giovedì 29 maggio 2014

Mandare qualcuno a ramengo

era una maniera educata e sorridente per mandare qualcuno proprio a fare qualcosa in quel posto! Oggi, un capo popolo riccioluto  dice, assolutamente a vanvera, cose più esplicite e cafone. In realtà storicamente mandare ad Aramengo equivaleva ad esiliare un reo di qualche cosa dalla società che lo rifiutava. Aramengo è, in realtà, un delizioso paesino nelle colline astigiane, in Piemonte. Per molti secoli fu capitale di un ducato longobardo. Oggi, tranne qualche persona di buon gusto e di ottima forchetta e bicchiere, nessuno viene più mandato forzatamente ad Aramengo.
Mentre, in realtà, l’elenco di chi deve assolutamente andare a ramengo si allunga sempre di più! Significava anche, in passato, avviarsi verso il fallimento di una qualche iniziativa.
Mi vengono un migliaio di esempi.
Una notizia di stamani è la vittoria plebiscitaria, da manuale di democrazia, di un militare dell’esercito egiziano che diventa Presidente dell’Egitto.  Pare, tra l'altro che ci abbiano rimesso la pelle un migliaio di oppositori. Naturalmente questo è un risultato eclatante della politica estera USA, nel quadro della esportazione della democrazia.
La notizia di ieri è invece il discorso del Presidente Obama ad West Point. Ha affermato, sempre tra l'altro, che tra l’Occidente e la grande Russia non c’è guerra fredda. Qualcuno deve avergli fatto notare che tra un po’ comincia l’estate. Ciononostante la Russia tenta di ritornare in campo, non più come URSS ma come UREP: Unione delle Repubbliche Esclusivamente Putiniane.
Chez nous. La novità è che sono stati resi di pubblico dominio i guadagni dell’ allenatore della squadra nazionale italiana di calcio. Dieci volte quanto incassa lo stesso Presidente della Repubblica Italiana. Squadra destinata a vincere il campionato mondiale di uno spettacolo che si chiama calcio. Pare che tutti i partecipanti abbiano dichiarato che restituiranno i loro emolumenti in caso di non vincita. Ma quest’ultima notizia è falsa.
Sempre chez nous, due cittadini italiani sono volati a Bruxelles per incontrare i loro omologhi, francesi ed inglesi per creare alleanze. Oggetto di queste unioni riportare indietro di cinquant’anni 400 milioni di persone. Non male! Un sostegno viene loro dalla Grecia, dove si sono inventati un partito di ideologia nazista. Questi greci, eredi di Socrate, Democrito, Platone ed Aristotele si sono dimenticati che il paese d’origine di questa ideologia deve alla Grecia, per danni di guerra, decine di miliardi di euro. A me viene un dubbio … sospettando qualcosa dei “teteschi”!
Un giornale francese che a me piaceva tanto, censurato e chiuso d’autorità molti anni fa per una legittima presa di posizione contro il Papa Woitila, chiosò la sua chiusura in un modo un po’ volgarotto che, tuttavia, era la traduzione del “va a ramengo” italiano, in francese. Va tenuta presente la mia adorazione per la Francia, Brigitte Bardot ed altre francesi, a cui aggiungo Montaigne e Voltaire!
Insomma tradusse il “ andate a ramengo” con un “ allez vous faire inculer”!
Sintetica espressione di ammirazione per tutte le autorità francesi, estendibile a tante autorità del mondo. Di quel mondo in cui, alcuni uomini diventano autorità, perché noi, si proprio noi, li eleggiamo ad autorità!
Walt Whitman,  scrisse tempo fa, alla fine del 1800, di se stesso che si metteva in disparte e osservava con tristezza coloro che sono alla guida di uomini e che negli uomini non credono.
Forse bisogna smetterla di starsene in disparte.


lunedì 26 maggio 2014

Elezioni europee 2014

Certamente qualcuno ha vinto e qualcuno ha perso. Elezioni politiche europee 2014. Già, siamo nel 2014 e, ciononostante in alcuni paesi europei, si sono affermati partiti politici della destra più estrema. In Grecia, per esempio. C’è da dire che la madre della democrazia non è insolita a generare mostriciattoli, anche se a differenza  di ciò che erano soliti fare gli spartani, non li butta nella spazzatura. Così nella Austria felix ed addirittura in Germania, un indicibile partito neo nazista manda un deputato al Parlamento Europeo. Uno poteva  credere che il vaso fosse già stato colmato e dimenticato, invece non è così! C’è ancora qualcuno che non si vergogna.
Qualcuno poi ha vinto!
Ma io vorrei riflettere su chi veramente ha perso in queste elezioni.
A mio avviso abbiamo perso qualcosa come 200 milioni di voti in Europa! Mica pochi! Cioè, c’è stata circa la metà di coloro che soffrono o usufruiscono delle leggi europee,  che non votano né per questo o per quello. Praticamente vivono in Europa, viaggiano da un Paese all’altro con un solo documento d’identità, possono avere gli stessi diritti di assistenza, la stessa moneta e quant’altro, a loro insaputa. Scaiola docet!
Vediamo, secondo me, di chi è la colpa di tale insipienza. Intanto è di loro stessi, uno per uno. Ma secondo me la vera straordinaria colpa è dell’Europa stessa! Questa  non ha saputo, e forse nemmeno voluto, “colloquiare” con tutti gli europei, nel loro insieme e con ognuno di loro.
Non gli sono certamente mancati i mezzi. Quello che le è mancato è un progetto politico di comunicazione. Oddio, fosse solo per la mancanza di un progetto di comunicazione … Prendiamo una carenza colossale: l’assoluta mancanza di progetto per una politica estera. L’Europa, a differenza della Cina, degli Stati Uniti, dell’India e già che ci siamo persino della Repubblica di San Marino, secondo me, non da segno di esistenza. Se c’è stato un disegno politico di tal fatta non se n’è accorto nessuno. Tanto meno i nostri due marinai in India, ma nemmeno abbiamo visto effetti d’intervento in altre mille occasioni che non fossero un bell'aiuto alle banche o quelle di aiutare gli USA ad esportare la loro democrazia. Certo, mi si può dire che l’Europa è intervenuta per ordinarci la misura massima dei fagiolini o il diametro dei piselli, sani interventi in agricoltura, determinanti per abolire la fame nel mondo. Ma per educare ad essere europei 400 milioni di cittadini europei, cosa ha fatto? Oltre che a mettergli in tasca lo stesso tipo di moneta? Cosa che tra l’altro, nemmeno tutti ne hanno capito i benefici, anche in considerazione che la relativa speculazione ha avuto molte e disastrose fioriture, con qualsiasi temperatura.
Detto questo, che dimostra la mia completa impreparazione, confesso di aver ricevuto dai candidati italiani alle elezioni europee una quantità indicibile d’informazioni su quanto, una volta eletti, avrebbero lavorato per un’Europa in cui i 400 milioni di abitanti fossero orgogliosi della loro democrazia. Veramente indicibili! Secondo me, l’unico elenco delle cose da fare l’ho lette nel programma di Tsipras. Un greco, meno male!
Gli urlatori ed i sussurratori nostrani non mi pare abbiano brillato, in questo senso. Tant’è che tutti, eccetto uno, hanno di poco sollevato al testa dalla loro abituale aridità d’idee.

Non m’è morta la speranza! Un figlio di mio figlio ha tre anni. E’ probabile che tra una ventina d’anni, da adesso, le cose cambino, Ci vorrà tempo, anche se rigurgiti di un passato, sempre più lontano ma non per questo meno doloroso, creano sempre angosciosi nodi alla gola.

sabato 24 maggio 2014

L'orizzonte degli eventi e le elezioni europee



Sono affascinato da questa frase che definisce un fondamentale concetto:
 “l’orizzonte degli eventi”.
In un piccolo libro, edito da Le Scienze, dal titolo “ Gli enigmi del cosmo” ci sono 12 articoli sulle scoperte più recenti della cosmologia, una scienza che più di tutte mi appassiona. L’ultimo articolo, di Krauss e Scherrer, inizia raccontando come cent’anni fa si pensasse la nostra galassia come un’ isola  in un cosmo statico ed eterno, mentre oggi sappiamo che questa a cui abbiamo dato il nome di  Via Lattea è soltanto una delle oltre 400 miliardi di galassie nell' universo osservabile.
Osservabile! Anche perché le galassie, allontanandosi l’una dal’altra secondo i calcoli di Hubble, finiranno tra qualche miliardo di anni ad essere tanto distanti da non poter più essere osservate da "occhio" umano. La scoperta che il cosmo, scrivono i due, è pervaso da una radiazione che fornisce un’immagine spettrale del raffreddamento dell’universo, doveva venire alla luce non per esplorare l’eternità, ma per consentire a noi di usare il telefono!
E’ un dato assodato che l’intera umanità vive, parafrasando un piccolo disgraziatello della galassia politica nostrana, a sua insaputa. Tant’è che le nostre mondiali baruffe, le nostre crisi economiche pilotate da questo o da quello al solo scopo di guadagnare un centesimo in più, arretrano il progresso dell’uomo fino ai tempi remoti delle caverne. La tristezza dell’ignoranza ci porta ad esprimere considerazione vitali per la vita umana di nessun significato ai fini di una esistenza che, nella sua casualità, potrebbe essere lietamente felice. Continuiamo a non renderci conto, subendo chi ci obbliga a percorrere questa strada, della possibile meraviglia della nostra vita. Cosmologia significa “intuizione” che trova la sua prova nel calcolo matematico, ed il bello è che, come si arriva da una verifica, ci si rende conto che questa non è un punto di arrivo, ma una nuova partenza, Peraltro questo lo aveva già detto 400 anni fa tal Galileo Galilei!
L’orizzonte degli eventi al centro di un buco nero dove si crea una singolarità nuda! L’unica cosa che io abbia capito, sempre che l’abbia ben sintetizzata è la parola “ nuda”! La singolarità segna il luogo dove finisce il mondo fisico, un momento temporale in cui la materia collassa e cessa di esistere. Non rifiuto di continuare a leggere! Vado avanti per abituarmi ad un linguaggio, per me, di estrema difficoltà, e di assoluto fascino. Tale quale il corpo splendido di una giovane donna! Indecifrabile, e bellissimo!
In tutta questa formidabile ricerca sulla nascita e la realtà della vita, la nostra compresa, sappiamo solo una cosa: anziché intensificare gli investimenti di denaro per approfondire e divulgare i risultati di questo immenso lavoro, tutte le Nazioni del mondo si occupano di cose inutili e dannose: guerre, armi, sfruttamento delle risorse della terra a fini di singoli guadagni, battaglie di religioni, quest’ultime tra le più ridicole scempiaggini dell’umanità … un lungo ed inutile elenco che si potrebbe concludere con la visione taoista di una rana che vede, nella  sua pozza,  un oceano. Forse non c’è nessuna differenza tra noi e le rane! Una c’è! Che io posso continuare a spigolare fantastiche notizie tra i libri di cosmologia e, nell’abituarmi al loro linguaggio, capire una virgola ogni cento pagine!
Domani, domenica 25 maggio, vado a votare per l’ Europa e per il Comune in cui risiedo. Tra la campagna elettorale e ciò che ho sopportato di ascoltare,
non ho capito nulla! Nemmeno la virgola di cui sopra. Un vento non stellare di inutilità, quasi senza senso. Ringrazio Indro Montanelli per il suggerimento che utilizzerò a metà: mi tapperò il naso e voterò … a sinistra!!

giovedì 22 maggio 2014

Ricostruzione storiche, Eugenio Pacelli

Annibale, re dei cartaginesi, morì per colpa di un terribile mal di pancia: aveva mangiato una confezione di datteri senza controllare sul pacchetto la data di scadenza. Giulio Cesare chiese che ore fossero ed il giovane Bruto,  guardato il suo nuovo Rolex, gli suggerì di trarre il dado e attraversare con una canoa  diesel il Rubicone. Sissi, la più raccontata delle Imperatrici, mise un paio di jeans non di produzione austriaca e generò una protesta sindacale in Pannonia  … Potremmo continuare così dopo aver visto martedì scorso su Rai Premium la ricostruzione della vita di Eugenio Pacelli, Papa Pio XII. Di solito quando vedo programmate queste fiction, sollecitato dal resto della famiglia, cambio subito canale, perché non voglio fare la fine del succitato Annibale! Però, qui c’era il bravissimo Remo Girone nella parte di Eugenio Pacelli. Inoltre la sua storia con la suora Pascalina era, fin dall’inizio, talmente sottolineata che mi aspettavo da un momento all’altro, almeno, un bacetto! Invece niente! Solo colpi d’occhio all’ottimo Girone da parte dell’attrice che interpretava questo personaggio, tali da far venire orgasmi a ripetizione. Se non mi sono addormentato nel frattempo, non mi è parso di scorgere durante tutto il filmato, l’ombra di un fascista. Invece sottolineati e centralizzati gli scontri - incontri con il nazismo, che forse almeno all’inizio, e non solo, pare non gli fosse del tutto antipatico. Non credo che storicamente nessuno potesse pretendere, oggi, che Eugenio Pacelli, allora, salisse da solo sulla croce per far capire al mondo da che parte stava la Chiesa cattolica, o lui stesso. Ma, beatificazioni a parte, che, oggi, in una ricostruzione laica e storica di quei tempi terribili, si aderisca il più possibile a quanto si sappia oggi sia avvenuto realmente, è almeno auspicabile. Che poi, come è stato smentito più volte, sia stato il medico di Papa Ratti, su ordine di Mussolini, tal professor Petacci, babbo della Claretta, ad affrettarne la morte per impedire la pubblicazione della famosa Enciclica contro il nazifascismo, mi interessa assai meno che vedere la famosa Pascalina assistere attivamente alla scrittura proprio di quella Enciclica, sotto la guida di Pacelli, per essere sottoposta all’approvazione di Pio XI.. I padri gesuiti Jean Lapage, francese e Gustav Gunpach, tedesco, chiamati da Papa Ratti per redigere questo testo  si saranno fatti una bella risata nelle rispettive tombe! Ora, non so a chi, e non m’interessa sapere, a chi interessa falsificare a tal punto la storia, fintanto che ci sia qualcuno che ne ha documentazioni e visioni diverse, tali da irriderne la ricostruzione. Ma visto che della storia se ne fa spettacolo, nonostante  tali fondamentali protagonisti, almeno rasentare la verità dando anche agli interpreti dei comprimari, ambasciatori e ricche signore, una parvenza di professionalità interpretativa, non sarebbe un’idea malvagia.
·       Si sa che nella nostra forma italica di spettacolo quello che interessa è la bravura del capo-comico, Remo Girone in questo caso da applaudire, il resto degli attori possono benissimo essere macchiette qualsiasi. Basta che, se tedeschi abbiano gli occhi azzurri, se americane siano truccate come delle maitresse … La scena finale della jeep dell’esercito americano che si ferma in Piazza San Pietro, ad indicare il passato pericolo è di una triste banalità.
·       In compenso ricordo una copertina de “La Domenica del Corriere” che mostrava, con un disegno di Walter Molino, un Pio XII a colloquio con il fantasma di Gesù Cristo, nei Giardini Vaticani.
E questa se la sono persa, o non hanno avuto il coraggio di ricostruirla!!


lunedì 19 maggio 2014

Sulle prossime elezioni

Infuria la polemica intorno alla politica. Venti di tempesta si abbattono attraverso tutti i sistemi di comunicazione. Manca solo che ti telefonino nel cuore della notte. Lo sport preferito soprattutto da parte dei più colossali cialtroni che sono di recente apparsi sulla scena è quello di fare a gara su chi le spara più grosse contro i rappresentanti delle massime istituzioni della Stato. Le quali, al momento, con rara signorilità, tengono il piede fermo sulla staffa. Tanto di cappello. A questo si aggiungono trasmissioni radiofoniche che, non evidenziando per  nostra fortuna i volti dei conduttori, danno l’assalto al buon senso, intervistando personaggi così squallidi che persino l’intervistatore sembra intelligente; anche quando, cercando di fare dell’ironia, suggerisce le risposte più assurde. Per fare ironia, per suscitare il sorriso è indispensabile essere intelligenti. Qui, al momento, l’intelligenza, il buon gusto, l’educazione sono state licenziate in tronco. Quello che assolutamente latita è una, dicesi una, proposta politica. Da “polis e tecne”. Vale a dire l’arte di – amministrare - la polis. Quello che il popolo non capisce è gravissimo! Non distingue tra le parole e tra gli urli di imbonitori falliti come attori, caduti in disgrazie come politici, istigatori del nulla. Io non rimpiango niente! Né tempi né politiche del passato. Se siamo a questo punto lo dobbiamo proprio ai tempi passati dove più che costruire seguendo un progetto, un piano che tendesse ad un beneficio comune, siamo andati alla ventura trascinati ed obbedienti ad interessi di privati o di altri Stati ai quali abbiamo supinamente prostrato la nostra
dipendenza.
In un quadro così drammatico, a cui fanno da contorno, fortunatamente solo per adesso e fuori dai nostri confini, movimenti che sventolano bandiere religiose, certissimi che il loro  inesistente Dio è lontano anni luce dai loro propositi, influiscono e determinano nel presente dipendenze economiche in grado di gettare interi popoli nella miseria più insensata. E’ già accaduto nella storia. E se non fosse che un gruppo di nazioni  europee è unita almeno dal valore di una singola moneta, ci staremo già azzannando come una volta. Ma ignari o ben coscienti di tutto ciò gruppi cosiddetti politici sbraitano contro questa sola ancora di salvataggio: spinti da una assoluta idiozia, e da qualche interesse internazionale che vede in questa unione monetaria un ostacolo alle loro nuove conquiste. Cecità e delinquenze assolute! 
Tra qualche giorno io andrò a votare. Molti si rifiuteranno di farlo commettendo un gravissimo errore. Su questo non ci sono dubbi, coloro che rifiutano di votare sono liberi di farlo, così che i falchi futuri saranno liberi di sbranarli. Certo in assenza dell’opportunità di un singolo accettabile suggerimento il mio voto sarà a sinistra, dove almeno mi illudo di vedere ardere una piccola luce. Poi, vedremo.

sabato 17 maggio 2014

Ignoranti divini


Ignoranti divini

In tutte le correnti religiose, dei tempi passati e dei nostri tempi, si fa riferimento a questa o quella citazione sia che si dica provenga dalla bocca di un profeta o che, addirittura, la si faccia venire dalla bocca di un dio. Qualche volta se ne indica la provenienza con tanto di riferimento ad una riga o ad un versetto di un certo testo, per l’appunto, sacro. Se poi uno si prende la briga di andare a controllare, verifica semplicemente che quella citazione va integrata in altro e più vasto ragionamento per cui il senso che gli si è voluto dare inizialmente ne viene sfalsato completamente. Ma intanto nessuno va mai a verificare; per cui, quella citazione, viene assorbita così com’è, tanto che in certi casi diventa vessillo delle peggiori malefatte. Una per tutte, tra le più famose, quella del dare a Cesare quel che è di Cesare e dare a … Mi piacerebbe avere la possibilità di condurre una indagine, scientificamente corretta, per valutare la conoscenza, o al limite, l’avvenuta lettura, e magari la comprensione,  del Vecchio Testamento e del Nuovo, come del Corano o dei Veda, da parte dei fedeli più determinati credenti ed oranti. In effetti  è stato detto sempre che non era necessario approfondirne personalmente la conoscenza, la cui divulgazione era da sempre affidata solo ad interpreti autorizzati, i relativi sacerdoti. Addirittura in certe epoche ed in certe religioni,  è stata proibita la individuale lettura di un determinato testo. Il risultato è stato quello di insegnare a masse incredibili di persone le cose più strane del mondo, viste soprattutto in una chiave di ritorno economico per la classe docente. Non perdo certo una parola per accennare alla simonia! A cui va per altro il merito, laico, di aver riempito tante piazze e paesi di straordinarie opere d’arte, meritorie oltre che di eventuali paradisi per gli autori, anche dell’ammirazione futura per la loro bellezza. Mi diverte solo ricordare la sorpresa di un mio amico che ricevette una richiesta di denaro da una Curia Arcivescovile della sua Provincia, a fronte di un determinato reddito di un terreno. Scoprì così che un suo nonno, in punto di morte, in cambio di una particolare benedizione, aveva attribuito ad una parrocchia, di quella Curia, un lascito perenne sul reddito di una particolare uliveto! La reazione del mio amico fu quella di riempire un foglio protocollo di male parole e spedirlo a chi di dovere. Probabilmente da quella Curia, oggi, si era adottata la filosofia del “la va o la spacca!” oppure “del tentar non nuoce”. Fin qui, un male minore. Diventa un male assoluto quando, urlando un “ Dio lo vuole”, si commettono soprusi e violazioni di tutti i tipi, costringendo intere popolazioni ad adottare costumi e praticare ritualità offensive della comune intelligenza umana, se non addirittura privando della vita i dissidenti, senza alcun riguardo per ogni singola eventuale debolezza.
D’altro canto organizzazioni che niente hanno a che vedere con una particolare credenza e che, anzi si dicono rispettose di qualsiasi fede, se ne stanno in disparte e non intervengono come dovrebbero, invitando perentoriamente questo o quel governo al rispetto della libertà dei propri cittadini. L’amarezza più totale nasce quando ci si rende conto che tali irrinunciabili interventi son frenati da interessi di scambi commerciali di altissimo reddito.

Questa mia riflessione sull’oggi non cambierà d’un grammo la situazione che abbiamo sotto gli occhi, né il fatto che io possa mettere per scritto ciò che io e qualche amico sappiamo e pensiamo, aiuterà l’umanità a reagire congiuntamente. Sono le massime autorità religiose che debbono scendere dai loro troni dorati e cominciare a suggerire verità diverse. Sono convinto che, se non altro perché vedranno sensibilmente diminuire gli oboli abituali, cominceranno, prima o poi, a rendersi conto delle loro responsabilità. Come? Quando? Già da adesso, piano piano. Così come, sembra che il diluvio universale cominciasse con una leggera pioggerella! 

giovedì 15 maggio 2014

Prendere il mondo per i piedi e ...



Prendere il mondo,

per i piedi, capovolgerlo scuotendolo ben bene ed a fondo, così facendo potrebbero cadergli di tasca tutti coloro che nel mondo non credono. Io sono affascinato da tutti coloro che si alzano al levar del sole con un preciso programma: imbrogliare, fottere, ingannare più gente possibile, Naturalmente ben protetti dalle legislazioni da loro stessi volute e promulgate. Una delle loro amenità, con cui rallegrano i pochi minuti di svago che si permettono durante una dura giornata di lavoro, è quella d’inventarsi principi etici e morali con cui, oltre a farsene paladini, impartiscono coram populo lezioni di profonda economia sociale e politica.
La sera, accompagnati a casa dai loro autisti, si ritirano nelle loro stanze segrete e si abbandonano ad un felice applauso con cui gratificando il duro lavoro appena compiuto. Non senza aver prima per pochi minuti esser passati sul giovane corpo di una lei o di un lui che, a pagamento, sono assolutamente innamorati di loro. Di tutti costoro io sono affascinato!

Mentre provo una grande pietà e compassione  per tutti quelli come me ( nel mio caso induco anche a manifestazioni di rabbia e di schifo) che, pur avendo capito l’andazzo ci si sono adagiati, cercando di ritagliarsi un angolino riservato in cui cuocere un proprio pentolino di brodo. In realtà sono proprio questi e tanti altri più fortunati di loro che permettono ai primi il loro tenore di vita. Tanti altri … in realtà una massa sterminata! Più fortunati perché non hanno capito niente di tutto l’andazzo. E sono per l’appunto contenti di non averci capito un …! La tragicità di tutto questo sta nel fatto che sia gli uni che gli altri hanno la possibilità di vivere in un posto bellissimo che indifferentemente li accoglie tutti quanti. Questo incredibile, bellissimo mondo! Oddio, mi si dice che anche lui si sta rompendo gli zebedei per come, sia gli uni che gli altri, lo trattano. A questo proposito mi si dice che tra un cent’anni, se qualcosa non cambia, si scioglieranno i ghiacci dei due poli e me ne dispiace dal profondo del cuore, ma Venezia andrà in fondo al mare. Di NewYork, potrebbe non importarmene. Soluzioni?! Oltre che trasportare Venezia in montagna, di più realistiche non se ne vedono. Perché? Perché non manca certo la fantasia per inventarsi anche semplici palliativi, manca assolutamente da ambo le parti la volontà di fare qualcosa. Da un lato non se ne capisce il guadagno immediato e dall’ altra, un qualsiasi venticello che possa turbare la loro, la nostra, tranquilla quiescenza, potrebbe essere foriero di un tifone destabilizzante. E poi, diciamocelo, teniamo famiglia!

martedì 6 maggio 2014

Partecipo anch’io


... alla bagarre di parole che in queste ore si sono rovesciate in ogni dove e da ogni parte. C’è persino chi ha visto nei fatti e fattacci di queste ore la fine dl mondo. Cavalieri e cavalcatori del niente hanno già recitato un requiem per la Repubblica. Abbiamo, in questo periodo, un governo che cerca spasmodicamente e con un certo criterio di affrontare la situazione interna, facendo vela in mezzo a bufere economiche e sociali nazionali e mondiali di cui se ne intravede appena il perché, ma non se ne indovina la fine. Per di più anche tra i sostenitori ufficiali di questo direttivo al governo basta uno starnutino fuori posto per alzare gli scudi contro se stessi. Secondo una prassi quasi secolare, in cui le genti della cosiddetta sinistra sono indiscussi campioni. All’opposizione uno straordinario Carro dei Tespi ( da Thespis, Icaria 566 a.C, poeta itinerante) su cui sono saltati i peggiori attorucoli che siano mai apparsi sulla scena. Alcuni condannati per delitti che vanno dall’omicidio al furto allo Stato ed altri che un minimo di decenza li riporterebbe sui banchi delle scuole elementari per insegnare loro di tutto! Educazione, ovviamente, compresa, a ritmi accelerati. In mezzo a questa combriccola si agitano personaggi di tutti i tipi. Da industriali illuminati, a intellettuali che hanno capito l’andazzo e ne tentano un raddrizzamento, a gente di grande pazienza e normalità, che assiste attonita al dipanarsi del presente che incombe su di loro come una tempesta in arrivo. I pulpiti grondano imbecilli di tutti i tipi. La parola imbecille va letta nella sua etimologia, dove il termine “baculus” va inteso come “supporto”, “bastone”. Cioè gente che non sa e non può appoggiarsi, nel proprio dire, a “bastoni” come possono essere “cultura – democrazia  - educazione - rispetto per le istituzioni” etc. etc. Niente bastoni: camminano alla cieca pestando la cacchina delle loro parole sparate a vanvera. Sotto questo drammatico, ma non serio, presente, i media disabituati da lungo tempo ad una critica che approfondisca gli avvenimenti, tartagliano un po’ a destra ed un po’ a sinistra, senza stigmatizzare le situazione di più estremo  ed a volte tragico ridicolo.
Manca un minimo senso di equilibrio.
Un minimo ma sostanziale, in proporzione, aumento di paga viene ostacolato e ridicolizzato, anziché tentare di applicarlo a tutte le categorie di disagiati tra cui i pensionati. Menestrelli canzonieri ricchissimi sparano cavolate; da questo coro si sente, stranamente, la mancanza della voce di protagonisti di quello che viene definito come lo sport più amato … bravi ragazzi, che in un giorno incassano, in un solo giorno, quanto un pensionato, che abbia lavorato tutta la vita, in un anno. Per ora incassano e stanno zitti. Quasi incredibile. Meno male. Forse avendo il dono del calcio non hanno quello della parola. Ci si muove miopi alla ricerca di un equilibrio sociale che deve essere trovato. Non solo qui da noi, ma ovunque. Questo cosiddetto e succitato sport esibirà tra breve i suoi eroi in Brasile. Qui già si sta preparando il campo perché la gente di laggiù si sta rendendo conto che i circenses non danno nè da mangiare nè progresso, nè civiltà. Sembra di essere ancora ai tempi di Ciro che, conquistata la Lidia, si accorse che i cittadini di Sardi erano indomabili e non avrebbe potuto conquistarli con la spada in mano. Così ordinò l’apertura in tutta la città di bordelli e  sale da gioco … in cui i cittadini della Lidia affogarono i loro dispiaceri … da Lidia a ludi!! Se l’origine di certe parole hanno senso!
Questo, secondo me, il quadro.
“Questo fenomeno di nucleo sintesi del big bang produsse solo gli elementi più leggeri della tavola periodica: molto elio (in massa, solo il 25% degli atomi dell’universo) quantità minori di litio e degli isotopi deuterio ed elio-3 ...”.
Stiamo riuscendo a scoprire come nacque l’universo o il multiuniverso …. E per il resto, forse la cosa peggiorerà ancora: il fondo da toccare è ancora invisibile in mezzo a tanta melma di banali interessi. Piano, piano si avvertirà un momento di risalita. Perché? Perché è nelle cose. Come nelle cose è la democrazia a venire. Nella storia si legge che abbiamo attraversato, magari senza una reale coscienza di massa, momenti terribilmente peggiori. Momenti in cui l’umanità ha rischiato pesantemente di scomparire. Oggi siamo lontani da questo pericolo, forse. Almeno di non incappare in un folle totale, e non ne mancano certo i semi. L’Italia si desterà, come recita il suo brutto inno nazionale, a cui va tutto il mio rispetto ed il mio applauso! Ci vorrà il tempo necessario perché la gente si scrolli dalle spalle i peggiori pesi che la opprimono e la affascinano, pifferai del nulla, e quindi prenda coscienza del proprio valore. Sarà forse frutto dell’attuale spinta del governo, che ho l’impressione abbia l’età per vedersi realizzato, o sarà per la spinta o lo spintone che gli darà la gente, ma sono convinto che ne usciremo.