Il
nord del sud del nord
La notizia è questa: gli Stati Uniti d’America si
impegnano a restituire agli Indiani i territori da cui sono stati espulsi! Non
so se sia vera o ben inventata, comunque sarebbe bello vedere i Sioux, i
Cheyenne, gli Irochesi o altre etnie indiane ritornare nelle terre dei loro avi. A questa notizia
viene pubblicato un commento che dice come gli ultimi esuli al mondo sono gli
indiani d’America ed i meridionale d’Italia. Sarcasmo? Umorismo? Verità? Non ne
so la causale corretta ma purtroppo credo che questo commento corrisponda da un
sentire diffuso. Non tanto tra popoli di medesima origine territoriale quanto
anche ed in maggior misura tra neri e bianchi, biondi e gialli, neri e marroni.
Quando poi gente della pelle di ugual
colore nasce un po’ più a nord o un po’ più a sud c’è chi sottolinea profonde
differenze. Circa quattrocento anni fa, un sudista, per chi sta a nord di Nola
o un nordista, per chi sta a sud di Nola, intuiva che il nostro universo avesse
una forma sferica, finita ma senza confini, il cui centro era ovunque. Quasi a
dimostrazione che quando uno è intelligente, ovunque sia nato, è nato al centro
dell’universo! Siamo nella seconda metà del duemilaquattordici, in Europa, anzi
meglio in un territorio chiamato Italia, culla sia del Nolano, tal Giordano
Bruno come del Pisano, tal Galileo Galilei e di qualcun altro! Ciononostante c’è ancora qualcuno,
liberissimo di pensarlo, che crede esista realmente un nord od un sud di
qualcosa, e che questa non sia una convenzione, ma una realtà decifrabile
attraverso somatismi particolari. Non si può impedire e non si deve impedire a
nessuno di pensare quello che pensa, tranne impedirgli di utilizzare il suo
pensiero per isolarsi scioccamente dalla realtà. E soprattutto bisogna con calma
impedirgli di utilizzare questo suo isolamento ai danni di altri esseri umani.
Un'altra cosa contro cui si deve educatamente
combattere è l’ignoranza, mamma accertata di superstizioni e di violenza.
Educazione che può venire solo attraverso una scuola laica ben acculturata nel
senso che la definizione di un essere umano è esclusivamente quella di essere
un umano. Quanto tempo ci vorrà perché sempre più esseri umani si convincano
dell’inesistenza di un nord, di un sud, o di un est e di un ovest? Ancora un
bel po’ di tempo! Perché non è la speranza l’ultima a dover morire, ma la
stupida ignoranza che, ancor oggi che siamo a metà del duemilaquattordici in
Europa, in un territorio chiamato Italia, regna sovrana!
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