martedì 2 agosto 2016

I cinesi vengono da un altra galassia!


Leggendo e rileggendo gli antichi testi della filosofia cinese mi venne in mente di immaginare che chi avesse pensato e poi praticato e quindi riassunto in un unico testo le riflessioni sulla saggezza e la conoscenza degli antichi cinesi, come nel Tao Té ching - più meno redatto nel 400 a.C. avrebbe dovuto essere testimone di una straordinaria immensa tragedia. Ad esempio l'approdo sulla terra provenendo da chissà dove. Vi sono scritti dei pensieri talmente profondi e rivoluzionari che nonostante le traduzioni e le interpretazioni colpiscono per la loro incredibile verità. Tutto questo messo in rapporto a ciò che è accaduto nel mondo nei secoli successivi. Le interpretazioni sagge che accompagnano ad esempio questo testo, nella ed. Utet, 'Testi Taostici' sono indirizzate sempre in chiave filosofico, religioso e mistico. Nel primo libro del Chuang tzu, primo capitolo si legge:
"...esseri sovrannaturali hanno carne liscia come ghiaccio e pelle come la neve, sono gentili e riservati come vergini. Non mangiano i cinque cereali, ma aspirano il vento e bevono la rugiada. Montando le nubi e i vapori e guidando i draghi volanti vagano al di là dei quattro mari. Concentrando i loro poteri sovrannaturali fanno si che le creature sfuggano a malanni e pestilenze e che le messi maturino ogni anno."

Mito, fantasia, ricordo....

Nel maggio del 1949 C.G.Jung presenta una sua versione del più "misterioso" ( e del più sballottato) dei testi taoisti cinesi 'Il libro dei mutamenti- I King'. A questa presentazione segue quella, datata 1923, del sinologo e traduttore Richard Wilhem.
Al di là di ogni interpretazione, la lettura di una lettera del gesuita Matteo Ricci (1552-1610) che raccontava la scoperta di questo libro e ne descriveva i 64 esagrammi, fece venire in mente a Gottfried Leibniz,( 1647-1716) l'esistenza del calcolo binario. Io ho sempre pensato che i 64 esagrammi de I King fossero stati pensati come linguaggio adatto ad un particolare computer, da noi ancora da inventare. Linguaggio utilizzabile per scoprire il "de rerum natura". Il perché delle cose.

James Watson, lo scopritore del DNA, scrive (pag.26 de ' Il DNA e il segreto della vita' (La biblioteca di Repubblica):
"Un paio di mesi dopo Crick insieme a Sidney Brenner realizzò un elegante esperimento genetico che dimostrava come i gruppi base che codificano per un amminoacido ( Gli amminoacidi sono le unità costitutive delle proteine) hanno tre elementi: non qualche volta due e qualche volta tre, ma sempre gruppi di tre. Se i tipi base sono quattro e un gruppo ne ospita tre, esistono 4x4x4= 64 combinazioni diverse."
Forse aveva ragione Frytioff Capra ad indagare nella più antica saggezza cinese!

I nostri computer funzionano grazie a Leibniz.
64 bit possono codificare 18.446.744.073.709.551.616 informazioni. 


64 esagrammi. 64 combinazioni, 64 byte: per questo, secondo me i cinesi vengono da un'altra galassia!I cinesi vengono da un altra galassia!

Leggendo e rileggendo gli antichi testi della filosofia cinese mi venne in mente di immaginare che chi avesse pensato e poi praticato e quindi riassunto in un unico testo le riflessioni sulla saggezza e la conoscenza degli antichi cinesi, come nel Tao Té ching - più meno redatto nel 400 a.C. avrebbe dovuto essere testimone di una straordinaria immensa tragedia. Ad esempio l'approdo sulla terra provenendo da chissà dove. Vi sono scritti dei pensieri talmente profondi e rivoluzionari che nonostante le traduzioni e le interpretazioni colpiscono per la loro incredibile verità. Tutto questo messo in rapporto a ciò che è accaduto nel mondo nei secoli successivi. Le interpretazioni sagge che accompagnano ad esempio questo testo, nella ed. Utet, 'Testi Taostici' sono indirizzate sempre in chiave filosofico, religioso e mistico. Nel primo libro del Chuang tzu, primo capitolo si legge:
"...esseri sovrannaturali hanno carne liscia come ghiaccio e pelle come la neve, sono gentili e riservati come vergini. Non mangiano i cinque cereali, ma aspirano il vento e bevono la rugiada. Montando le nubi e i vapori e guidando i draghi volanti vagano al di là dei quattro mari. Concentrando i loro poteri sovrannaturali fanno si che le creature sfuggano a malanni e pestilenze e che le messi maturino ogni anno."

Mito, fantasia, ricordo....

Nel maggio del 1949 C.G.Jung presenta una sua versione del più "misterioso" ( e del più sballottato) dei testi taoisti cinesi 'Il libro dei mutamenti- I King'. A questa presentazione segue quella, datata 1923, del sinologo e traduttore Richard Wilhem.
Al di là di ogni interpretazione, la lettura di una lettera del gesuita Matteo Ricci (1552-1610) che raccontava la scoperta di questo libro e ne descriveva i 64 esagrammi, fece venire in mente a Gottfried Leibniz,( 1647-1716) l'esistenza del calcolo binario. Io ho sempre pensato che i 64 esagrammi de I King fossero stati pensati come linguaggio adatto ad un particolare computer, da noi ancora da inventare. Linguaggio utilizzabile per scoprire il "de rerum natura". Il perché delle cose.

James Watson, lo scopritore del DNA, scrive (pag.26 de ' Il DNA e il segreto della vita' (La biblioteca di Repubblica):
"Un paio di mesi dopo Crick insieme a Sidney Brenner realizzò un elegante esperimento genetico che dimostrava come i gruppi base che codificano per un amminoacido ( Gli amminoacidi sono le unità costitutive delle proteine) hanno tre elementi: non qualche volta due e qualche volta tre, ma sempre gruppi di tre. Se i tipi base sono quattro e un gruppo ne ospita tre, esistono 4x4x4= 64 combinazioni diverse."
Forse aveva ragione Frytioff Capra ad indagare nella più antica saggezza cinese!

I nostri computer funzionano grazie a Leibniz.
64 bit possono codificare 18.446.744.073.709.551.616 informazioni. 

64 esagrammi. 64 combinazioni, 64 byte: per questo, secondo me i cinesi vengono da un'altra galassia!

sabato 9 luglio 2016

Non è propaganda all'ateismo!




No, non lo é ! E non lo vuol essere. La mia è solo una considerazione circa un modo di porsi che molte persone, dal loro punto di vista giustamente, hanno di fronte a quella che a loro sembra essere realtà. Sembra essere? Direi di si. La realtà non è l'oggi. La realtà è l'ieri, l'ieri altro ...il passato prossimo e quello remoto! La realtà è quella che mi apparirà un domani con la mia umana visione del passare dei miei giorni. Stabilito questo punto, mi domando il perché si deve sostenere che chi come me, e forse siamo in diversi, non ha fede in nessun tipo di religione, debba dichiararsi rispettoso della religiosità altrui. Ed anche si trovi in dovere di farlo chi crede in una propria fede. Il non provare rispetto non significa opposizione; lo diventa quando si tenta di opprimere con ogni esecrabile mezzo la mia visione della vita. Guardiamo al passato, e non solo, di ogni filosofia religiosa e scopriamo incredibili barbarie e strazianti carneficine. Tutte le religioni si trascinano dietro storie mostruose. L'umanità che si auto definisce religiosa si è fatta condurre in spaventose carneficine da farabutti che sono riusciti ad ammaliarla imponendo 'insensate' visioni della vita che stavano vivendo. Tutte, nessuna esclusa queste affiliazioni strabilianti, hanno accumulato tesori spaventosi utilizzati non al benessere degli umani e degli altri viventi, ma solo ad affermare con tutti i mezzi possibili la loro singola potenza. L'unico vantaggio e non da poco è stato che alcuni geni ispirati da tali affermazioni di potere hanno creato capolavori d'arte di tutti i tipi, su cui tutte le religioni ci si sono sedute sopra quasi fossero dimostrazioni delle loro verità! Ripeto, l'accumulo di questi tesori non sono stati usati, né lo sono tutt'ora, per debellare la fame e la sete dal mondo, per istruire ed acculturare i popoli, anzi! Mi dispiace in fondo dover esplicitare questo mio pensiero, ma vedere usare una pezzuola per coprire i capelli di una donna, che niente ha a che fare, con un particolare mondo religioso, in nome di un ipotetico 'rispetto', fare qualsiasi altro gesto che vada sotto il termine del 'rispetto', trovo che sia offensivo nei confronti di tutta quella umanità che, secondo me è stata violentata e ingannata e di quell'inganno ha sofferto senza essere aiutata a capire la bellezza della vita.

mercoledì 15 giugno 2016

non si muore mai

Per chi, caso mai ne avesse voglia e volesse  dare una occhiata al mio nuovo libro dal titolo
 " Non si muore mai",  questo di seguito ne è

                                           L'antefatto


Racconta Yataka, libro medievale indiano, delle vite precedenti alla nascita di un uomo il cui nome era Siddhārtha Gautama in arte Buddha........Un tempo, quando a Benares regnava Brahmadatta, al futuro Buddha capitò, una volta, di rinascere nella regione del Himalaya come scimmia, forte come un elefante, pieno di vigore e di prestanza, stabilì la sua dimora nella foresta,
presso un’ansa del Gange. A quel tempo nel Gange viveva un coccodrillo...
Ora, se la sorte aveva riservato al Buddha la possibilità di ricordare o di far ricordare ad un qualsiasi cronista tutte le sue vite passate, per quale ragione io, che ho la capacità di ricordare e descrivere, finché son vivo, tutte o quasi tutte le mie vite passate, non dovrei farlo?!
Una volta, si narra, che il Buddha fosse rinato figlio di un re che aveva sedicimila mogli... A me non è mai capitato, né rinascere come figlio di tal re, né purtroppo rinascere come ilsuccitato re. Però, sedicimila mogli! Vorrebbe dire anchesedicimila suocere. Se ogni moglie avesse partorito un figlio...averne amata una, anzi quasi due, ogni ora per trecentosessantacinque giorni, almeno una volta l'anno...e bravo questo re! Forse meglio diluirle nel corso di una vita.
In ogni caso gli ci sarebbe voluta una reggia delle dimensioni di un paese di media grandezza per ospitare tutte queste signore, servitù compresa. Va bene che l’India è grande! Di certo molto più grande è la fantasia e l’intelligenza che questo straordinario paese è stato capace diesprimere nel corso dei millenni.
Ora, prima di cominciare a narrare delle mie vite passate, sempre che, oltre a me, la cosa possa interessare qualcuno, a riprova di come la speranza sia l’ultima a morire, ci si può domandare il perché sia necessario pensare una giustificazione al come mai si creda di dover rinascere.
Cominciando magari col chiedersi dove sia la sala d’aspetto nella quale un chiunque, ovviamente già vissuto, aspetti di rinascere.
Inoltre, io ritengo che qualcuno dovrà pur tenere un registro, una contabilità, un brogliaccio su cui annotarsi i passaggi di ogni singolo individuo e magari indicarne la futura destinazione. Possibilmente, seguendo alcune credenze registrarne i perché, le motivazioni, i premi o le condanne. Grande software e grandissimo hardware! Che non ci siano dei perché, vista la meravigliosa complessità della natura, mi sembrerebbe uno spreco d’intelligenza. Sempre che 'l'intelligenza' sia qualcosa di diverso da una nuvola passeggera! Ho l’impressione che nelle future vite ci siano degli improvvisi bagliori che riportano alla memoria ricordi o immagini di chissà quale vita passata, e questa è cosa assai diffusa.
“Oh, dove l’ho vista quella?” E poi: “ma qui ci sono già stato” Trattandosi magari di un posto lontano le mille miglia da dove, chi si pone la domanda, viva normalmente. “Il dove ho già visto quella” a me capita spesso o, forse più sinceramente, a causa dei miei continui innamoramenti, trovo in questa domanda una giustificazione ai miei improvvisi rossori! Come se ogni mio nuovo stato di beatitudine trovasse i suoi perché nell’assemblaggio di segni che per la loro bellezza si sono incisi nelle mie tante memorie. Esistono dunque tante memorie oppure ce n’è una sola, magari residente in quello strano “aggeggio” a cui molti di noi danno il nome di cervello. Lo stesso aggeggio che, se rivestito a festa, viene chiamato addirittura 'anima'?
Mi piacerebbe aver chiarito a me stesso questo concetto, prima di avventurarmi nella cronaca delle mie vite passate. Se stessi col mio io nella suddetta sala d’aspetto in attesa di una nuova destinazione, mi domanderei se io e la mia anima/cervello siamo la stessa cosa? Non voglio scomodare Gesù o il Buddha e magari Platone, e Bruno e poi Cartesio o Spinoza, più un qualche miliardo di uomini e donne che ne professano la fede o ne studiano il pensiero, anche perché secondo me, tutti quanti, hanno già creato abbastanza confusione. Ma ammessa e concessa, per puro divertimento, la rinascita, diversamente cosa starei raccontando, la mia signora anima o il signor cervello che fanno, cosa pensano, si nutrono di qualcosa... e se lo fanno, digeriscono anche... Cosa che tra l'altro è stato recentemente scoperto che lo stesso cervello produce spazzatura e la elimina attraverso una serie di canaletti che lo aiutano a tenersi sempre fresco e pulito. Che producesse spazzatura, era noto! In questo terremoto della scienza mi viene una soluzione di tipo poetico, sufficientemente irrazionale da sembrare vera. Invece del suono di un gong o dello squillo di un campanello che mi indirizzi alla nuova vita da vivere, qualcuno o qualcosa fa sbattere insieme due semplici sassi, ne scaturisce una scintilla e illuminando il buio della mia non vita, lei, la scintilla, si presenta porgendomi la mano e dicendomi “Salve! Sono la tua nuova anima, alias cervello; in altre
parole, vita” A questo punto, un mio solo progenitore, fornito di codino, parte a razzo e va a far centro nella mia progenitrice, uno solo su decine di migliaia. Il che mi fa sorgere un dubbio... un po' come se leggendo un solo qualsiasi libro si potesse vedere tutto il mondo. Non ho mai capito perché non vanno tutti insieme a fare il loro mestiere: unirsi ad un ovuletto e creare una vita! Se lo facessero insieme ci sarebbero più possibilità di avere tutta la cultura di tante memorie. Invece, uno solo da il via ad una moltiplicazione vorticosa, nella quale cresco e dalla quale, non senza fatica mia e di ma mére, esco lì da dove pochi mesi prima, mon pére, era entrato creando un grande giubilo. Il problema, come in un altro miliardo di cose, non è credere in una qualsiasi cosa. Forse il problema è capire la verità delle cose.
..................................................................................................
Noi siamo così abituati a credere, più che altro per pigrizia, che non sarà difficile trovare qualcuno che sia pronto a giurare sulla verità di qualsiasi cosa che venga ben enunciata e descritta. Magari come nel mio 'Non si muore mai'! Certo che, almeno per chi non mi crede, a me resta la speranza che di essere riuscito a fargli spuntare un sorriso. Neppure quello!? Beh, diversamente posso sempre sperare in una sua rinascita, ed in una sua nuova lettura del 'Non si muore mai'!


venerdì 13 maggio 2016

Dei diritti civili e dell'amore.



I commenti scatenati dalla legge sui diritti civili mi hanno fatto ritornare ad una mia visione delle cose. In sintesi trovo che quando si parla di fedeltà obbligatoria in un rapporto legalizzato d' amore mi vengono i brividi sulla schiena! Un rapporto d'amore non legalizzato è forse libero da doveri di fedeltà?! Se si sa, con profonda convinzione, cosa si dice quando si parla di 'amore' l'unione a questa parola con 'l'obbligo alla fedeltà' mi appare come una terribile mostruosità.
Ovviamente quando parlano di fedeltà si riferiscono alla sessualità. Amore, amare e sessualità sono, per loro, un tutt'uno imprescindibili. Essi pensano che solo l'atto sessuale sia il fulcro, il centro, la sostanza dell'amarsi. Aggiungono poi che questo debba avvenire esclusivamente tra sessi diversi. Tant'è che nella recente legge che garantisce pari diritti alle unioni omosessuali, il dovere alla fedeltà è escluso. Ma veramente non si può amare una persona e da questa essere riamati solo se tra i due c'è un rapporto sessuale? Se le tante religioni che hanno costretto gli esseri umani alle più incredibili credenze inculcando l'odio/paura per il sesso, con la proibizione a rapporti di sesso ...grande arma di dominio sugli umani, pari a quella della paura sulla morte...fosse stata indirizzata all'odio ed alla conseguente idiota imposizione sul consumo del cibo...noi tutti saremo più magri e ci sarebbe vietato 'consumare il cibo' con altre persone a cui non si fosse legalmente uniti. Invece di punire e perseguire la pornografia si punirebbe l'arte culinaria e Play Boy sarebbe una vietatissima rivista di ricette di cucina! Il suddetto odio avrebbe potuto riversarsi sull'uso delle mutande o delle scarpe. Queste assurdità per sottolineare che l'amore ed il sesso sono cose complementari ed assai diverse tra loro: se due persone si amano e sanno cosa significa profondamente coltivare il loro amore, sono l'una per l'altro - cambiamo liberamente le vocali finali- sono talmente integrate che l'essersi fedeli non ha nessun senso. Non c'è niente, tanto meno una legge, che li obblighi ad esserlo. La cosa non li sfiora nemmeno.
If..( per gli anglofoni) Se uno dei due si trova nella condizione mentale e fisica di credere necessario un rapporto sessuale con altro/a partner, questo può benissimo dipendere da una 'crepa' del suo rapporto 'fisso'. Insoddisfazione, curiosità, voglia di trasgressione, attrazione verso il diverso/a, occasione, volontà di prevalere...quando sorgono queste ed altre motivazioni non c'è dubbio che 'l'amore' vacilla. Vacilla e s'incrina anche perché nel nostro dna è stato inculcato il concetto del pentimento/perdono in primis verso se stessi e poi verso gli altri, cosa che facilita ogni divagazione.
Se invece l'amarsi profondamente fosse fin dall'inizio della nostra vita capito e coltivato, con tanta cura verso noi stessi si potrebbe capire che per dire di 'amare' una altra persona non è indispensabile avere con questa rapporti sessuali. Questo eviterebbe anche usare palliativi del tipo 'ti voglio bene' ed altri che non hanno la stessa profondità della parola amore.

Si da una enorme importanza al rapporto sessuale legandolo necessariamente alla procreazione e non come è diventato nel corso dei millenni, per l'umanità', legato ad un 'bisogno' fisico la cui realizzazione è portatrice di ottima salute e benessere. Come un regolare bisogno di cibo, di movimento fisico surrogato nel tempo da culture che tendano a elogiare la bellezza, esaltare la gioventù, cercare il piacere. Mancare alla conformità della fedeltà sessuale tradisce l'amore e l'amare? Secondo Jean Paul Sarte e Simone De Beauvoir ...si erano giurati fedeltà in amore, e libertà sessuale! Erano certamente due esseri intelligenti, educati e di grande cultura, praticamente senza catene. Così l'unico obbligo, l'unica catena non dipende da una qualsiasi legge ma dalla forza dei sentimenti e se questi sono compresi, partecipati ed indistruttibili, debbono liberare dallo stabilire con chi si deve andare a tavola, che tipo di mutande indossare, con chi avere un rapporto sessuale.

lunedì 18 aprile 2016

Capire la realtà

mi piacerebbe sapere come fa un normale cittadino che riceve una moltitudine indistinta di informazioni a distinguere una qualche traccia di verità che gli consenta di scegliere non tra un bene od un male ( essendo questo impossibile) ma tra un peggio ed un meno peggio.
Oltretutto deve abituarsi ad ascoltare enunciazioni in lingua italiana dove per strane cacofonie o per assodati modi di dire vengono usate parole che, vocabolario alla mano, hanno significati in molti casi, contraddicenti. Uno per tutti il termine 'umanitario' con cui si descrivono terremoti, naufragi e schifezze di ogni genere. Un naufragio di poveri esuli viene descritta come una 'catastrofe umanitaria.' Roba talmente idiota da inveire contro un qualsiasi dio protettore di vocabolari. Umanitario non mi stancherò mai di dirlo e scriverlo, significa 'a favore dell'umanità'. 
Cosa che non credo sia un naufragio a meno che su quel gommone non si trovi la più alta percentuale di governanti di questa terra!
Anche e purtroppo in questo caso si tratterebbe di una 'catastrofe umana'.
Quando addetti alla comunicazione parlano potrebbe essere indispensabile avere a disposizione un traduttore istantaneo che espliciti il pensiero che realmente si nasconde dietro a certe parole o immagini. Esempio: uno spot televisivo di una auto sportiva... velocità, linea, consumo, un culetto femminile, strada velocemente percorsa... il messaggio intrinseco è: con un auto così di culetti ne puoi avere quanti ne vuoi. Pare possibile?! Anche nella comunicazione di un formaggino o di un olio la rappresentazione di una femminuccia, meglio se parzialmente ignuda, è indispensabile. Un male? Un bene? Né l'uno né l'altro! Solo messaggi mistificanti la realtà. Un ministro è una bella e giovane donna, avvocato, parla deliziosamente e sembra sempre sapere cosa sta dicendo. L'immagine trasmessa è lo scollo della camicetta. Perché il cameraman è un uomo? Se qualcuno è indotto a pensare che io sia refrattario ad un bel corpo femminile in mostra, sbaglia! La mia filosofia al riguardo si esplica con una sola espressione: avercene! Quante e più belle che si possano immaginare ma non in sostituzione di un consumo di carburante o del gusto di un formaggino!
Salire su un pulpito è parlare di valori civili, di leggi da rispettare con parole degne della miglior retorica, mentre in realtà il relatore sta cercando di ricordarsi dove ha nascosto l'ultimo miliardo rubato, in quale stato, in quale banca. Oppure la dolce signora televisiva che parla alle mamme di una felice educazione da impartire ai figli ricordando l'ultima marchetta che l'ha resa ricca e famosa.
Vediamo strette di mani tra onnipotenti presidenti e dittatori di ogni risma e noi, affondati nella nostra poltrona un pò stinta ci domandiamo come diavolo sia possibile che due esseri umani possano fingere, in nome della reciproca economia, al reciproco schifo. 'Pecunia non olet' dicevano gli intelligentissimi latini.
Ed io, seduto in poltrona più comodamente sul che sul davanzale di una finestra, aspetto kafkianamente il risolutivo messaggio dell'Imperatore, sapendo che il relativo messaggero non arriverà mai oppure, quando arriverà non mi troverà più.

Ma come fa un semplice cittadino a capire dove sia la verità?mi piacerebbe sapere come fa un normale cittadino che riceve una moltitudine indistinta di informazioni a distinguere una qualche traccia di verità che gli consenta di scegliere non tra un bene od un male ( essendo questo impossibile) ma tra un peggio ed un meno peggio.
Oltretutto deve abituarsi ad ascoltare enunciazioni in lingua italiana dove per strane cacofonie o per assodati modi di dire vengono usate parole che vocabolario alla mano hanno significati in molti casi, contraddicenti. Uno per tutti il termine 'umanitario' con cui si descrivono terremoti, naufragi e schifezze di ogni genere. Un naufragio di poveri esuli è una catastrofe umanitaria. Roba talmente idiota da inveire contro un qualsiasi dio protettore di vocabolari. Umanitario non mi stancherò mai di dirlo e scriverlo, significa 'a favore dell'umanità'. Cosa che non credo sia un naufragio a meno che su quel gommone non si trovino la più alta percentuale di governanti di questa terra!
Anche e purtroppo in questo caso si tratterebbe di una catastrofe umana.
Quando addetti alla comunicazione parlano potrebbe essere indispensabile avere a disposizione un traduttore istantaneo che espliciti il pensiero che realmente si nasconde dietro a certe parole o immagini. Esempio: uno spot televisivo di una auto sportiva... velocità, linea, consumo, un culetto femminile, strada velocemente percorsa... il messaggio intrinseco è: con un auto così di culetti ne puoi avere quanti ne vuoi. Pare possibile?! Anche nella comunicazione di un formaggino o di un olio la rappresentazione di una femminuccia, meglio se parzialmente ignuda, è indispensabile. Un male? Un bene? Né l'uno né l'altro! Solo messaggi mistificanti la realtà. Un ministro è una bella e giovane donna, avvocato, parla deliziosamente e sembra sempre sapere cosa sta dicendo. L'immagine trasmessa è lo scollo della camicetta. Perché il cameraman è un uomo? Se qualcuno è indotto a pensare che io sia refrattario ad un bel corpo femminile in mostra, sbaglia! La mia filosofia al riguardo si esplica con una sola espressione: avercene! Quante e più belle che si possano immaginare ma non in sostituzione di un consumo di carburante o del gusto di un formaggino!
Salire su un pulpito è parlare di valori civili, di leggi da rispettare con parole degne della miglior retorica, mentre in realtà il relatore sta cercando di ricordarsi dove ha nascosto l'ultimo miliardo rubato, in quale stato, in quale banca. Oppure la dolce signora televisiva che parla alle mamme di una felice educazione da impartire ai figli ricordando l'ultima marchetta che l'ha resa ricca e famosa.
Vediamo strette di mani tra onnipotenti presidenti e dittatori di ogni risma e noi, affondati nella nostra poltrona un po' stinta ci domandiamo come diavolo sia possibile che due esseri umani possano fingere, in nome della reciproca economia, al reciproco schifo. 'Pecunia non olet' dicevano gli intelligentissimi latini.
Ed io, seduto in poltrona più comodamente che sul davanzale di una finestra, aspetto kafkianamente il risolutivo messaggio dell'Imperatore, sapendo che il  messaggero non arriverà mai oppure, quando arriverà, non mi troverà più.
Ma come fa un semplice cittadino a capire dove sia la verità?

domenica 27 marzo 2016

Nei giorni in cui bande di criminali modernamente organizzate spargono dolore inutile - sempre che il soffrire sia utile a qualcuno- mi sovviene, direbbe il poeta, quanto avviene in buona parte del mondo in cui altrettante bande di criminali ben assestate il grattacieli di cristallo, seminano morti fame e terrore per appropriarsi di ricchezze altrui. Non impegnandosi direttamente ma operando per 'corrispondenza'. Chi rifornisce di armi questi corrispondenti, queste bande di umani sbandati umanamente, con cosa le comprano, con che soldi corrompono intere etnie altresì chiamate 'repubbliche'?
La chiamano anche 'columbite'. Sembra un nome pacifico che evoca un volatile portatore di rametti di ulivo. Non è così. Unita ad un altro minerale battezzato 'tantalite' costituisce una indispensabile polvere utilizzata per costruire acciai inossidabili, superconduttori elettromagnetici e poi nell'industria elettronica per telefoni cellulari e computer. Il cosiddetto 'coltan'.A queste bande di criminali che operano la maggior parte tra il Congo ed il Rwanda, quasi a dare un nome alla loro azione viene anche offerto il paravento di una tra le più diffuse religioni del mondo. Lo stesso paravento viene adottato da un numero notevole di altre bande criminali. Il dolore nasce anche dal rendersi conto che esistono uomini e donne giovani talmente ignoranti che si fanno strumentalizzare al punto tale da trasformarsi in assassini di massa e, per fortuna, suicidarsi. Oltre al petrolio e ad altri oggetti di 'culto' per questi abitatori di grattacieli di cristallo, da pochi anni si è aggiunto il preziosissimo 'coltan'. Molto innocentemente io che uso un cellulare sono complice sia dei ricchissimi burattinai che degli impugnatori di esplosivi che sono definiti 'terroristi'. E' mai possibile che in questo andare e venire nell'universo, tra Marte e Saturno, in questo uscire dal nostro sistema solare non si riesca a trovare qualcosa che rapidamente sostituisca questi 'terribili oggetti di culto'? Che significa augurare "Buona Pasqua"?

mercoledì 23 marzo 2016

sul rispetto delle religioni

nel pomeriggio di ieri sono stato invitato, su fb, ad aver più rispetto per le religioni, con una aggiunta polemica di un 'se mi fosse riuscito'. Tornato a casa ho trovato nella cassetta delle lettere un piccolo depliant dei
 testimoni di Geova. Mi si invitava a partecipare ad una riunione con tema "Tu sarai in Paradiso". Sulla parte alta del foglietto c'era scritto ' evento gratuito'.
Almeno nell'invito!
Credo fermamente che nel loro complesso la nascita delle religioni sia stata una prima risposta che l'uomo, appena cosciente di se, si sia dato alla domanda fatidica del perché della sua esistenza e della esistenza del mondo che lo circondava. Alcune migliaia di anni fa.
Nel loro insieme le religioni e le loro evoluzioni mi hanno sempre interessato così come fin dai tempi del liceo mi ha interessato la storia della filosofia. In particolare quelle religioni che hanno favorito lo spirito umano ad esprimersi in forme d'arte di straordinaria civiltà. Ho amato molto tutti quei pensatori che senza il sussidio della scienza moderna, hanno intuito verità profonde. Da Leucippo a Democrito fino al grande Lucrezio per arrivare a Galilei e Bruno e via narrando. Nel trascorrere del tempo tutte le religioni si sono istituzionalizzate creando dei regni dalle mura rigidamente inossidabili.
Mi rimase particolarmente impressa la lettura e (modestamente) lo studio della indiana Bhagavad Gita. Qui un re, Arjuna passa in rivista due eserciti schierati l'un contro l'altro in battaglia, a bordo di un cocchio che per auriga ha Krishna. Arjuna chiede al dio Krishna se non gli fa rabbia vedere tanti uomini che pregano Dei diversi da lui. Krishna risponde che non prova nessuna rabbia sempre che la loro preghiera sia espressa con fede.
Straordinariamente bella questa risposta! Aggiungerei soprattutto quando la preghiera esprime un ringraziamento al Dio di riferimento per tutto ciò che la vita offre. Quando invece la preghiera chiede aiuto per sconfiggere il nemico, ritengo che ci vorrebbe un Dio che in quanto tale intervenisse per punire l'orante! Mi sovviene che sia stato solo nel 1960, circa, d.C che un Papa Cattolico cancellasse dalla fine della Messa un insulto al popolo ebraico accusato di omicidio nei confronti del figlio di Dio. Le cosiddette istituzioni religiose, autentiche multinazionali ante litteram, non hanno mai nel corso della storia cercato un sincretismo che impedisse ai vari fedeli un approfondimento di conoscenza tale da distinguere tra mitologia e fede, traducendo quest'ultima in un sistema di vita pacifico, umanamente e fraternamente produttivo. Inutile sottolineare che al contrario sono scese in guerra tra di loro o hanno prestato le loro bandiere a questo o a quell'altro esercito in armi. L'unico accordo tra di loro s'è avuto solo quando si è trattato di battersi contro la ricerca scientifica della conoscenza del mondo in cui l'umanità vive.

Ecco perché mi viene facile rispettare l'uomo che prega una riconoscente preghiera a qualunque dei suoi Dei, e non rispettare minimamente tutte le istituzioni religiose che altro non sono, in molti casi, che multinazionali dell'inganno. Quindi il mio rispetto verso l'uomo di qualsiasi fede religiosa nel suo rapporto esclusivo con il suo Dio, ma nessuna fiducia e nessun rispetto verso le chiese che amministrano negativamente le varie fedi.

martedì 22 marzo 2016

non ci resta che...

fare cosa? Ridere, piangere, maledire, sghignazzare ...o cosa fare?Mi stavo facendo la barba, quando d'improvviso la radio interrompe le trasmissioni e con tono drammatico annuncia l'ennesimo attentato. Addirittura in un aeroporto ed in un vagone della metro. Quanti morti? 
Adesso, oppure contiamo quelli di ieri, di ieri l'altro e via scavando? Gente inerme che muore per una qualsiasi illuminante idiozia. 
Sull'inerme avrei un piccolo appunto da fare non ad un individuo o ad un altro ma all'insieme della gente. Oggi, la gente, ha un'arma che caricata di conoscenza della storia metterebbe al tappeto qualunque idiozia e qualsiasi idiota. Questa arma potrebbe chiamarsi democrazia e le pallottole potrebbero essere la partecipazione totale alle elezioni. Il non andare a votare disarma la democrazia. La democrazia è in cima ad una strada lunghissima.
L'umanità, come disse Lucrezio a Memmio, religione refrenatus e con una enorme altra massa di freni, sta appena appena intravedendo l'inizio del viottolo che, un domani, la porterà sulla strada che porta alla democrazia.
Nel recente incontro tra due capi di stato che non si parlavano da ottant'anni si sono rinfacciati la mancanza di rispetto dei diritti umani. Poi si sono detti di aver ragione tutti e due. 
Hanno messo da parte questo ragionamento per parlarsi della sola cosa importante. l'economia.
Finché l'idiozia che governa il mondo non andrà a scalfire l'economia l'idiozia regnerà sovrana uccidendo qua e là un po' di gente. 
A me cosa resta da fare?
Mi metto seduto sulla mia poltrona e me la guardo!

venerdì 4 marzo 2016

Libertà d'insulto



Ammettiamo che un gruppo di signori sapendo quello che ho fatto o quello che sto facendo mi incontrino per strada oppure su un network e mi dicano che sono un furfante, un imbecille, un traditore, un bugiardo, che è colpa mia se le banche falliscono, e che se un mio ed un suo compatriota viene ucciso io abbia le mani sporche di quel sangue, che inganno la gente con promesse sbagliate, che dico cose e ne faccio altre, che quando piove non me ne prendo la colpa, che consento tutte le efferatezze possibili, che sto in bilico su uno scalino senza il permesso delle scale, che svilisco il mio Paese ...insomma che sono un pessimo soggetto e che me ne devo andare.
Io che faccio? Tre ipotesi: continuo a fare quello che faccio non considerando minimamente coloro che m'insultano perché non do nessuna validità alle loro voci. Mi scrivo uno per uno i nomi di chi m'insulta ed al momento opportuno lancerò il mio guanto di sfida e, uno ad uno, dietro il famoso convento delle carmelitane scalze, li affronto a fil di spada. Terzo dichiaro di essermi rotto le balle e torno alla mia campagna. Quest'ultima soluzione mi sollucchera. La seconda è laboriosa e poi c'é la decisione sul tipo di arma, insomma una noia. La prima è ciò che faccio in realtà. Dite cari signori quel che volete ed io continuo a fare ciò che voglio. Fino a che voi tutti insieme nel segreto di una urna non mi dite di andarmene. Ed io me ne andrò! Però voglio dirvi, cari signori, vi pare un atteggiamento corretto il giudicare quel che faccio come se fossimo compagni di osteria, senza che voi abbiate la minima idea delle reali situazioni che di giorno in giorno devo affrontare. Delle persone fanno il mio lavoro da pulpiti completamente diversi, abituati a critiche educate e costruttive e non ad un blaterare senza senso. Provate ad emigrare e ad insultare qualcun altro poi invocherete l'aiuto di chi normalmente, qui, beneficiate dei vostri insulti e cercheremo di tirarvi fuori dai guai. Oppure provate a suggerire soluzioni diverse prima di insultare e denigrare. Date l'impressione di non capire un bel niente di quello che sta succedendo nel mondo. Non capire non è una colpa basta non avere un pelo di cervello, essere villani e maleducati si è una colpa oltre a non essere costruttivo.

mercoledì 2 marzo 2016

Puttane




Mi piacerebbe scrivere un libro, se bastasse, sui tanti tantissimi modi e maniere di essere puttana. Scrivo questa parola al femminile dandole un significato universale, comprendendo in essa tutti i generi umani. Da un punto di vista etimologico, l'origine della parola non ha niente a che vedere col suo attuale significato, cioè puta, parola latina che indica una fanciulla. In realtà viene dal verbo latino putare da cui il nostro 'puta caso'. Le parole mutano di significato con l'andar del tempo. L'altra indicazione prettamente femminile con lo stesso significato è 'meretrice', originariamente dal verbo latino 'merere' guadagnare, da cui anche 'merces' prezzo, mercede, ed in fine addirittura, 'merito'.
In realtà apostrofare un qualsiasi umano con il termine 'puttana/o' è vietato dalla legge anche se lo si urla dietro a qualcuno/a che questa professione la esercita nei luoghi più consoni come marciapiedi, case private o di pubblica tolleranza. D'altro canto se lo si urla dietro questi professionisti non si fa altro che constatare l'esercizio di una libera attività, attribuendo con un appellativo volgare un giudizio moraleggiante che non ha senso. Come dare del ragioniere ad un ragioniere oppure dare dell'avvocato ad un avvocato, di un prete ad un prete... e via narrando.
Assume una diversa valenza, ed in essa si sublima, se attribuita ad un umano/a che professa una sua particolare e ben diversa attività ad di fuori dei suddetti luoghi. Per esempio un luogo che di per se è destinato ad esprimere valori assolutamente diversi. Qui per lì mi sovviene il Parlamento! Meglio sarebbe dire 'un' Parlamento, od una Religione. Luoghi individuabili in tutti i Paesi civili di questo pianeta.

Non occorre far riferimento agli studi di un Lombroso per individuare tra i pochi quei tanti volti degni di tale appellativo. Basterebbe leggere i vari curricula stampati su i rispettivi conti bancari a loro intestati. Scindendo con circospezione i vari passaggi di 'gabbana', le loro capriole verbali, in certi casi le loro prediche e le eventuali prestazioni sessuali individuandole come scalini pestando i quali sono arrivati ai piani alti della considerazione sociale. Non aliene da tutto ciò miriadi di attività umane; per restare nel campo degli esempi coloro che si esprimono attraverso tutti i tipi di 'media'. A volte anche a chi scrive viene voglia di lanciare un lamento, che consiste nel rimpiangere di non aver mai avuto l'occasione giusta per prostituirsi come si deve! Le pietre possono dormire tranquille, infatti nessuno è senza peccato e nessuno ne prenderà una in mano e la lancerà!

mercoledì 24 febbraio 2016

Compromesso

Pare sia un'arte. Qualcuno sostiene che un buon politico sia uno che di questa arte ne ha fatta una ragione di vita. Fosse vero il nostro magnifico Paese sarebbe una fucina di grandi politici. Da un punto di vista etimologico potrebbe anche essere questa la spiegazione di questo termine. In realtà si adotta il concetto di compromesso solo per spiegare all'inclito pubblico che abbiamo chinato in avanti la schiena ed insieme a ciò che ci stanno mettendo nel didietro ci sono anche i principi per la cui realizzazione abbiamo finora fatto finta di batterci. Per alcuni, certe affermazioni di legge sono importanti e vitali, per altri è solo un adeguarsi alle leggi della maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea. Per chi come il sottoscritto crede nell'assoluto libero arbitrio il dover legiferare sulle unioni civili o sulla maternità assistita è una autentica barbarie. Ognuno dovrebbe essere libero di 'associarsi' con chi vuole, come e dove vuole andare a cercare di avere figli, sia con l'adozione che con sistemi naturali. Il tutto nel pieno rispetto civile ed umano dei suoi simili. Invece vediamo l'assurdità di uomini meravigliosamente e pomposamente vestiti, che per propria scelta hanno rinunciato ad associarsi con altri partner, uomini o donne che siano, che non hanno una famiglia e di conseguenza hanno rinunciato alla gioia di avere figli, ed in virtù di ciò hanno la pretesa di intervenire pesantemente nelle scelte civili di questa nazione, nel cui territorio hanno la fortuna di trovar situato il proprio Paese. Loro fanno, in modo assolutamente straordinario, il loro mestiere, imparato in secoli di soprusi e falsità, senza avere il minimo dubbio che nel farlo contravvengono le leggi che la propria fede imporrebbe loro.. C'è da dire che ne sono dei fantastici trasgressori!
La mia pena nasce nel vedere come vengono ossequiati, obbediti ed assecondati da chi asserisce di agire in nome di quella società civile che governano ed a cui impediscono così ogni progresso. Una pena profonda nel vedere il reciproco scambio di omaggi, gli inchini e quindi gli accordi accettati con la faciloneria di chi dice di non essere d'accordo!

Forse, come qualcun altro, avevo creduto in questo giovane capo del governo italiano e nella sua volontà di affermare una volta per tutte la libertà dei suoi cittadini e condurre lo stato fuori dal pantano delle falsità dei moralismi di gente che esercita consapevolmente le peggiori delle corruzioni. Non è così! Lo stato maggiore del Governo e dello Stato italiano è andato a rincuorare questa banda di pingui vecchietti. Non lo ha fatto per dare loro un omaggio alla loro conclamata perversione ma solo ed esclusivamente per restare a bordo delle proprie poltrone. Fosse gente corretta nei confronti di se stessa, dei propri adepti e del Parlamento che gestiscono, non riuscendo a mettersi d'accordo tra di loro avrebbero dovuto gettare la spugna e venire a chiedere al popolo italiano di esprimersi attraverso elezioni politiche. A me sarebbe piaciuto vivere su un pianeta diverso!





lunedì 15 febbraio 2016

Del Caos




Dicono che in principio ci fosse il Caos. 

Dicono poi che qualche attimo dopo si generasse, dal Caos, tutto quello che c'è o che stesse per esserci. 
Come a dire che da quel momento in poi il Caos era finito. Praticamente, sostengono, era nato l'Ordine. Quanti anni di vita avrà l'Ordine? Per me è già difficile capire che se a fare l'onda nello spazio tempo è lo stesso spazio tempo, solo perché non capisco cosa sia e di cosa sia fatto lo spazio tempo figurarsi se riesco a comprendere la differenza tra l'Ordine ed il Caos! Farò un esempio. E' più corretto, in senso dell'ordine esportare armi o esportare cultura? Per esempio, nuovamente, il 15 settembre del 1787 gli Stati Uniti del nord America si dotarono di una costituzione ispirata anche ai principi dell'illuminismo francese,ed in conseguenza, se in Egitto invece di riempire di miliardi di dollari le caste dei militari avessero insegnato a loro ed alle varie e potenti famiglie, i principi della loro Costituzione... Altro esempio. Durante la battaglia dell'Ambaradam, nel 1936, se le truppe italiane avessero recitato agli abissini la Divina Commedia invece di bombardarli con gas asfissiante, intanto l'Italia di allora non avrebbe buttato al vento ben cinquanta miliardi di lire ...al di là del fatto che tante vite umane avrebbero continuato a vivere tranquillamente. Ma se la grande massa dei viventi umani quelli che blaterano della 'grandeur' dell'umanità non sanno e non lo sanno perché nessuno glielo vuol insegnare, come è fatto e come funziona il proprio corpo, come si può pensare che dopo il Caos ci fu l'Ordine?! Ho personalmente l'idea che il Caos sia più coerente a se stesso di quanto non lo sarà mai il soprannominato Ordine.