Sulle
religioni.
Negli
ultimi tremila anni (spiccioli rispetto al resto) solo tre uomini,
in grande evidenza su altri, hanno profondamente influenzato
l'umanità con la forza e l'innovazione del loro pensiero.
Nell'ordine: Buddha, Gesù Cristo e Maometto. Sulla base del loro
pensiero, straordinario ed assolutamente nuovo rispetto a quanto
esprimevano le singole civiltà, hanno condotto l'uomo ad una maggior
riflessione su se stesso e sulla necessità di una conduzione di vita
meno bestiale, tentando di creargli una nuova identità umana. Così
come viaggiavano, in tempi lunghissimi spezie e sete, così
viaggiavano le idee. Di qualunque cosa ed ovunque ne veniva fatto
mercato, soprattutto con le idee. Cercando testimonianze alle proprie
letture nella costruzione di enormi castelli. Questi venivano a loro
volta gestiti ad uso e consumo di pochi uomini eternamente senza scrupoli,
col solo obbiettivo di porre sotto il proprio dominio tutti coloro
che di quel castello ne erano per caso o per scelta abitanti. La leva principale del convincimento: la paura della morte e la promessa di un nuova
vita dopo la morte! Niente di più affascinante e travisante la
realtà. Non mi pare ci sia traccia che il pensiero dei tre grandi
uomini, Buddha, Gesù Cristo e Maometto, contenesse il progetto di
creare un qualcosa che si opponesse ad altri castelli. Lo stesso
Maometto che traeva il suo pensiero dall'ebraismo e dal nascente
cristianesimo, tenta io credo di integrarne il pensiero. Questo
insieme di castelli sono stati chiamati: religioni. Con questo nome
si sono indicati anche una miriade di villaggi che sull'esempio
dell'uno e o dell'altro, sono sorti nel tempo. In realtà questo
altisonante nome il cui significato altissimo si richiama ad una
volontà unificativa, non ha mai tradotto, in realtà, alcuna unione.
Inutile ricordare come nel corso dei secoli le varie fedi religiose,
alla ricerca di una propria supremazia, abbiano tentato, usando i
mezzi più crudeli possibili, di impadronirsi di tutto ciò che
apparteneva a castellani di altri castelli. Vale però la gioia di
riferire una passo del poema indiano: il Bhagavadagta. Una prima
edizione risale al 3° secolo a.C. Il re Arjuna passa in rivista in
due eserciti nemici a bordo di un carro giudato nientemeno che da
Krishna, il suo dio. E gli chiede se il vedere molti uomini che
pregano anche dei diversi da lui non gli crei un profondo fastidio.
Krishsna rispone: No, purché la loro preghiera sia espressa con
fede!
Aggiungo
che, forse, Krishna era un dio di altri tempi.
Da
sempre chi ha avuto la pretesa di gestire tutto ciò che sul pensiero
di grandi filosofi veniva costruito, non ha fatto altro che
combattere, uccidere chi apparteneva ad altri castelli.
Il
cardinale che guidava l'assalto alla cittadina provenzale in cui si
erano asserragliati i Catari, poco meno di un millennio fa, (puri
interpreti di un nuovo cristianesimo) al generale che guidava le
truppe cattoliche che chiedeva, poco prima dell'assalto finale, come
poteva distinguere i Catari dagli altri cittadini, rispose: Tu
uccidili tutti, ci penserà Dio a distinguere gli uni dagli altri.
Poi
venne la lettura del De reruma naturae e poi il 1600 ... Bruno,
Galilei, Spinoza ed altri ... che anticiparono i Lumi settecenteschi
e da bravi incatenati al fondo delle caverne, gli uomini cominciarono
a rivedere la luce di se stessi.
Oggi,
2015, mossi da poteri ed interessi ancora più meschini, branchi di
idioti, e piccolissimi uomini e donne, che ignorano completamente le grandi conquiste filosofiche,
sociali e scientifiche dell'umanità, sventolano bandiere religiose
urlando frasi di cui non conoscono i significati.
Le
rezioni sono immediate. Mi auguro che, nonostante anch'io pensi che
non debbano esserlo, esse siano pacifiche. Pur io sia cosciente che
non lo saranno perché l'unica cosa che gli idioti sentono ed
intendono sono i colpi di cannone, per di più alcuni di essi credono
così di raggiungere l'eterna felicità! Fosre, ma non ne sono
sicuro, vale la pena accontentarli.
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