Da un punto di vista etimologico hanno la stessa
origine. Nel tempo, la variante di una vocale ne da significati diversi e
contrapposti. L’origine è al solito, latina: “tradere”. Uguale a: consegnare, dare qualcosa,
trasmettere. Si trasforma poi in italiano in “tradizione” ed in francese
“trahir=tradire”. Curioso, no!? La curiosità di fare questa piccola indagine mi
è sorta sentendo, per l’ennesima volta, citare questa frase: “la tradizionale
spiritualità della bimillenaria Chiesa Cattolica”. So modestamente pochino della
storia della Chiesa Cattolica, e, da tutto quello di cui ho letto, la mia
conoscenza si riferisce all’influenza di questa istituzione sulla vita sociale
dei popoli e soprattutto dei loro governanti. Appunto, nei duemila anni della
sua storia. A questo mio piccolo sapere aggiungo la mia curiosità di aver
indagato su quei personaggi che nel corso della loro vita hanno tentato di
elevare, chiamiamola così, “la politica” di questa istituzione al di sopra del
“terreno” per dare all’umanità una visione della realtà che, almeno in parte, rispecchiasse le parole
del suo ispiratore di natura, dicono, divina. Così asseriscono ed io non ho
nulla da obbiettare a chi, fortunato lui, vi crede e ad esso, lealmente vivendo,
si ispira. Al di là di invenzioni e di promesse di vite diverse che non hanno
mai trovato, ne troveranno, riscontro.
Però, anche quanto descrive la seconda legge della
termodinamica, che recita approssimativamente come indietro non si torni, dove
trovo carente il ragionamento è in relazione al fatto che nella “tradizione” questa
istituzione possa vantare, nei secoli, il concetto di “spiritualità”.
Ma che t’impicci, dirai te mio unico lettore!
Tradizione intesa come trasmissione di una eredità
storica; dove i personaggi che nei duemila anni di questa istituzione, con
tutti i limiti della loro umanità, hanno dato costantemente prova della loro
spiritualità. Non voglio addentrarmi nei secoli privi di qualsiasi raziocinio
che testimoniano come questa istituzione si sia impadronita di azioni e
principi caritatevoli per trasformarli in monumenti di mal governo dei popoli,
oppure riflettere sulle torture ed i roghi inflitti a chi cercava, con la
ragione e la pratica, di rileggere il Cristo od a chi, affascinato da questa
Terra, supposta creatura divina, cercava
di spiegarne i meccanismi che, diversamente, per la gloria stessa del creatore,
venivano spiegati, nella “tradizione”, con una lettura biblica di elementare banalità. Né andare a
rovistare tra la povertà intellettuale in cui erano mantenuti i fedeli, ai
quali fino a pochi decenni fa, era consigliato di non leggere i cosiddetti
testi sacri, ma affidarne la lettura e la spiegazione alle parole dei loro
sacerdoti, chiamati Padri, a cui per altro ancora oggi è impedito di esserlo,
padri, realmente.
E, allora, cosa vuoi?!
Nulla! Io non voglio nulla. Mi piacerebbe, nell'epoca di Francesco, sentir parlare di una “ritrovata” o, addirittura, “nuova”
spiritualità della Chiesa Cattolica, e non di una “tradizionale …”.
Ma, lo so! E’ mea culpa, mea maxima culpa … se non
capisco un bel nulla!!
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