I commenti scatenati dalla legge sui diritti civili mi hanno fatto ritornare ad una mia visione delle cose. In sintesi trovo che quando si parla di fedeltà obbligatoria in un rapporto legalizzato d' amore mi vengono i brividi sulla schiena! Un rapporto d'amore non legalizzato è forse libero da doveri di fedeltà?! Se si sa, con profonda convinzione, cosa si dice quando si parla di 'amore' l'unione a questa parola con 'l'obbligo alla fedeltà' mi appare come una terribile mostruosità.
Ovviamente
quando parlano di fedeltà si riferiscono alla sessualità. Amore,
amare e sessualità sono, per loro, un tutt'uno imprescindibili. Essi
pensano che solo l'atto sessuale sia il fulcro, il centro, la
sostanza dell'amarsi. Aggiungono poi che questo debba avvenire
esclusivamente tra sessi diversi. Tant'è che nella recente legge che
garantisce pari diritti alle unioni omosessuali, il dovere alla
fedeltà è escluso. Ma veramente non si può amare una persona e da
questa essere riamati solo se tra i due c'è un rapporto sessuale? Se
le tante religioni che hanno costretto gli esseri umani alle più
incredibili credenze inculcando l'odio/paura per il sesso, con la
proibizione a rapporti di sesso ...grande arma di dominio sugli
umani, pari a quella della paura sulla morte...fosse stata
indirizzata all'odio ed alla conseguente idiota imposizione sul
consumo del cibo...noi tutti saremo più magri e ci sarebbe vietato
'consumare il cibo' con altre persone a cui non si fosse legalmente
uniti. Invece di punire e perseguire la pornografia si punirebbe
l'arte culinaria e Play Boy sarebbe una vietatissima rivista di
ricette di cucina! Il suddetto odio avrebbe potuto riversarsi
sull'uso delle mutande o delle scarpe. Queste assurdità per
sottolineare che l'amore ed il sesso sono cose complementari ed assai
diverse tra loro: se due persone si amano e sanno cosa significa
profondamente coltivare il loro amore, sono l'una per l'altro -
cambiamo liberamente le vocali finali- sono talmente integrate che
l'essersi fedeli non ha nessun senso. Non c'è niente, tanto meno una
legge, che li obblighi ad esserlo. La cosa non li sfiora nemmeno.
If..(
per gli anglofoni) Se uno dei due si trova nella condizione mentale e
fisica di credere necessario un rapporto sessuale con altro/a
partner, questo può benissimo dipendere da una 'crepa' del suo
rapporto 'fisso'. Insoddisfazione, curiosità, voglia di
trasgressione, attrazione verso il diverso/a, occasione, volontà di
prevalere...quando sorgono queste ed altre motivazioni non c'è
dubbio che 'l'amore' vacilla. Vacilla e s'incrina anche perché nel
nostro dna è stato inculcato il concetto del pentimento/perdono in
primis verso se stessi e poi verso gli altri, cosa che facilita ogni
divagazione.
Se
invece l'amarsi profondamente fosse fin dall'inizio della nostra vita
capito e coltivato, con tanta cura verso noi stessi si potrebbe
capire che per dire di 'amare' una altra persona non è
indispensabile avere con questa rapporti sessuali. Questo eviterebbe
anche usare palliativi del tipo 'ti voglio bene' ed altri che non
hanno la stessa profondità della parola amore.
Si
da una enorme importanza al rapporto sessuale legandolo
necessariamente alla procreazione e non come è diventato nel corso
dei millenni, per l'umanità', legato ad un 'bisogno' fisico la cui
realizzazione è portatrice di ottima salute e benessere. Come un
regolare bisogno di cibo, di movimento fisico surrogato nel tempo da
culture che tendano a elogiare la bellezza, esaltare la gioventù,
cercare il piacere. Mancare alla conformità della fedeltà sessuale
tradisce l'amore e l'amare? Secondo Jean Paul Sarte e Simone De
Beauvoir ...si erano giurati fedeltà in amore, e libertà sessuale!
Erano certamente due esseri intelligenti, educati e di grande
cultura, praticamente senza catene. Così l'unico obbligo, l'unica
catena non dipende da una qualsiasi legge ma dalla forza dei
sentimenti e se questi sono compresi, partecipati ed indistruttibili,
debbono liberare dallo stabilire con chi si deve andare a tavola, che
tipo di mutande indossare, con chi avere un rapporto sessuale.
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