venerdì 18 ottobre 2013

Due fratelli, Buon e Comune, di cognome Senso

Un’intervista a due famosi fratelli,
Buon  e  Comune Senso


I : Grazie per essere venuti e per di più insieme!
B&C: Prego! Noi spesso viaggiamo insieme.
I: Una curiosità, se mi è permessa! Siete fratelli?
B&C: Di padre! La  mamma è diversa, anche se come può vedere abbiamo la stessa età.
I: Quindi il vostro cognome è Senso! I vostri genitori sono ancora vivi, immagino!?
B&C: Certamente! Nonostante la nostra e la loro veneranda età! Il nostro babbo, Questomondo, non sta tanto bene … continua a girare intorno ed è stanco, mentre le nostre mamme … quella di Buon, sta prendendo i voti dalle suore Orsoline, e quella di Comune, anche lei nonostante l’età, insomma, come si può dire, fa ancora un po’ la vita!
I: Mi piacerebbe conoscervi meglio! E’ possibile che io vi faccia una domanda ciascuno? Comincerei con lei, signor Comune.
C : Diamoci del tu! Diversamente che Comune sarei!
B : Quanto assomigli a tua mamma, l’ho sempre detto!
I : La prego signor Buon … lo sia! Come qualche volta lo è! Allora signor … o meglio, caro Comune, cos’è, secondo te, che ti rende quello che sei? Così accettabile, praticamente da tutti!
C: Ci ho pensato a lungo. Io non voglio deludere nessuno … ma sono, o credo di essere, come l’onda in superficie di un grandissimo mare. Quella che s’infrange, ora lenta ora violenta, su una spiaggia. Di me si vede solo, come dicevo, la superficie e, questa visione accontenta tutti! Così nessuno viene mai a vedere cosa realmente mi si muove sotto! Tutti, senza farsi domande, si bagnano, nuotano, vivono e si divertono sulla mia superficie!
I: Il mare è un immenso sapere e l’onda è solo ciò che di questo si vede in superficie!
C: Cosa le dicevo? Quello che c’è dentro di me è un continuo ribollire di vita che non interessa nessuno, che non viene mai a galla. Io, spesso, mi trasformo in avverbio e sono accettato e benvoluto da tutti!
I: Ho sentito dire che sono sorti dei comitati per la tua abolizione. Cioè persone disposte a negare l’esistenza della tua vita. Persone che rifuggono dal ritenerla plausibile invitando la gente ad approfondire certe conoscenze per svincolarsi da pregiudizi. Anzi spesso pensano a te solo come un qualcosa di assolutamente pilotabile. E quindi variabile. Inaffidabile. Te che me ne dici!?
C: Allora è vero quel che si dice? Mi hanno anche detto che siano addirittura sorti dei comitati per abolire oltre al mio nome, e che tu sappia, per caso, anche il mio cognome?
I: Intendi abolire completamente il Comune Senso? Non so cosa dirti! Se non che è il tuo cognome ad essere assolutamente comune! Scusa il bisticcio, ma infatti, per Senso s’intendono tante di quelle cose che appartengono al vivere universale … e poi da questa parola ne derivano altrettante molto determinanti …
C: Se mi dovessero abolire, cosa potrebbe sostituirmi? In fondo io sarò superficiale e va bene: però sono anche una specie di dolce catena che tiene insieme la gente, che detta delle regole di convivenza; seguendomi la gente convive sorridendo e condivide tanti miliardi di piccole cose. Per esempio l’educazione … poi, guarda, ti farò un esempio scientifico! E’ o non è senso comune il dire che tutto l’universo è tenuto insieme, spiegabile, dalla matematica!
B: Mamma mia! Ma che ti viene in mente! Mi fai il filosofo, ora?!
I : Ti prego, continua.
C:  E’ così. Non è forse vero?
I: E lei, signor Buon, che ne pensa?
B: Noi fratelli ci assomigliamo un po’! Direi che io sono si, Buon, ma  non sono un conservatore. Un normale Buon Senso suggerirebbe, nel caso ultimo e così filosofico di mio fratello,  dopo aver applaudito questa definizione di matematica all’universo, di andare a vedere se è, solo la matematica, il sistema di lettura più definitivo o se possano essercene altri. E questo vale anche per l’educazione.  Comune dice che bisogna affidarsi ad una tradizione ......  per cortesia fratello prestami il tuo avverbio, di norma ci si affida a qualcosa di comunemente accettabile, che non contraddica troppo quello che è stato, ciò che finora è stato fatto, nel rispetto di questo e di quello! Senza tener conto dei risultati … magari non del tutto soddisfacenti!
I: Quindi riterrebbe giusta l’abolizione di suo fratello?
B: Mi dia del tu! No, non la ritengo giusta! Corretto sarebbe che chi lo usa non nascondesse dietro di lui tutte le ipocrisie possibili!
I: Te non potresti intervenire per una correzione?
B: Ma, non so se l’hai capito, io sono usato quasi peggio! Mi si usa per far passare sulla testa della gente le cose più verosimili possibili che niente hanno a che vedere con cose vere!
I: Vi ritenete tutti e due maltrattati, perseguitati …
B&C: Non solo con i nostri nomi! Pensa a cosa combinano con il nostro cognome! Quando poi non lo trasformano, lo masturbano, lo tradiscono …
I: Allora dovreste prendervi un po’ di riposo. Potrei suggerirvi di fare una cosa che qui da noi pochi fanno: date le dimissioni! Allontanatevi dalla gente, così finalmente, a furia di tenervi in mezzo, di usarvi malamente, la gente trovandosi senza di voi potrà dire, giustamente, nonostante tutte le più mirabolanti ed incredibili giustificazioni, che la loro vita è senza senso alcuno! Cioè non trova giustificazioni di se stessa in nessuno dei sensi, né buoni né comuni.



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