Sul
DNA dei popoli!
Sono
convinto che così come ogni singolo umano è portatore del proprio
DNA lo è anche ogni singolo popolo. Intendo per popolo, gruppi di
persone, etnie facilmente riconoscibili attraverso la loro tradizione
e la loro storia.Rifuggo perché la odio dalla parola razza. Più che ci si addentra nella storia di una singola
etnia e più ne emergono le strutture che ne determinano i caratteri
fondamentali. Prendo per primi i cinesi. La loro profonda cultura ha
talmente intriso ed intricato la loro essenza di popolo che leggendo
' Primavera ed autunno' di K'ung Chung-ni e di Tso Ch'iu-ming, par
di leggere una storia di oggi. Salvo che è stata scritta grossomodo
nel 722 a.C, quando Roma era un piccolo villaggio. Questa storia
narra il millenario passato (allora!) della Cina. Il nome del primo
autore è volgarmente traducibile in Confucio ed il secondo in Tso.
Più o meno tutti abbiamo una idea di chi sia stato Confucio. Circa
2400 anni dopo, nel 1690 e rotti, due gesuiti tornano dalla Cina e
redigono un loro trattato: uno dei due, Intorcetta, scrive
meravigliato di aver trovato una popolazione retta da un regime
teocratico che non conosce il temine ed il concetto di Dio! La cosa
era già stata sperimentata da Matteo Ricci, parecchie decine di anni
prima. Secondo me la triplice e consecutiva svalutazione dello yuan
va letta non con l'occhio finanziario occidentale ma in chiave
totalmente diversa. Quale sia questa lettura non lo so, l'unica cosa
che forse capisco è che per giudicarla bisognerà attendere un po'
di tempo. Forse per capire le finalità del pensiero cinese un buon
indizio è l'osservazione della loro espansione in Africa. Totalmente
diversa da quanto finora hanno fatto gli europei e gli americani.
I
germanici: famosi per la loro capacità di assemblaggi meccanici
perfetti! Un popolo di gente lavoratrice e serena che ogni tanto
viene percorsa come un tifone misterioso da autentici geni. Nel bene
e nel male. Parafrasando un moderno modo di dire, a loro insaputa. Da
Beethoven a pessimi personaggi in grado di trascinare tutto il loro
popolo ed altri, purtroppo, in immani tragedie. Come tutti i deboli
ogni tanto vengono assaliti da manie di grandezza. Oggi resi potenti
dalle mostruose tragedie prodotte, guardano con profonda invidia e
solita avidità un popolo che per numero starebbe in una loro grande
città. Questo popolo per intelligenza, creatività, filosofia e
scienza, sovrasta storicamente le popolazioni di tre quarti di
mondo! Così che cercano stupidamente di costringerlo alla povertà.
Solo per mostruosa capacità di solita incomprensione. Questo popolo,
resosi impoverito anche per colpa della delinquenza di alcuni propri
governi è stato scuola al mondo inventando un sistema politico nel
quale ci abbeveriamo tutti: la democrazia. Poi anche loro, come
capita, se ne sono dimenticati. Ci si stringe la mano,a volte, per
rubarci reciprocamente gli anelli!
Noi
altri! Scriveva Giuseppe Giusti, grande e obliato poeta dell'800,
nella sua poesia -I Grilli- a proposito della disistima di altri
popoli nei nostri confronti, sintetizzando quello che avevamo fatto
negli anni dell'impero Romano, " ...scordando il tempo perso,
d'aver in illo tempore, spoppato l'universo" Ci eravamo pappato
il mediterraneo e tutta l'Europa ed eravamo arrivati dall'Africa fino
al Polo nord ed alle porte dell'India!Non ancora italiani ma solo
romani. A piedi, senza aereoplani, carri armati e bombe atomiche! Poi
accade che fummo affascinati da una idea! Chi avrebbe dovuto mettere
in pratica questa meravigliosa idea confuse talmente le idee a tutti
puntando al dominio di pochi autoelettisi rappresentanti
dell'ideatore, a tal punto da trasformare un popolo di affamati
leoni, capaci comunque di costruire strade e leggi, in un branco di
timorati e indifesi bastian contrari. Secondo me non c'è definizione
migliore del nostro italico DNA! La nostra congenita
"bastiancontrarietà" Un piccolo esempio: tre lingue
parlate su questa terra dai bipedi umani sono alla base di ogni
linguaggio, il sanscrito, il greco ed il latino. insieme generano la
lingua italiana: Ma non riusciamo a rimpinzare questa meravigliosa
lingua con parole, forse semplici, forse sintetiche ...ma banalmente
sceme, prese da altre lingue. oggi di moda, che dalla nostra
derivano?!
Il
continente chiamato India. Un solo fiume da il nome ad un intera
parte del globo il cui nome originale era Baharat. Una straordinaria
mistura di genti, fitti come fili d' erba di un immenso prato dal
quale sono nate, nel corso dei tempo, straordinarie figure umane.
Così straordinarie da influenzare positivamente il pensare del resto
del mondo, ma assolutamente inconcludenti nel trasformare ogni altro
filo d'erba in un fiore libero e felice. Di libere e, non so se
felici, solo le vacche bianche! Al di là di ogni fede e
superstizione è stato l'unico popolo che si è liberato, armato solo
di parole, dall'oppressione armata di affamati bipedi venuti da
un'isoletta del mare del nord che avevano la pretesa di insegnare ad
un popolo di grandi e straordinari maestri la realtà della vita.
Fucili alla mano. D'altra parte erano costoro, cresciuti di statura e
di ricchezza depredando mezzo mondo. Con una certa eleganza formale!
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