
Avuta questa visione, senza perdersi d’animo di
fronte ad una così infinitamente immensa realtà, questo signor qualcuno cerchi
un'altra piccola finestrina, ne scosti la tendina, di destra o di sinistra, non
fa differenza e si affacci dentro se stesso. Potremmo suggerirgli cosa vedere,
e guardarlo attraverso la visione del girovagare della sua cameretta al di
fuori della prima finestra su cui si è affacciato. Andiamo per fotogrammi: la
sua ciabatta sinistra contesta alla ciabatta destra la posizione dal lei
giudicata inappropriata e alleandosi con la vestaglia a pois, appesa
all’attaccapanni, dichiara guerra. Scoppia una guerra fratricida tra ciabatte
con l’intervento della vestaglia che in realtà si muove per favorire uno
scendiletto, il cui vero obbiettivo è vago ma determinato ad affermare la sua
superiorità su una piccola sdraio un po’ consumata dal tempo. Sull’altro lato
della cameretta gli appare una strana figura umana intenta a tessere una tela
di cui non saprà mai cosa farsene. La figura sospira di nostalgia ricordando i
tempi passati, gli amori infelici, la povertà in cui vive una vita ricca di
grandi soddisfazioni perché in ogni momento può infilarsi le ciabatte e
zampettare per casa. Per di più ha superato la paura che gli incuteva la fine
della sua vita perché vedendo che ciò accadeva ai suoi simili, e quindi doveva
essere cosa naturale anche per lui. Ogni tanto questa figura si alza in piedi,
fa un bel discorso a se stessa, da una occhiata distratta all’interno della
finestra e pensa tutto il male possibile della sua “cameretta”, ignorando tutto
quello che la circonda.
Sono e resto esterrefatto dall’idiozia mia e del
mio immaginario abitatore di questa ipotetica stanzina. Non valutiamo, non
crediamo, non ci interessa guardare e vedere cosa c’è oltre quella finestrina!
Valutiamo, crediamo e siamo interessati solo alla nostra cameretta, alle sue
ciabatte, alla vestaglia a pois, allo scendiletto, a quella strana figura
nostra simile ed alle sue agitazioni.
Ci sommergiamo di problemi talmente innaturali, ci
creiamo paure ed angosce e di tutti i tipi, ci configuriamo realtà in cui ci è
difficile credere ma le erigiamo su fantascientifici altari solo per il gusto
di farci del male. Ci configuriamo destinati a sentimenti d’amore travolgenti
che ci fanno vivere solo pochi attimi della nostra intera vita.
Se, guardando oltre noi stessi, con la visione
dell’universo e degli universi in cui si agita la nostra cameretta, riuscissimo
a sederci sul davanzale di questa finestrina potremo gioire nell’assistere alla
meravigliosa realtà in cui ci è dato di vivere. Così capiremmo che le battaglie
delle ciabatte, il dibattersi nelle angosce della figuretta alle nostre spalle,
non turberanno più la nostra felicità del vivere.
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