domenica 27 marzo 2016

Nei giorni in cui bande di criminali modernamente organizzate spargono dolore inutile - sempre che il soffrire sia utile a qualcuno- mi sovviene, direbbe il poeta, quanto avviene in buona parte del mondo in cui altrettante bande di criminali ben assestate il grattacieli di cristallo, seminano morti fame e terrore per appropriarsi di ricchezze altrui. Non impegnandosi direttamente ma operando per 'corrispondenza'. Chi rifornisce di armi questi corrispondenti, queste bande di umani sbandati umanamente, con cosa le comprano, con che soldi corrompono intere etnie altresì chiamate 'repubbliche'?
La chiamano anche 'columbite'. Sembra un nome pacifico che evoca un volatile portatore di rametti di ulivo. Non è così. Unita ad un altro minerale battezzato 'tantalite' costituisce una indispensabile polvere utilizzata per costruire acciai inossidabili, superconduttori elettromagnetici e poi nell'industria elettronica per telefoni cellulari e computer. Il cosiddetto 'coltan'.A queste bande di criminali che operano la maggior parte tra il Congo ed il Rwanda, quasi a dare un nome alla loro azione viene anche offerto il paravento di una tra le più diffuse religioni del mondo. Lo stesso paravento viene adottato da un numero notevole di altre bande criminali. Il dolore nasce anche dal rendersi conto che esistono uomini e donne giovani talmente ignoranti che si fanno strumentalizzare al punto tale da trasformarsi in assassini di massa e, per fortuna, suicidarsi. Oltre al petrolio e ad altri oggetti di 'culto' per questi abitatori di grattacieli di cristallo, da pochi anni si è aggiunto il preziosissimo 'coltan'. Molto innocentemente io che uso un cellulare sono complice sia dei ricchissimi burattinai che degli impugnatori di esplosivi che sono definiti 'terroristi'. E' mai possibile che in questo andare e venire nell'universo, tra Marte e Saturno, in questo uscire dal nostro sistema solare non si riesca a trovare qualcosa che rapidamente sostituisca questi 'terribili oggetti di culto'? Che significa augurare "Buona Pasqua"?

mercoledì 23 marzo 2016

sul rispetto delle religioni

nel pomeriggio di ieri sono stato invitato, su fb, ad aver più rispetto per le religioni, con una aggiunta polemica di un 'se mi fosse riuscito'. Tornato a casa ho trovato nella cassetta delle lettere un piccolo depliant dei
 testimoni di Geova. Mi si invitava a partecipare ad una riunione con tema "Tu sarai in Paradiso". Sulla parte alta del foglietto c'era scritto ' evento gratuito'.
Almeno nell'invito!
Credo fermamente che nel loro complesso la nascita delle religioni sia stata una prima risposta che l'uomo, appena cosciente di se, si sia dato alla domanda fatidica del perché della sua esistenza e della esistenza del mondo che lo circondava. Alcune migliaia di anni fa.
Nel loro insieme le religioni e le loro evoluzioni mi hanno sempre interessato così come fin dai tempi del liceo mi ha interessato la storia della filosofia. In particolare quelle religioni che hanno favorito lo spirito umano ad esprimersi in forme d'arte di straordinaria civiltà. Ho amato molto tutti quei pensatori che senza il sussidio della scienza moderna, hanno intuito verità profonde. Da Leucippo a Democrito fino al grande Lucrezio per arrivare a Galilei e Bruno e via narrando. Nel trascorrere del tempo tutte le religioni si sono istituzionalizzate creando dei regni dalle mura rigidamente inossidabili.
Mi rimase particolarmente impressa la lettura e (modestamente) lo studio della indiana Bhagavad Gita. Qui un re, Arjuna passa in rivista due eserciti schierati l'un contro l'altro in battaglia, a bordo di un cocchio che per auriga ha Krishna. Arjuna chiede al dio Krishna se non gli fa rabbia vedere tanti uomini che pregano Dei diversi da lui. Krishna risponde che non prova nessuna rabbia sempre che la loro preghiera sia espressa con fede.
Straordinariamente bella questa risposta! Aggiungerei soprattutto quando la preghiera esprime un ringraziamento al Dio di riferimento per tutto ciò che la vita offre. Quando invece la preghiera chiede aiuto per sconfiggere il nemico, ritengo che ci vorrebbe un Dio che in quanto tale intervenisse per punire l'orante! Mi sovviene che sia stato solo nel 1960, circa, d.C che un Papa Cattolico cancellasse dalla fine della Messa un insulto al popolo ebraico accusato di omicidio nei confronti del figlio di Dio. Le cosiddette istituzioni religiose, autentiche multinazionali ante litteram, non hanno mai nel corso della storia cercato un sincretismo che impedisse ai vari fedeli un approfondimento di conoscenza tale da distinguere tra mitologia e fede, traducendo quest'ultima in un sistema di vita pacifico, umanamente e fraternamente produttivo. Inutile sottolineare che al contrario sono scese in guerra tra di loro o hanno prestato le loro bandiere a questo o a quell'altro esercito in armi. L'unico accordo tra di loro s'è avuto solo quando si è trattato di battersi contro la ricerca scientifica della conoscenza del mondo in cui l'umanità vive.

Ecco perché mi viene facile rispettare l'uomo che prega una riconoscente preghiera a qualunque dei suoi Dei, e non rispettare minimamente tutte le istituzioni religiose che altro non sono, in molti casi, che multinazionali dell'inganno. Quindi il mio rispetto verso l'uomo di qualsiasi fede religiosa nel suo rapporto esclusivo con il suo Dio, ma nessuna fiducia e nessun rispetto verso le chiese che amministrano negativamente le varie fedi.

martedì 22 marzo 2016

non ci resta che...

fare cosa? Ridere, piangere, maledire, sghignazzare ...o cosa fare?Mi stavo facendo la barba, quando d'improvviso la radio interrompe le trasmissioni e con tono drammatico annuncia l'ennesimo attentato. Addirittura in un aeroporto ed in un vagone della metro. Quanti morti? 
Adesso, oppure contiamo quelli di ieri, di ieri l'altro e via scavando? Gente inerme che muore per una qualsiasi illuminante idiozia. 
Sull'inerme avrei un piccolo appunto da fare non ad un individuo o ad un altro ma all'insieme della gente. Oggi, la gente, ha un'arma che caricata di conoscenza della storia metterebbe al tappeto qualunque idiozia e qualsiasi idiota. Questa arma potrebbe chiamarsi democrazia e le pallottole potrebbero essere la partecipazione totale alle elezioni. Il non andare a votare disarma la democrazia. La democrazia è in cima ad una strada lunghissima.
L'umanità, come disse Lucrezio a Memmio, religione refrenatus e con una enorme altra massa di freni, sta appena appena intravedendo l'inizio del viottolo che, un domani, la porterà sulla strada che porta alla democrazia.
Nel recente incontro tra due capi di stato che non si parlavano da ottant'anni si sono rinfacciati la mancanza di rispetto dei diritti umani. Poi si sono detti di aver ragione tutti e due. 
Hanno messo da parte questo ragionamento per parlarsi della sola cosa importante. l'economia.
Finché l'idiozia che governa il mondo non andrà a scalfire l'economia l'idiozia regnerà sovrana uccidendo qua e là un po' di gente. 
A me cosa resta da fare?
Mi metto seduto sulla mia poltrona e me la guardo!

venerdì 4 marzo 2016

Libertà d'insulto



Ammettiamo che un gruppo di signori sapendo quello che ho fatto o quello che sto facendo mi incontrino per strada oppure su un network e mi dicano che sono un furfante, un imbecille, un traditore, un bugiardo, che è colpa mia se le banche falliscono, e che se un mio ed un suo compatriota viene ucciso io abbia le mani sporche di quel sangue, che inganno la gente con promesse sbagliate, che dico cose e ne faccio altre, che quando piove non me ne prendo la colpa, che consento tutte le efferatezze possibili, che sto in bilico su uno scalino senza il permesso delle scale, che svilisco il mio Paese ...insomma che sono un pessimo soggetto e che me ne devo andare.
Io che faccio? Tre ipotesi: continuo a fare quello che faccio non considerando minimamente coloro che m'insultano perché non do nessuna validità alle loro voci. Mi scrivo uno per uno i nomi di chi m'insulta ed al momento opportuno lancerò il mio guanto di sfida e, uno ad uno, dietro il famoso convento delle carmelitane scalze, li affronto a fil di spada. Terzo dichiaro di essermi rotto le balle e torno alla mia campagna. Quest'ultima soluzione mi sollucchera. La seconda è laboriosa e poi c'é la decisione sul tipo di arma, insomma una noia. La prima è ciò che faccio in realtà. Dite cari signori quel che volete ed io continuo a fare ciò che voglio. Fino a che voi tutti insieme nel segreto di una urna non mi dite di andarmene. Ed io me ne andrò! Però voglio dirvi, cari signori, vi pare un atteggiamento corretto il giudicare quel che faccio come se fossimo compagni di osteria, senza che voi abbiate la minima idea delle reali situazioni che di giorno in giorno devo affrontare. Delle persone fanno il mio lavoro da pulpiti completamente diversi, abituati a critiche educate e costruttive e non ad un blaterare senza senso. Provate ad emigrare e ad insultare qualcun altro poi invocherete l'aiuto di chi normalmente, qui, beneficiate dei vostri insulti e cercheremo di tirarvi fuori dai guai. Oppure provate a suggerire soluzioni diverse prima di insultare e denigrare. Date l'impressione di non capire un bel niente di quello che sta succedendo nel mondo. Non capire non è una colpa basta non avere un pelo di cervello, essere villani e maleducati si è una colpa oltre a non essere costruttivo.

mercoledì 2 marzo 2016

Puttane




Mi piacerebbe scrivere un libro, se bastasse, sui tanti tantissimi modi e maniere di essere puttana. Scrivo questa parola al femminile dandole un significato universale, comprendendo in essa tutti i generi umani. Da un punto di vista etimologico, l'origine della parola non ha niente a che vedere col suo attuale significato, cioè puta, parola latina che indica una fanciulla. In realtà viene dal verbo latino putare da cui il nostro 'puta caso'. Le parole mutano di significato con l'andar del tempo. L'altra indicazione prettamente femminile con lo stesso significato è 'meretrice', originariamente dal verbo latino 'merere' guadagnare, da cui anche 'merces' prezzo, mercede, ed in fine addirittura, 'merito'.
In realtà apostrofare un qualsiasi umano con il termine 'puttana/o' è vietato dalla legge anche se lo si urla dietro a qualcuno/a che questa professione la esercita nei luoghi più consoni come marciapiedi, case private o di pubblica tolleranza. D'altro canto se lo si urla dietro questi professionisti non si fa altro che constatare l'esercizio di una libera attività, attribuendo con un appellativo volgare un giudizio moraleggiante che non ha senso. Come dare del ragioniere ad un ragioniere oppure dare dell'avvocato ad un avvocato, di un prete ad un prete... e via narrando.
Assume una diversa valenza, ed in essa si sublima, se attribuita ad un umano/a che professa una sua particolare e ben diversa attività ad di fuori dei suddetti luoghi. Per esempio un luogo che di per se è destinato ad esprimere valori assolutamente diversi. Qui per lì mi sovviene il Parlamento! Meglio sarebbe dire 'un' Parlamento, od una Religione. Luoghi individuabili in tutti i Paesi civili di questo pianeta.

Non occorre far riferimento agli studi di un Lombroso per individuare tra i pochi quei tanti volti degni di tale appellativo. Basterebbe leggere i vari curricula stampati su i rispettivi conti bancari a loro intestati. Scindendo con circospezione i vari passaggi di 'gabbana', le loro capriole verbali, in certi casi le loro prediche e le eventuali prestazioni sessuali individuandole come scalini pestando i quali sono arrivati ai piani alti della considerazione sociale. Non aliene da tutto ciò miriadi di attività umane; per restare nel campo degli esempi coloro che si esprimono attraverso tutti i tipi di 'media'. A volte anche a chi scrive viene voglia di lanciare un lamento, che consiste nel rimpiangere di non aver mai avuto l'occasione giusta per prostituirsi come si deve! Le pietre possono dormire tranquille, infatti nessuno è senza peccato e nessuno ne prenderà una in mano e la lancerà!