Per chi, caso mai ne avesse voglia e volesse dare
una occhiata al mio nuovo libro dal titolo
" Non si muore mai", questo di seguito ne è
Racconta Yataka, libro medievale indiano, delle
vite precedenti alla nascita di un uomo il cui nome era Siddhārtha
Gautama in arte Buddha........Un tempo, quando a Benares regnava
Brahmadatta, al futuro Buddha capitò, una volta, di rinascere nella
regione del Himalaya come scimmia, forte come un elefante, pieno di
vigore e di prestanza, stabilì la sua dimora nella foresta,
presso un’ansa del Gange. A quel tempo nel Gange
viveva un coccodrillo...
Ora, se la sorte aveva riservato al Buddha la
possibilità di ricordare o di far ricordare ad un qualsiasi cronista
tutte le sue vite passate, per quale ragione io, che ho la capacità
di ricordare e descrivere, finché son vivo, tutte o quasi tutte le
mie vite passate, non dovrei farlo?!
Una volta, si narra, che il Buddha fosse rinato
figlio di un re che aveva sedicimila mogli... A me non è mai
capitato, né rinascere come figlio di tal re, né purtroppo
rinascere come ilsuccitato re. Però, sedicimila mogli! Vorrebbe dire
anchesedicimila suocere. Se ogni moglie avesse partorito un
figlio...averne amata una, anzi quasi due, ogni ora per
trecentosessantacinque giorni, almeno una volta l'anno...e bravo
questo re! Forse meglio diluirle nel corso di una vita.
In ogni caso gli ci sarebbe voluta una reggia
delle dimensioni di un paese di media grandezza per ospitare tutte
queste signore, servitù compresa. Va bene che l’India è grande!
Di certo molto più grande è la fantasia e l’intelligenza che
questo straordinario paese è stato capace diesprimere nel corso dei
millenni.
Ora, prima di cominciare a narrare delle mie vite
passate, sempre che, oltre a me, la cosa possa interessare qualcuno,
a riprova di come la speranza sia l’ultima a morire, ci si può
domandare il perché sia necessario pensare una giustificazione al
come mai si creda di dover rinascere.
Cominciando magari col chiedersi dove sia la sala
d’aspetto nella quale un chiunque, ovviamente già vissuto, aspetti
di rinascere.
Inoltre, io ritengo che qualcuno dovrà pur tenere
un registro, una contabilità, un brogliaccio su cui annotarsi i
passaggi di ogni singolo individuo e magari indicarne la futura
destinazione. Possibilmente, seguendo alcune credenze registrarne i
perché, le motivazioni, i premi o le condanne. Grande software e
grandissimo hardware! Che non ci siano dei perché, vista la
meravigliosa complessità della natura, mi sembrerebbe uno spreco
d’intelligenza. Sempre che 'l'intelligenza' sia qualcosa di diverso
da una nuvola passeggera! Ho l’impressione che nelle future vite ci
siano degli improvvisi bagliori che riportano alla memoria ricordi o
immagini di chissà quale vita passata, e questa è cosa assai
diffusa.
“Oh, dove l’ho vista quella?” E poi: “ma
qui ci sono già stato” Trattandosi magari di un posto lontano le
mille miglia da dove, chi si pone la domanda, viva normalmente. “Il
dove ho già visto quella” a me capita spesso o, forse più
sinceramente, a causa dei miei continui innamoramenti, trovo in
questa domanda una giustificazione ai miei improvvisi rossori! Come
se ogni mio nuovo stato di beatitudine trovasse i suoi perché
nell’assemblaggio di segni che per la loro bellezza si sono incisi
nelle mie tante memorie. Esistono dunque tante memorie oppure ce n’è
una sola, magari residente in quello strano “aggeggio” a cui
molti di noi danno il nome di cervello. Lo stesso aggeggio che, se
rivestito a festa, viene chiamato addirittura 'anima'?
Mi piacerebbe aver chiarito a me stesso questo
concetto, prima di avventurarmi nella cronaca delle mie vite passate.
Se stessi col mio io nella suddetta sala d’aspetto in attesa di una
nuova destinazione, mi domanderei se io e la mia anima/cervello siamo
la stessa cosa? Non voglio scomodare Gesù o il Buddha e magari
Platone, e Bruno e poi Cartesio o Spinoza, più un qualche miliardo
di uomini e donne che ne professano la fede o ne studiano il
pensiero, anche perché secondo me, tutti quanti, hanno già creato
abbastanza confusione. Ma ammessa e concessa, per puro divertimento,
la rinascita, diversamente cosa starei raccontando, la mia signora
anima o il signor cervello che fanno, cosa pensano, si nutrono di
qualcosa... e se lo fanno, digeriscono anche... Cosa che tra l'altro
è stato recentemente scoperto che lo stesso cervello produce
spazzatura e la elimina attraverso una serie di canaletti che lo
aiutano a tenersi sempre fresco e pulito. Che producesse spazzatura,
era noto! In questo terremoto della scienza mi viene una soluzione di
tipo poetico, sufficientemente irrazionale da sembrare vera. Invece
del suono di un gong o dello squillo di un campanello che mi
indirizzi alla nuova vita da vivere, qualcuno o qualcosa fa sbattere
insieme due semplici sassi, ne scaturisce una scintilla e illuminando
il buio della mia non vita, lei, la scintilla, si presenta
porgendomi la mano e dicendomi “Salve! Sono la tua nuova anima,
alias cervello; in altre
parole, vita” A questo punto, un mio solo
progenitore, fornito di codino, parte a razzo e va a far centro nella
mia progenitrice, uno solo su decine di migliaia. Il che mi fa
sorgere un dubbio... un po' come se leggendo un solo qualsiasi libro
si potesse vedere tutto il mondo. Non ho mai capito perché non vanno
tutti insieme a fare il loro mestiere: unirsi ad un ovuletto e creare
una vita! Se lo facessero insieme ci sarebbero più possibilità di
avere tutta la cultura di tante memorie. Invece, uno solo da il via
ad una moltiplicazione vorticosa, nella quale cresco e dalla quale,
non senza fatica mia e di ma mére, esco lì da dove pochi mesi
prima, mon pére, era entrato creando un grande giubilo. Il problema,
come in un altro miliardo di cose, non è credere in una qualsiasi
cosa. Forse il problema è capire la verità delle cose.
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Noi siamo così abituati a credere, più che altro
per pigrizia, che non sarà difficile trovare qualcuno che sia pronto
a giurare sulla verità di qualsiasi cosa che venga ben enunciata e
descritta. Magari come nel mio 'Non si muore mai'! Certo che, almeno
per chi non mi crede, a me resta la speranza che di essere riuscito a
fargli spuntare un sorriso. Neppure quello!? Beh, diversamente posso
sempre sperare in una sua rinascita, ed in una sua nuova lettura del
'Non si muore mai'!