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Anni fa lessi i risultati di
una indagine svolta negli Stati Uniti. Si diceva che un bambino di 11 anni, che
avesse visto la televisione nei suoi ultimi anni, avrebbe assistito a migliaia
di assassinii. Se date un’occhiata a ciò che trasmettono, ad ogni ora del
giorno e della notte, le reti televisive italiane sia private che statali, vi
renderete conto che assistete, giornalmente, a decine e decine di assassini.
Gran parte sono filmati importati dagli USA. Sono film generici: il poliziotto
buono,che di solito ha una espressione facciale da ebete, tipo Actor’s Studio,
quello cattivo, il malvagio stupratore, l’assassino seriale etc, etc. Ce n’ é
per tutti i gusti! Ma in particolare le vittime sono sempre giovani donne! Mai
un “serial killer”, come eufemisticamente viene definito un folle omicida, si
diverte ad uccidere vecchietti centenari. I film sono di buona fattura, con
scenografie accettabili con dialoghi che ascoltati attentamente, farebbero
disperare dalla pena che fanno. C’è tra gli altri, una squadra d’investigatori
che accorre in jet sul luogo dell’uccisione, sempre, di una giovane donna,
durante il volo, una voce fuori campo
cita, indifferentemente, Seneca o Humprey Bogart, sempre a sproposito! E’ vero
che viene segnalato col colore rosso che lo spettacolo non può essere visto da
minori. Inventarsi un colore per segnalare che il filmato è assolutamente
idiota, non è ancora stato pensato. Mi si dice che il mio pensiero è sbagliato:
la televisione serve! E’ vero! Se una ragazzina ha un prurito lì … lo dice alla
sua mamma, e lei premurosa l’informa che anche a lei prude … però con quella
tal pomata, tutto passa! Quello che non passa è l’assuefazione alla normalità
dell’uccidere!
Due ragazzi. Uno dei due
ragazzi, il maschio, uccide l’altro, la ragazza, per gelosia. Hanno sedici
anni, ciascuno. Dopo averla uccisa, forse ancora moribonda, le da fuoco:
importante far sparire ogni traccia. Qualcuno docet.
“Se non mi si capisce, non c’è da stupirsi che le mie sentenze siano scambiate per spropositi!”
“Se non mi si capisce, non c’è da stupirsi che le mie sentenze siano scambiate per spropositi!”
Sancio Panza in Don Chisciotte di M.Cervantes
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