
In
realtà apostrofare un qualsiasi umano con il termine 'puttana/o' è
vietato dalla legge anche se lo si urla dietro a qualcuno/a che
questa professione la esercita nei luoghi più consoni
come marciapiedi, case
private o di pubblica tolleranza. D'altro canto se lo si urla dietro
questi professionisti non si fa altro che constatare l'esercizio di
una libera attività, attribuendo con un appellativo volgare un
giudizio moraleggiante
che non ha senso. Come dare del ragioniere ad un ragioniere oppure
dare dell'avvocato ad un avvocato,
di un prete ad un prete... e via narrando.
Assume
una diversa valenza, ed in essa si sublima, se attribuita ad un
umano/a che professa una sua particolare
e ben diversa attività ad di
fuori dei suddetti luoghi.
Per esempio un luogo che di per se è destinato ad esprimere valori
assolutamente diversi. Qui per lì mi sovviene il Parlamento! Meglio
sarebbe dire 'un' Parlamento,
od una Religione. Luoghi
individuabili
in tutti i Paesi civili di questo pianeta.
Non
occorre far riferimento agli studi di un Lombroso per individuare tra
i pochi quei tanti volti
degni di tale appellativo. Basterebbe
leggere i vari curricula stampati su i rispettivi conti bancari a
loro intestati. Scindendo con
circospezione i vari passaggi di 'gabbana', le loro capriole verbali,
in certi casi le loro prediche
e le eventuali prestazioni sessuali individuandole come scalini
pestando i quali sono arrivati ai piani alti della considerazione
sociale. Non aliene da tutto
ciò miriadi di attività umane; per restare nel campo degli esempi
coloro che si esprimono attraverso tutti i tipi di 'media'.
A volte anche a chi scrive
viene voglia di
lanciare un lamento, che
consiste nel rimpiangere di non aver mai avuto l'occasione giusta per
prostituirsi come si deve! Le
pietre possono
dormire
tranquille,
infatti nessuno
è senza peccato e nessuno
ne prenderà
una in mano
e la lancerà!
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