Riflessione
Se
qualcuno dovesse stabilire cosa sia la tolleranza dovrebbe secondo
me, prima di tutto, rivolgersi a se stesso per capire se è in grado
di valutare l'intelligenza e la capacità di comprensione delle
persone a cui si sta rivolgendo e comprensione ed intelligenza di
quelle che si rivolgono a lui stesso. Il grado di tolleranza è
strettamente proporzionale alla propria intelligenza! Se ho di fronte
un personaggio la cui acculturazione è limitata nel tempo e nello
spazio non devo offendere quelli che secondo me sono i suoi limiti di
comprensione. Diversamente la sua reazione sarà proporzionale alla
sua capacità di accettazione e normalmente sarà violenta. L'essere
tollerante nei confronti di chiunque, figli, parenti, amici e nemici
compresi, sta nel considerare come limite la mia capacità di
comprendere i loro bisogni. E conseguentemente agire in modo
dialogante, impedendo con la logicità del mio agire il superamento
di ben determinate barriere che sono, ad esempio, la mia e la loro
libertà di espressione. Se il mio agire è considerato offensivo
devo registringere i campo della mia azione, facendo ben capire che
se si vuol venire a vivere in quello stesso campo lo si può fare nel
rispetto delle leggi che lo governano, dimostrando col proprio
esempio che noi stessi ne siamo rispettosi. Ma, quando mai?!
Quanto
tempo ci vorrà perché queste semplici regole siano ovunque
accettate? Storicamente l'umanità ha fatto di tutto, ed anche di
più, per non rispettarle, ben sapendo di imporre, con la forza,
agli altri una propria singolare visione della realtà. In tutti i
campi, religioso, politico, sociale ed economico.
Una
maggior presa di coscienza sta lentamente, tra una bomba e l'altra,
affacciandosi alla società mondiale. La presa di coscienza è una
conseguenza dell'ampliamento della conoscenza. Tutti siamo inorriditi
per quanto è successo a Parigi. Quanti di noi sono inorriditi per
quanto è successo in passato e per quanto sta succedendo in quei
Paesi che tentano di uscire dalla stretta osssessiva del
colonialismo, magari ripiombando in una situazione ancora peggiore?
Certo nel Niger vengono bruciate decine di chiese cattoliche. Abbiamo
notizie che l'evangelizzazione di quelle popolazioni abbia posto
barriere, nel corso del tempo, allo sfruttamento indecentemente
continuo delle loro ricchezze da parte dei Paesi come la Francia?
Evangelizzazione, democrazia, libertà sono parole che formano
coscienze e che giustamente, da alcuni punti di vista, armano mani.
In particolare quando queste mani sono armate da interesse di diversi
colonialismi, in molti casi mascherati da fedi religiose in cui
superstizione e visioni semplicistiche della realtà affascianano ed
al solito ottundono intelligenze. In effetti la loro azione
propagandistica si rivolge contro la cultura, contro la ricerca
scientifica … come già in passato altre forme religiose, oggi
leggermente evolute, hanno fatto con gravissimi danni a se stesse ed
all'umanità.
Possiamo
invocare la tolleranza altrui senza dimostrare noi stessi di essere
tolleranti? E soprattutto praticare quel credo che sostiene
l'uguaglianza di tutti gli umani, per diritti e doveri!
Libertà,
come presa di coscienza dela propria appartenenza al tutto,
democrazia, come giustizia sociale ed economica, ..uguaglianza nella
libera diversità di scelte di vita … sono concetti in gestazione
la cui nascita, come tutti i parti difficili, porteranno dolore alla
madre “genere umano”. Una volta nati, dovranno crescere e
diventare adulti … sempre che sia possibile nutrirli!
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