martedì 6 maggio 2014

Partecipo anch’io


... alla bagarre di parole che in queste ore si sono rovesciate in ogni dove e da ogni parte. C’è persino chi ha visto nei fatti e fattacci di queste ore la fine dl mondo. Cavalieri e cavalcatori del niente hanno già recitato un requiem per la Repubblica. Abbiamo, in questo periodo, un governo che cerca spasmodicamente e con un certo criterio di affrontare la situazione interna, facendo vela in mezzo a bufere economiche e sociali nazionali e mondiali di cui se ne intravede appena il perché, ma non se ne indovina la fine. Per di più anche tra i sostenitori ufficiali di questo direttivo al governo basta uno starnutino fuori posto per alzare gli scudi contro se stessi. Secondo una prassi quasi secolare, in cui le genti della cosiddetta sinistra sono indiscussi campioni. All’opposizione uno straordinario Carro dei Tespi ( da Thespis, Icaria 566 a.C, poeta itinerante) su cui sono saltati i peggiori attorucoli che siano mai apparsi sulla scena. Alcuni condannati per delitti che vanno dall’omicidio al furto allo Stato ed altri che un minimo di decenza li riporterebbe sui banchi delle scuole elementari per insegnare loro di tutto! Educazione, ovviamente, compresa, a ritmi accelerati. In mezzo a questa combriccola si agitano personaggi di tutti i tipi. Da industriali illuminati, a intellettuali che hanno capito l’andazzo e ne tentano un raddrizzamento, a gente di grande pazienza e normalità, che assiste attonita al dipanarsi del presente che incombe su di loro come una tempesta in arrivo. I pulpiti grondano imbecilli di tutti i tipi. La parola imbecille va letta nella sua etimologia, dove il termine “baculus” va inteso come “supporto”, “bastone”. Cioè gente che non sa e non può appoggiarsi, nel proprio dire, a “bastoni” come possono essere “cultura – democrazia  - educazione - rispetto per le istituzioni” etc. etc. Niente bastoni: camminano alla cieca pestando la cacchina delle loro parole sparate a vanvera. Sotto questo drammatico, ma non serio, presente, i media disabituati da lungo tempo ad una critica che approfondisca gli avvenimenti, tartagliano un po’ a destra ed un po’ a sinistra, senza stigmatizzare le situazione di più estremo  ed a volte tragico ridicolo.
Manca un minimo senso di equilibrio.
Un minimo ma sostanziale, in proporzione, aumento di paga viene ostacolato e ridicolizzato, anziché tentare di applicarlo a tutte le categorie di disagiati tra cui i pensionati. Menestrelli canzonieri ricchissimi sparano cavolate; da questo coro si sente, stranamente, la mancanza della voce di protagonisti di quello che viene definito come lo sport più amato … bravi ragazzi, che in un giorno incassano, in un solo giorno, quanto un pensionato, che abbia lavorato tutta la vita, in un anno. Per ora incassano e stanno zitti. Quasi incredibile. Meno male. Forse avendo il dono del calcio non hanno quello della parola. Ci si muove miopi alla ricerca di un equilibrio sociale che deve essere trovato. Non solo qui da noi, ma ovunque. Questo cosiddetto e succitato sport esibirà tra breve i suoi eroi in Brasile. Qui già si sta preparando il campo perché la gente di laggiù si sta rendendo conto che i circenses non danno nè da mangiare nè progresso, nè civiltà. Sembra di essere ancora ai tempi di Ciro che, conquistata la Lidia, si accorse che i cittadini di Sardi erano indomabili e non avrebbe potuto conquistarli con la spada in mano. Così ordinò l’apertura in tutta la città di bordelli e  sale da gioco … in cui i cittadini della Lidia affogarono i loro dispiaceri … da Lidia a ludi!! Se l’origine di certe parole hanno senso!
Questo, secondo me, il quadro.
“Questo fenomeno di nucleo sintesi del big bang produsse solo gli elementi più leggeri della tavola periodica: molto elio (in massa, solo il 25% degli atomi dell’universo) quantità minori di litio e degli isotopi deuterio ed elio-3 ...”.
Stiamo riuscendo a scoprire come nacque l’universo o il multiuniverso …. E per il resto, forse la cosa peggiorerà ancora: il fondo da toccare è ancora invisibile in mezzo a tanta melma di banali interessi. Piano, piano si avvertirà un momento di risalita. Perché? Perché è nelle cose. Come nelle cose è la democrazia a venire. Nella storia si legge che abbiamo attraversato, magari senza una reale coscienza di massa, momenti terribilmente peggiori. Momenti in cui l’umanità ha rischiato pesantemente di scomparire. Oggi siamo lontani da questo pericolo, forse. Almeno di non incappare in un folle totale, e non ne mancano certo i semi. L’Italia si desterà, come recita il suo brutto inno nazionale, a cui va tutto il mio rispetto ed il mio applauso! Ci vorrà il tempo necessario perché la gente si scrolli dalle spalle i peggiori pesi che la opprimono e la affascinano, pifferai del nulla, e quindi prenda coscienza del proprio valore. Sarà forse frutto dell’attuale spinta del governo, che ho l’impressione abbia l’età per vedersi realizzato, o sarà per la spinta o lo spintone che gli darà la gente, ma sono convinto che ne usciremo.

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