhower, quando era presidente degli USA, per raccomandargli di fare la pace.
Quest’ultima l’ha detta una bis nipotina del suddetto generale al congresso degli Ufologi a San Marino. Allora, gentile signora, gli alieni sono tra noi! E sono così gentili da interferire delicatamente nella nostra civiltà … immagino che noi si sia per loro motivo di attrazione turistica. Noi, si sia parte di un pacchetto di un viaggio-premio, reclamizzato come visione di un pazzo-pazzo-e-incredibile-mondo da vistare con qualche preoccupazione per la visione da parte dei bambini!
Tutto questo grazie al bosone di Higgs! Cioè ad una particella in grado di trasformare l’energia in materia.

Qualcuno ha l’indirizzo del bosone di Higgs?! Se me lo trovate, prendo un matterello e lo vado a trovare!! 

sabato 29 marzo 2014

Meritati applausi


Applausi

a non finire! Tanti, tantissimi applausi. E’ cominciata così una mattinata: molti applausi tributati da chi aveva poco prima ricevuto qualche bello schiaffone. Tutti contenti; perché finalmente sono stati mandati all’inferno, sia quelli vivi che quelli non più vivi. Anche se, tra gli uni e gli altri, qualcuno, forse, si è salvato!
Si può e si deve giudicare il giudice, chiedendoci a quale legge fa riferimento il suo tribunale. Mi pongo questa domanda perché da quello stesso tribunale non viene scacciato chi, in un lunghissimo passato ed in un attualissimo presente, si è comportato peggio del peggio, addirittura ha fatto scuola agli attuali cattivacci. Insomma, diceva il Grande “chi è senza peccato scagli la prima pietra!”. Il giudice, di per se forse innocente, in questo caso ha peccato di mancanza di memoria. Quesito: corrompe più il denaro o una  promessa, che non è dimostrabile nella sua realizzazione? Qui non è una questione di un “do ut des”. Il fatto è l’aver tratto, forse, in inganno interi popoli, in tutti i più sofisticati modi possibili, in piena coscienza di ciò che si stava facendo, utilizzando una fantastica immaginazione, raccomandando loro di essere … senza, mai neppure un attimo, esserlo loro., al limite solo per salvare la faccia.

Essere, cosa? Ma, buoni, ultimi, umili, porgitori di altra guancia, elemosinieri elargitori di immense ricchezze in cambio di perdoni, salvezze eterne e via elencando … promettendo, ne più ne meno, che il regno dei cieli. Mai felicità e conoscenza su questa terra. Nel frattempo, a partire dall’inizio, quando ancora nessuno osava esprimere una critica che avrebbe comportato una scomunica o il rogo, si costruivano e si realizzavano in onore della vasta famiglia divina, palazzi, chiese ed opere d’arte di magnificente bellezza. Meno male. E loro, ieri, gli schiaffeggiati? Niente, tutti zitti con la coda tra le gambe, pronti all’applauso. Riconoscenti per aver preso per ora solo un paio di ciaffoni. Il giudizio finale, così gli è sempre stato detto, ed a loro fa comodo crederci, non è di questa terra. L’inferno, come si sa, può attendere! O, era il paradiso che poteva attendere?!

giovedì 27 marzo 2014

Credere alla Befana

Non ricordo di averci mai creduto, ma deve esserci stato un momento nella mia vita in cui, quasi certamente, credevo in questa brutta ma benefica vecchina, portatrice di tanti regalini.
Durante l’assalto dei banditi in via Fani, sembra che a protezione dei banditi ci fossero alcuni spioni di Stato, autorizzati a proteggerli. Non a proteggere il rapimento di un importante cittadino italiano più altri cittadini che furono barbaramente uccisi …
Ora viene fuori che in  corea del Nord, paese che un senatore italiano (un autentico imbecille super stipendiato), ha paragonato alla svizzera …(la maiuscola va ben solo per rispetto alla parola “Nord”), c’è una fabbrica, autorizzata dai servizi segreti Usa, che stampa dollari falsi-veri. Falsi perché non escono dalla zecca ufficiale Usa, ma da un paese guidato da una famiglia di dittarucoli sanguinari, veri perché legalmente usabili per fini esecrabili dagli stessi servizi Usa.
Si fa presto a dire: servizi segreti Usa! Ma quali? Sono talmente tanti che c’è libertà d’interpretazione. Vuoi vedere che anche le tristemente famose e nostrane brigate rosse altro non fossero che emanazione di un qualche politico riccastro Usa che aveva preso di mira il bel Paese, finanziando quattro creduloni pistolettari? Creduloni perché, poveri loro e poveri noi, forse credevano in quell’orrore che facevano, compreso lo sparare a tradimento a questo o a quello. E che, magari, furono gli stessi a suscitare quel pandemonio chiamato Tangentopoli?! Diversamente, chi avrebbe scoperto tante pentole, tutte insieme?!
La Befana è democratica. Ci puoi credere o no!
Uno dice di provare, a queste notizie, “un forte smarrimento”. Che, tuttavia non ti passa neppure se appoggi la testa sulla tazza del water e vomiti l’anima.
Sto pensando a quei ragazzi ed a quelle ragazze di vent’anni, inglesi, italiani, americani, russi, indiani, giapponesi, spagnoli, francesi … me ne sarò dimenticato  senz’altro qualcuno di una qualsiasi parte del mondo, che si sono sparati tra di loro, in ogni tempo, ed in nome di un ideale, una bandiera.
Una Befana. La parola Befana viene da una parola greca che significa “apparizione - manifestazione”. Direi, apparenza.
Sine quoque  … brutti figli di poche mamme e di tantissimi babbi continuerete a sfruttare la credulità della gente, ad offendere la loro vita?! Fino a quando direte cose e ne farete altre? Fino a quando una umanità infantilmente becera continuerà a credervi e, con voi, a credere alla Befana?! In Italia ci assicurano, non ci sono basi che conservano materiale atomico: alias bombe. Siete pregati di specificare cosa vuol dire per voi la parola Italia.
Papa Francesco ed il Presidente Obama lottano contro la povertà. Do per certa la vittoria di quest’ultima! Il signor Obama con il suo esiguo e povero  seguito, 3 o 4 cento persone più aerei, navi, auto super corrazzate, e 8 (?)  motociclisti, per poche ore, blocca il traffico a Roma … qualcuno lo avrà avvertito che il Colosseo è in quello stato non perché bombardato dagli Alleati durante l’ultima guerra ma perché i nobili cinquecenteschi romani lo hanno saccheggiato per costruire i loro meravigliosi palazzi? Tant’è che quel sant’uomo del papa Giulio 2°, in arte papa Guerriero o papa Terribile, incaricò Raffaello di sovraintendere ai monumenti dell’antichità romana per difenderli dallo scempio che ne veniva fatto. Sapete che tra il personale del Presidente Obama c’è anche un assaggiatore di cibi?!! Dovrà anche decidere se e quando potranno essere digeriti?!
Inoltre, come non bastasse, se becco quel vigile urbano che m’ha fatto la multa perché ho parcheggiato un po’ fuori dalle strisce blu … gli racconto cosa penso della Befana e di quelli come lui.
Quasi senza dubbio e grazie a non so chi, tranne che alla Terra che ciononostante continua a girare, domattina sorgerà il sole.
Almeno spero.  

giovedì 20 marzo 2014

Della corruzione

Dicono le cronache che il nostro è un paese corrotto. Anzi, è uno dei paesi così corrotti che gli investitori, che sono di altri paesi, evitano di portare qui i loro soldi. Ho scritto  la parola paese con la “p” minuscola. Tutto il mondo, dicono i saggi, è paese. Per l’appunto. Il che si traduce, puntando il dito verso il paese di cui sopra si condanna sia lo stato delle cose che una società la quale non riesce a condurre la propria esistenza se non corrompendo e cercando scappatoie per sfuggire a leggi, regolamenti, etc etc. Una situazione letteralmente esecrabile per un paese come il nostro. Che continuo a scrivere minuscolo. Come il nostro, dove sono state inventate le leggi, gli ordinamenti civili, gli eserciti, le religioni, dove le democrazie hanno cancellato governi resi tali per volere divino. In alcuni casi cancellando lo stesso Dio. Qui, praticamente in questo paese, è stato inventato tutto e già che ci si era è anche stato inventato il contrario di tutto. Uomini che hanno reso schiavi altri uomini. Uomini che hanno dato libertà ad altri uomini. Uomini che hanno indicato la loro razza dalla pallida pelle come superiore ad altre, per poi rendersi conto che non era vero. Che hanno martirizzato la parte migliore di loro, le donne, per poi rendersi conto che proprio le donne erano di molto, ma di molto, migliori dei maschi. Un paese dove l’onestà è stata inventata per dare modo agli onesti di criticare chi non lo era, vista l’inutilità produttiva degli onesti stessi. Dove la virtù è stata posta sugli altari perché, dopo essere stata vilipesa, fosse debitamente santificata. Un paese che è innamorato disperatamente della propria natura, a cui dedica poesie e musiche, per distruggerlo sistematicamente! Un paese che ha scoperto da sempre tutti i perché ed i per come. Usando inizialmente linguaggi leggibili da chiunque e proprio per questo è stato reso impossibile a tutti il leggerne: tempo dopo, i linguaggi si sono raffinati, e divenuti scientifici, sono ora compresi da pochi, il resto di tutti continua a navigare nei boschi della propria ignoranza. In pratica, in questo nostro paese non si muove foglia che chi corrompe non voglia! Ma di che paese sto mai parlando?
Del nostro, stupendo, meraviglioso ed incantato paese che è il nostro Mondo, la nostra Terra. Questo assurdo sasso dove la serena felicità dei suoi abitanti è costantemente messa nell’ impossibilità di realizzarsi, perché gli umani non vogliono essere felici!
Poi, mi sveglio in un alba radiosa e lo trovo stupefacente, questo nostro Paese.



mercoledì 19 marzo 2014

Non sarà così, ma intanto, t’ammazzo …

C’è in atto una costante svalutazione della vita umana.
Intanto ti uccido, poi vedremo.
Senza alcun ritegno, non parliamo di pietà, lui prende a martellate in testa lei mentre i loro figli, terrorizzati, chiedono aiuto ad una zia.
Lui è ferito, agonizzante appoggiato ad un muro sporco di una cantina, lei allarga le gambe sopra di lui e gli scarica addosso tutto un caricatore di una pistola.
Ah! Scusate, ma quest’ultimo episodio è una scena di uno dei mille film che ogni giorno qualsiasi rete televisiva ci propina. Secondo me, se è vero che la televisione ha favorito l’unificazione linguistica dell’Italia, insegnando una equilibrata pronuncia sia ad un calabrese che ad un veneto, è anche vero che, dai e ridai, è stata maestra di tante altre cose! Di cucina, per esempio. Di calcio, in particolare, oltre che di altri sport. Di inglese: anche perché molti programmi in Italia sono così titolati … the voice of Italy … Una stupidità sconfinata! Perché a furia di far vedere come si cucina, come si gioca, come si canta (in inglese!) e che tipo di successo si ottiene giocando bene o cucinando meglio, cantando … è anche vero che …
Molti anni fa negli U.S.A fu fatta una indagine sui giovani fruitori della televisione. Risultò che un bambino di undici anni, dall’inizio della sua vita televisiva aveva assistito a centinaia e centinaia di omicidi. I blu bravi ragazzi contro i pellirosse cattivi, i pellirosse buoni contro i blu violentatori e involontari donatori di scalpi, i bianchi contro i neri e viceversa, la polizia contro i banditi ed i criminale contro la polizia … una casistica spaventosa di violenza, di uccisioni di esseri umani. Per non accennare ai film di guerra, in cui si narra nel dettaglio come si uccidono più persone in un colpo solo e, mai o quasi mai, si narra della delinquenza di chi organizza le guerre, di chi  guadagna immense fortune sulle teste altrui. L’uccisioni di civili, di qualsiasi età, è un fatto collaterale.
La maggior parte degli omicidi è perpetrata per cattiveria pura, per vendetta, per la più odiosa delle gelosie, per i motivi più abbietti … e non poche le impiccagioni, le fucilazioni, i cattivi elettrizzati su sedie mortali, in nome di uno Stato vendicatore. Un campionario talmente immondo che da come risultato il disprezzo più totale per la vita altrui.
Intanto ti spacco la testa … ragazzi: imparate come si fa quando una donna, per caso vostra madre, pretende di avere una sua vita!
La mia è solo una ipotesi suffragata dalla noia serale di vedere, fritte e rifritte sempre le stesse storie. La maggior parte importate, ma una buona dose anche di produzione nostrale a cui si aggiunge una particolare lentezza filmica miscelata con ombre e musichette ad hoc. Non senza, ovviamente, le solite due o tre belle attricette nude, ma … bravissime!
Suggerimento: spengere la televisione. Io, si, lo posso fare! Ma centinaia di migliaia di persone restano imbambolate, acriticamente, davanti allo schermo della tv ed imparano una sola cosa: l’assoluto disprezzo per la vita altrui. Non tutti si trasformano in odiosi omicidi, certamente: ma i più deboli, i meno difesi dalla società, i più confusi sulla realtà e sui valori fondanti della vita umana, sono plasmati da una assuefazione tale che appena scatta un loro particolare semaforo non si reggono più ed uccidono. I più vigliacchi, ma solo ai nostri occhi, uccidono le persone più deboli, quasi mai chi è in grado di reagire.
Tutta colpa della Tv? No! La televisione, per accordi internazionali, segnale le cose cattive con una barretta colorata. Quando è rossa, si può dar per certo che riesce ad attirare maggior attenzione di altri pallidi colorini. Se le reti televisive trasmettessero meno ore al giorno, selezionando i programmi con cura maniacale … non riesco a finire la frase … perché pur non essendo mai stato assunto da alcuna televisione, sono già stato licenziato!!
Così, senza lavoro, seduto su un marciapiede, mi viene d’invitare tutti a riflettere su questa curiosa maestra di vita.

martedì 18 marzo 2014

Della gelosia

Forse, ma non è detto, la parola “ gelosia” nasce dalla parola greca “zelos”: Ad orecchio, in italiano, “zelo” come ordine, precisione etc. Poi degenera e va ad indicare un sentimento che sta tra l’invidia e la paura: la paura che qualcuno si prenda qualcosa che ti appartiene, oppure che una cosa che tu pensi appartenga a te in esclusiva, dimostra in realtà di essere e di concedersi ad altri proprietari. L’invidia verso chi  possiede una cosa che credevo fosse mia. Finché si tratta di una “cosa”, resto indifferente. Certo che se un qualcuno si appropria della mia stilografica preferita oppure abbia successo con un qualcosa inventata da me, può suscitarmi una forma di gelosia che nasce dalla paura di perdere una cosa mia. Una cosa. Normalmente le cose non decidono per conto proprio. Sono lì, eredi indifese da qualsiasi mariuolo! In realtà quando si usa la parola “gelosia” con tutti gli annessi e connessi ci si riferisce ad un modo di interpretare una realtà che ci appare  di colpo diversa, oppure che sorge lentamente e di cui non si sospettava l’esistenza. Come accennavo prima: gelosia come sentimento che procura stati dolorosi, di ansia, di timore, ed in molti casi umani, di assoluta rabbia. Quando è così può sfociare in atti di inaudita violenza. Per esempio: due persone si dichiarano reciproco amore. Si amano e vivono felicemente insieme completandosi nella vita di tutti i giorni, dandosi piacere e felicità. Uno dei due trasgredisce la sua abituale e felice dedizione di fiducia e intraprende una relazione fisica o spirituale con un'altra persona. Distinguo volutamente i due tipi di rapporto. Sulla relazione fisica non c’è bisogno di approfondimenti. Su quella spirituale o meglio intellettuale forse si! Una relazione di questo tipo  è al di là ed al di fuori di un piacere carnale, è, o potrebbe essere e divenire, un profondo completamento della propria intellettualità. Uno od una si trova talmente a suo agio con l’altro o l’altra che la sua voce, la sua cultura, le sue curiosità diventano parte integrante del proprio essere, al punto che la propria personalità così attratta, cresce e si modifica fino a che nel compagno/a, abitualmente convivente, possa far nascere un dubbio! Il dubbio è una collinetta di pensieri che si trasforma rapidamente in montagna, in catena di monti di proporzioni alpine! Si può essere più gelosi di un contatto fisico o di una simbiosi intellettuale? Andiamo oltre questa domanda pericolosa! In tutti e due i casi si terremota una relazione ed uno/a dei due finisce per soffrirne. Fino a che punto?! Anche a questa domanda non si risponde qui! Desidero invece riflettere sul fatto che chi dei due soffre anziché lanciarsi in una indagine per approfondire la sua sofferenza e quindi per perderne il senno, riconsideri attentamente la qualità e quantità del suo sentimento. E’ facile confondersi nell’innamorarsi, nel sentirsi innamorato, e nel credere che da una gioiosa infatuazione nasca un sentimento così profondo che escluda la curiosità di un altro conoscere, di un altro cercare Ci sono casi in cui si può decidere che delle altrui curiosità non  importi un bel nulla, sia di un fatto fisico che di un rapporto intellettuale. Qui il gioco si chiude con un “ ognuno di noi è libero di fare ciò che vuole”. L’importante è che la vita continui, magari solo per l’apparenza. Se invece il suo amare ne è colpito,  si domandi che tipo di amore sia il suo. Se egli/ella ama totalmente l’altro/a non ha, secondo me che una scelta, lasciare libera/a la persona che ama così che possa decidere, senza costrizioni di sorta, della propria vita. Se egli/ella sentirà più forte il sentimento verso la sua abituale compagnia, sarà lei/lui a decidere di se stesso/a;  e, nel caso in cui decida di fare qualche passo indietro, starà a chi ne ha sofferto rivalutare con profondità i suoi sentimenti e decidere se riprendere o no il cammino interrotto
E la gelosia?
Con intelligenza, non va coltivata, non va riconosciuta, all’apparire va rinnegata: con essa e le sue peggiori espressioni, non si costruisce niente! Essa non è altro che una dimostrazione di insicurezza totale di se stesso, da parte di chi se ne sente investito: è un non capire quale tipo di mancanza affettiva o intellettuale  l’altra parte abbia rilevato, cercando di trovarne altrove; e se a  questo vuoto, questa mancanza può in qualche modo porre riparo. In definitiva è un non capire da cosa sia nato il suo amore, cosa sia l’amare, avendolo rapidamente e stupidamente confuso con il possesso.  A tal punto  che se, e caso mai, si trasformasse in violenza altro non sarebbe che la plateale manifestazione di una profonda incapacità di amare e di capire cosa voglia dire amare realmente. Chi sente in se stesso, con onestà, questa incapacità di amare, che non ha niente a che vedere con il concetto espresso dalla parola “perdono”, si rassegni alla propria  povertà di comprensione cercando di trarre  insegnamenti più profondi dalla vita. E, soprattutto, non imbrogli né se stesso né altri.

giovedì 13 marzo 2014

Elogio al dito

Mi chiedevo tempo fa se tu non fossi particolarmente felice della tua nuova attività. Vero è che proprio nuova non è. Come è vero che non c’è niente di nuovo sotto il sole. Questo l’avevano già scoperto antichi filosofi greci ed a questa scoperta, in tandem, abbinarono l’altra idea, quella che diceva che “tutto scorre”. “Panta rei”, per dirla in un greco latinizzato! Ti ricordo tutto questo perché, caro il mio dito, tu non t’inorgoglisca troppo. In ogni caso, rispetto per esempio al mignolo ed anche rispetto agli altri tre, tu stai facendo un superlavoro! Mi ricordo di te soprattutto per due attività fondamentali. Una di tipo sociale ed una assolutamente privata. La prima era ed è quella d’indicare, su richiesta, dov’era una tal cosa, un monumento, una piazza, un barattolo … Tant’è che ti avevano battezzato con il nome dell’uso che di te si fa e faceva! Indice, ti hanno chiamato, perché usato per indicare. Sul piano privato eri e sei usato per essere introdotto delicatamente in orifizi otturati, scavarne le asperità ed estrarne e rimuoverne gli ostacoli. A volte venivi, diciamo che ancora vieni, utilizzato al medesimo scopo, durante la guida solitaria di una automobile. In ogni caso quest’uso era ed è tacciato di maleducazione! Il tuo utilizzo per la scrittura era invece sempre abbinato al pollice. Devo ricordare che se appartenevi ad una mano femminile tu eri un po’ surclassato dall’anulare. Quest’ultimo, con delicatezza e tatto veniva e viene usato anche per sollecitare solitarie e profonde emozioni! In questo caso poi il contributo di tutta una mano diviene essenziale!
Oggi, caro il mio indice, in concorrenza con il pollice, servi per scrivere!  E chi lo avrebbe mai detto: il pollice, per scrivere! E per di più, scrivere al telefono. Di certo né te, né il pollice vi macchierete mai d’inchiostro. Né resterete incastrati tra i tasti di una macchina per scrivere. Sorvolerete come farfalle sulle tastiere lasciando tracce grafiche su uno schermo.  C’è da dire che le vostre tracce assomiglieranno a quelle tracciate sulla sabbia tanto è facile cancellarle. Tuttavia, a volte, potreste anche restarvi per l’eternità. In ogni caso state rinforzando per l’uso i polpastrelli su cui stanno nascendo poderosi calli. Non ti stupire se tra poco tempo anche di te, mio bel dito, non ci sarà bisogno. Sarai sostituito dalla voce che scriverà per te. Sarai comunque indispensabile, te e gli altri quattro, per fare ciò che di meglio sapete fare e che finora non ho ricordato, fare carezze!

martedì 11 marzo 2014

Mea culpa, mea maxima …

Da un punto di vista etimologico hanno la stessa origine. Nel tempo, la variante di una vocale ne da significati diversi e contrapposti. L’origine è al solito, latina: “tradere”. Uguale a: consegnare, dare qualcosa, trasmettere. Si trasforma poi in italiano in “tradizione” ed in francese “trahir=tradire”. Curioso, no!? La curiosità di fare questa piccola indagine mi è sorta sentendo, per l’ennesima volta, citare questa frase: “la tradizionale spiritualità della bimillenaria Chiesa Cattolica”. So modestamente pochino della storia della Chiesa Cattolica, e, da tutto quello di cui ho letto, la mia conoscenza si riferisce all’influenza di questa istituzione sulla vita sociale dei popoli e soprattutto dei loro governanti. Appunto, nei duemila anni della sua storia. A questo mio piccolo sapere aggiungo la mia curiosità di aver indagato su quei personaggi che nel corso della loro vita hanno tentato di elevare, chiamiamola così, “la politica” di questa istituzione al di sopra del “terreno” per dare all’umanità una visione della realtà  che, almeno in parte, rispecchiasse le parole del suo ispiratore di natura, dicono, divina. Così asseriscono ed io non ho nulla da obbiettare a chi, fortunato lui, vi crede e ad esso, lealmente vivendo, si ispira. Al di là di invenzioni e di promesse di vite diverse che non hanno mai trovato, ne troveranno, riscontro.
Però, anche quanto descrive la seconda legge della termodinamica, che recita approssimativamente come indietro non si torni, dove trovo carente il ragionamento è in relazione al fatto che nella “tradizione” questa istituzione possa vantare, nei secoli, il concetto di “spiritualità”.
Ma che t’impicci, dirai te mio unico lettore!
Tradizione intesa come trasmissione di una eredità storica; dove i personaggi che nei duemila anni di questa istituzione, con tutti i limiti della loro umanità, hanno dato costantemente prova della loro spiritualità. Non voglio addentrarmi nei secoli privi di qualsiasi raziocinio che testimoniano come questa istituzione si sia impadronita di azioni e principi caritatevoli per trasformarli in monumenti di mal governo dei popoli, oppure riflettere sulle torture ed i roghi inflitti a chi cercava, con la ragione e la pratica, di rileggere il Cristo od a chi, affascinato da questa Terra, supposta creatura divina,  cercava di spiegarne i meccanismi che, diversamente, per la gloria stessa del creatore, venivano spiegati, nella “tradizione”, con una lettura  biblica di elementare banalità. Né andare a rovistare tra la povertà intellettuale in cui erano mantenuti i fedeli, ai quali fino a pochi decenni fa, era consigliato di non leggere i cosiddetti testi sacri, ma affidarne la lettura e la spiegazione alle parole dei loro sacerdoti, chiamati Padri, a cui per altro ancora oggi è impedito di esserlo, padri, realmente.
E, allora, cosa vuoi?!
Nulla! Io non voglio nulla. Mi piacerebbe, nell'epoca di Francesco, sentir parlare di una “ritrovata” o, addirittura, “nuova” spiritualità della Chiesa Cattolica, e non di una “tradizionale …”.
Ma, lo so! E’ mea culpa, mea maxima culpa … se non capisco un bel nulla!!

giovedì 6 marzo 2014

Frutti dello scrittoio 2013

Con questo e-book ho deciso di raccogliere tutti i pensieri pubblicati nel 2013, il mio primo anno da blogger. Pensieri sulla realtà, sulla mia quotidianità ... 

Ho visto un bel film

C’è già chi si lamenta perché non si parla d’altro, e se ne parla tanto solo dopo che si è guadagnato un mare di elogi e di premi. Pur avendo un passato di cinefilo accanito … e quando dico passato intendo più di sessant’anni di film, era tanto tempo che non vedevo un film così completamente bello. Per chi non lo abbia indovinato sto scrivendo de “La grande bellezza”. L’ho apprezzato per la straordinaria metafora in cui racconta, con sano cinismo ed altrettanto sano scetticismo, e con una buona dose di sarcasmo, che tipo di vita ci siamo ridotti a vivere. Pur incorniciati da questa grande bellezza di cui siamo parte integrante. Non è facile nella cinematografia mondiale imbattersi in un film che sia perfettamente amalgamato in una scenografia, una sceneggiatura, una colonna sonora ed un recitazione che non crea smagliature e perdita di concentrazione. Certo “la fotografia” che scatta Sorrentino di un certo tipo di presente è talmente realistica da essere squallidamente attuale. Ma, tant’è! Questo non toglie niente alla bellezza del film. Abituati come siamo, o come sono, a vedere pellicole,  in tv, al limite della scemenza in cui si agitano fatti e personaggi che altro non sono che fotocopie di cose viste e riviste, così che la sorpresa di trovarsi di fronte ad un uso così sapiente dello “strumento“ cinema, esalta, diverte e ti fa riflettere sull’immagine che trasmette della nostra vita. Allora, non tutto è perduto! La volgarizzazione e l’uso commerciale del cinema, importante perché crea lavoro ed economia, ma deludente per l’accrescimento culturale dello spettatore, resta confinato ad un livello di accoglienza, se pur esaltato dai dati di share, paragonabile ad una tintura da parete confrontata con un quadro di Raffaello. E’ certamente facile definire come film d’avventura pellicole come Rashomon, in cui lo spettatore vede un alternarsi di situazioni che superficialmente lo attraggono, ma lo tengono lontano dall’essenza del messaggio di Kurosawa, che cerca, in questo film, di approfondire concetti come “verità” e “pietà”. Così altrettanto facile scimmiottare il titolo definendolo come “la grande bruttezza”, oppure, pensando solo a Roma, definirlo “la grande monnezza”. 24 ore di scemenze televisive utilizzate esclusivamente per essere supporto di pubblicità, rendono insensibili chiunque alla bellezza. Nella trasmissione di certe pellicole bisognerebbe che le emittenti avessero il buongusto di non interrompere la proiezione con filmati pubblicitari. Nonostante che questo sia il loro mestiere. Cosi come accade nella trasmissione di una sinfonia, impensabile immaginare la pubblicità di una qualunque cosa, tra un “allegro” e un “andante”! Forse ancora non si ha la sensazione di quanto siano deleteri certi costumi, tanto che né ci si stupisce più quasi di niente, né si riesce a capire la bellezza nelle sue migliori espressioni. Che poi a qualcuno sia venuto a noia il sentirne parlare oppure, ad altri, il film non sia piaciuto, non cambia la oggettiva bellezza dell’opera.

martedì 4 marzo 2014

Porco mondo!

Uganda, Congo, Somalia, Sudan, Ucraina - Crimea, Siria, Israele - Palestina Venezuela e tanti, tantissimi altri Paesi in preda alla follia, una fazione contro l’altra e, spesso, in nome di un qualche dio che se ne guarda bene dal farsi vivo! Da noi un’altra forma di estrosità: l’enorme numero di persone addette all’amministrazione dei Comuni, delle Provincie, delle Regioni, una tale quantità di persone che, aritmetica alla mano, non è possibile soddisfare con lavori e stipendi decenti. Da una confusione globale ad un pasticcio locale. Su questa sintesi puerile aleggiano organizzazioni internazionali che dettano regolamenti astrusi in nome di principi economici inattuali ed inadatti ad offrire soluzioni adeguate ai nuovi modi di interpretazione della vita. Regolamenti, definiti etici e morali, sono, in realtà, dimostrazione di mancanza di idee costruttive.
La gente! Veramente fantastica e sotto certi aspetti, incredibile. Tre sacerdoti cristiani e, credo, ortodossi, filmati, mentre in Crimea benedicono dei carri armati russi! Ieri, non un secolo fa! Nella nostra piccola porzione di mondo, in un miserabile sudiciume, una persona tiene segregata in un appartamento, per otto anni un’altra persona, che ne è la figlia. Nessuno dei vicini di quella casa si accorge di niente. In un sottopassaggio di una stazione, una donna viene uccisa a coltellate. I motivi? Passionali, dicono gli inquirenti.
La guerra che, in Congo, viene da anni combattuta per corrispondenza tra i potentati mondiali, ha fatto milioni di morti. Salmodiando l’inno del “chi se ne frega”, altri potenti, affacciati ai loro balconi, predicano la pace, il perdono. Altri, seduti nei loro ricchissimi uffici, con splendide fanciulle sulle ginocchia, fabbricano armi e finanziano i predicatori!
Tra le sponde di questi balconi e di questi uffici, rumoreggiano onde alte di un mare di lacrime.
Una sonda spaziale viaggia a milioni di chilometri dal pianeta Terra con a bordo un disco, d’oro o di platino, su cui sono registrate immagini che dovrebbero suggerire l’esistenza di una splendida umanità al suono della nona di Beethoven, qui su questo pianeta chiamato Terra. Una fotografia mostra un essere umano piccolissimo, completamente disidratato, un piccolo scheletro semovente dalla pelle nera. Sotto la foto c’è scritto che con venticinque euro al mese puoi dare di che mangiare e studiare, per un anno, a quel bambino. Senza pensarci, sei disposto a versare quei venticinque euro; se ci pensi, non lo fai perché sai benissimo che di quei venticinque euro, a quel bambino non arriverà un bel niente, o quasi! Ma la tua coscienza si sarà scaricata da un peso. Una pubblicità televisiva ti istruisce su come, con l’uso di quella pomata, puoi cancellare le rughe. Nel caso in cui non ti stia debitamente eretto puoi usare una miracolosa pomatina! Un’altra ti indica come puoi consumare meno se sposti il tuo culo andando a gasolio o a gas invece che a benzina!
E poi che quel dolcino, prodotto industrialmente, è così buono che puoi permetterti di essere cattivo! Cattivo, chi, io?!
I problemi veri sono due.
Il primo: la Terra gira ad una tale velocità che, se ti prende la voglia di scendere, rischi di romperti il collo!
Secondo: nonostante i miei personali tentativi, io, porco mondo, continuo ad invecchiare!