martedì 11 marzo 2014

Mea culpa, mea maxima …

Da un punto di vista etimologico hanno la stessa origine. Nel tempo, la variante di una vocale ne da significati diversi e contrapposti. L’origine è al solito, latina: “tradere”. Uguale a: consegnare, dare qualcosa, trasmettere. Si trasforma poi in italiano in “tradizione” ed in francese “trahir=tradire”. Curioso, no!? La curiosità di fare questa piccola indagine mi è sorta sentendo, per l’ennesima volta, citare questa frase: “la tradizionale spiritualità della bimillenaria Chiesa Cattolica”. So modestamente pochino della storia della Chiesa Cattolica, e, da tutto quello di cui ho letto, la mia conoscenza si riferisce all’influenza di questa istituzione sulla vita sociale dei popoli e soprattutto dei loro governanti. Appunto, nei duemila anni della sua storia. A questo mio piccolo sapere aggiungo la mia curiosità di aver indagato su quei personaggi che nel corso della loro vita hanno tentato di elevare, chiamiamola così, “la politica” di questa istituzione al di sopra del “terreno” per dare all’umanità una visione della realtà  che, almeno in parte, rispecchiasse le parole del suo ispiratore di natura, dicono, divina. Così asseriscono ed io non ho nulla da obbiettare a chi, fortunato lui, vi crede e ad esso, lealmente vivendo, si ispira. Al di là di invenzioni e di promesse di vite diverse che non hanno mai trovato, ne troveranno, riscontro.
Però, anche quanto descrive la seconda legge della termodinamica, che recita approssimativamente come indietro non si torni, dove trovo carente il ragionamento è in relazione al fatto che nella “tradizione” questa istituzione possa vantare, nei secoli, il concetto di “spiritualità”.
Ma che t’impicci, dirai te mio unico lettore!
Tradizione intesa come trasmissione di una eredità storica; dove i personaggi che nei duemila anni di questa istituzione, con tutti i limiti della loro umanità, hanno dato costantemente prova della loro spiritualità. Non voglio addentrarmi nei secoli privi di qualsiasi raziocinio che testimoniano come questa istituzione si sia impadronita di azioni e principi caritatevoli per trasformarli in monumenti di mal governo dei popoli, oppure riflettere sulle torture ed i roghi inflitti a chi cercava, con la ragione e la pratica, di rileggere il Cristo od a chi, affascinato da questa Terra, supposta creatura divina,  cercava di spiegarne i meccanismi che, diversamente, per la gloria stessa del creatore, venivano spiegati, nella “tradizione”, con una lettura  biblica di elementare banalità. Né andare a rovistare tra la povertà intellettuale in cui erano mantenuti i fedeli, ai quali fino a pochi decenni fa, era consigliato di non leggere i cosiddetti testi sacri, ma affidarne la lettura e la spiegazione alle parole dei loro sacerdoti, chiamati Padri, a cui per altro ancora oggi è impedito di esserlo, padri, realmente.
E, allora, cosa vuoi?!
Nulla! Io non voglio nulla. Mi piacerebbe, nell'epoca di Francesco, sentir parlare di una “ritrovata” o, addirittura, “nuova” spiritualità della Chiesa Cattolica, e non di una “tradizionale …”.
Ma, lo so! E’ mea culpa, mea maxima culpa … se non capisco un bel nulla!!

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